Darkness of Man, il film in onda su Rai 4 il 10 ottobre, segna il ritorno di Jean-Claude Van Damme in un ruolo da protagonista che abbandona gli eccessi eroici del passato per calarsi nei panni di un uomo spezzato, segnato dal tempo e dal rimorso.
C’è stato un momento, ormai quindici anni fa, in cui sembrava che Van Damme fosse pronto a reinventarsi. Con JCVD (2008), l’attore belga mostrava un lato sorprendentemente vulnerabile, guadagnandosi attenzioni critiche mai viste prima. Ma la “rinascita di JCVD” non è mai esplosa del tutto. E oggi, a 64 anni, l’attore torna al centro della scena con un film che mette da parte lo spettacolo per concentrarsi sul peso del passato e sulla lotta quotidiana per non sprofondare definitivamente.

Un uomo, un ragazzo, una città perduta
Nel film di Rai 4 Darkness of Man, Russell Hatch (Jean-Claude Van Damme) è un ex agente Interpol, sopravvissuto a un passato che ha smesso di voler dimenticare. Dopo una missione fallita che ha portato alla morte di Esther (informatrice, amante e unica luce nella sua vita), Russell si è rifugiato in un motel decadente a Los Angeles, sprofondando nell’alcol e nel rimorso. L’unica promessa che lo tiene in piedi è quella fatta a Esther: proteggere suo figlio, Jayden.
Ma Jayden non vuole essere salvato. Adolescente arrabbiato, ribelle, vicino alla criminalità per noia e identità, è già immerso in quel mondo che Russell vorrebbe tenergli lontano. Il quartiere è conteso tra bande coreane e russe, e Jayden (tramite lo zio Dae Hyun, figura spietata nella criminalità locale) si ritrova al centro di una guerra che non comprende.
Russell cerca di fare ordine nel caos, ma è un uomo in ritardo sul destino. La spirale lo risucchia. E mentre cerca vendetta per Esther, protezione per Jayden e un senso per la sua stessa esistenza, Darkness of Man si trasforma lentamente da thriller urbano a tragedia esistenziale.
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Figli di un’epoca senza padri
Jean-Claude Van Damme nel film di Rai 4 Darkness of Man non interpreta Russell Hatch. Lo è. Il corpo segnato, i movimenti lenti ma ancora letali, lo sguardo perso nel vuoto e una voce narrante che finge distacco ma gronda disperazione: tutto contribuisce a costruire un personaggio che sembra esistere da prima del film. Hatch non è un eroe d’azione. È un sopravvissuto, un reduce senza guerra da vincere. Van Damme si carica il film sulle spalle e, pur con i limiti recitativi noti, riesce a dare profondità a un ruolo che pochi altri avrebbero saputo reggere con tanto coraggio e consapevolezza del proprio tempo.
Jayden, interpretato da Emerson Min, è un adolescente problematico ma mai stereotipato. È arrabbiato, sì, ma non solo per cliché. Porta sulle spalle la morte di una madre, l’assenza di una guida, e la presenza ingombrante di uno zio criminale. È vittima e carnefice in una città che non offre alternative. Il rapporto tra lui e Russell è al centro del film: non è una classica dinamica padre-figlio, ma qualcosa di più sottile, doloroso, irrisolto. Nessuno dei due sa amare, ma entrambi ci provano e questo li rende umani.
Attorno a loro si muove una galleria di personaggi che danno colore (a volte troppo). Claire (Kristanna Loken) è la veterinaria con un cuore più grande di quanto Russell voglia accettare. Chris (Spencer Breslin), vicino di motel e spacciatore, è l’unica figura che porta un po’ di umorismo in un mondo senza speranza. Ma molti altri personaggi appaiono e scompaiono senza lasciare traccia: camei di lusso inutili (Eric Roberts, Cynthia Rothrock, Shannen Doherty) che servono solo ad appesantire la narrazione.

La redenzione che non redime
Darkness of Man, inedito di Rai 4, è prima di tutto un film sulla colpa. Russell non cerca giustizia, cerca redenzione ma non la trova. Perché nel mondo in cui si muove, ogni buona azione è ricompensata con sospetto, violenza o indifferenza. È un noir moderno che abita una città immaginaria (forse Los Angeles o forse Miami), fatta di motel, vicoli, stanze buie, pioggia e silenzi.
C’è anche un discorso sul tempo che passa. Hatch è un uomo che appartiene a un altro secolo. Non combatte più con lo stile, ma con la fatica. Eppure, combatte. E questo lo rende tragicamente nobile. Il film mette anche a nudo il vuoto generazionale: Hatch rappresenta un passato fallito; Jayden, un futuro a rischio. Nessuno dei due ha strumenti per costruire qualcosa di diverso. Eppure, provano. In un mondo dove tutto sembra scritto, l’unico atto rivoluzionario possibile è tentare di cambiare.
Il noir low budget trova il suo stile
James Cullen Bressack costruisce un film che, pur nei limiti produttivi, riesce a trovare un’identità visiva precisa. La fotografia di Pascal Combes-Knoke, fatta di neri profondi, luci al neon e pioggia perenne, richiama l’estetica noir con coerenza. L’uso intelligente del piano sequenza, come nel combattimento visto dall’interno di un’auto, dimostra che l’ingegno può sostituire il budget.
Meno riusciti sono i dialoghi, spesso piatti, e i momenti di voice-over troppo esplicativi. Ma c’è coerenza nel tono: il film di Rai 4 Darkness of Man sa cosa vuole essere e lo persegue con determinazione. La violenza è cruda, realistica, quasi sempre fisica. Van Damme non fa più le spaccate, ma colpisce duro. Il corpo è usurato, ma ancora capace di colpire e ricevere.
La luce oltre il tunnel è solo un miraggio?
Darkness of Man non è il film che rilancerà Jean-Claude Van Damme. Ma è, forse, il film che lo racconta meglio. Qui l’uomo e l’attore coincidono, e il risultato è qualcosa di più raro di quanto si creda: un action-noir che mette il cuore prima del pugno. Il film ha difetti evidenti (ritmo dilatato, personaggi inutili, sottotrame caotiche) ma ha un’anima. E quell’anima si chiama Russell Hatch.
Nel suo monologo finale, Hatch dice: “Io ho visto l’oscurità dell’uomo. Ma almeno so che non sono solo”. In un cinema d’azione che spesso si rifugia nel cinismo o nell’iperbole, Darkness of Man prova - con fatica, ma con sincerità - a raccontare un uomo spezzato che non vuole essere dimenticato. E, forse, non lo sarà.
Jean-Claude Van Damme, ancora una volta, lascia il segno. Non per come combatte, ma per come cade. E si rialza.
Filmografia
Darkness of Man
Thriller - Usa 2024 - durata 109’
Titolo originale: Darkness of Man
Regia: James Cullen Bressack
Con Jean-Claude Van Damme, Kristanna Loken, Emerson Min, Peter Jae
in TV: 10/10/2025 - Rai 4 - Ore 21.20
in streaming: su Apple TV Google Play Movies Amazon Video Timvision Rakuten TV
JCVD
Commedia - Belgio, Luxembourg, Francia 2008 - durata 96’
Titolo originale: JCVD
Regia: Mabrouk El Mechri
Con Jean-Claude Van Damme, François Damiens, Zinedine Soualem, Karim Belkhadra, Jean-François Wolff, Anne Paulicevich
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