Quando il mondo chiude una porta, Steve, il protagonista del film Netflix disponibile dal 3 ottobre, cerca disperatamente di lasciarla socchiusa. Ambientato nella campagna inglese di metà anni ’90, Steve è un film che incrocia due cadute libere in un solo spazio, in un solo giorno. Diretto da Tim Mielants e scritto dallo stesso Max Porter, autore del romanzo Shy, da cui è tratto, il film si muove tra realtà e rovina, con la cinepresa puntata addosso a chi non ha più scampo ma non ha ancora mollato.
Al centro, Cillian Murphy nei panni del preside di un istituto di recupero per adolescenti ai margini: un luogo dimenticato da tutti, sopravvissuto più per ostinazione che per strategia. Il film segue ventiquattro ore in cui Steve, l’uomo e il simbolo, lotta su più fronti: contro la chiusura imminente della scuola, contro la macchina mediatica di una troupe documentaristica invasiva, e contro se stesso. Intanto, uno dei suoi studenti, Shy (Jay Lycurgo), affronta una resa dei conti silenziosa con la propria violenza, il proprio dolore e l’idea (ancora distante) di un futuro possibile.

Un uomo solo, contro tutto
Nel film Netflix, Steve non è un eroe. È un uomo stanco che tenta, con le unghie e con i denti, di non far crollare l’ultimo rifugio di ragazzi abbandonati. Il suo lavoro non è solo una missione, ma anche un modo per restare a galla. Lo vediamo mentre gestisce crisi scolastiche, sedie che volano, insegnanti che si arrendono, e una troupe televisiva che trasforma la scuola in uno spettacolo da consumare.
Eppure, più che con l’esterno, Steve combatte con qualcosa di più vischioso: il suo stesso senso di fallimento. La sua lucidità vacilla, i gesti si fanno meccanici, ma qualcosa in lui resiste. Cillian Murphy dà al personaggio una tensione continua tra controllo e cedimento. La sua interpretazione non urla, scricchiola.
Shy, ovvero il silenzio che esplode
Shy è un adolescente in fuga da se stesso, e il film Netflix Steve lo segue come una miccia accesa. Il suo passato lo preme addosso, la rabbia è la lingua che conosce meglio, eppure non riesce a non mostrare crepe. Jay Lycurgo interpreta un ragazzo in bilico costante: capace di distruggere e chiedere aiuto quasi nello stesso respiro. La relazione che costruisce (o distrugge) con Steve non è quella tipica tra educatore e studente. È un rapporto senza definizioni nette, fatto di sguardi, esitazioni e qualche parola che arriva tardi. Shy rappresenta il caos emotivo di chi non ha avuto spazio per imparare a stare al mondo, e che ora ha solo 24 ore per non saltare in aria.

L’istituto come ecosistema al collasso
L’istituto nel film Netflix Steve non è solo uno sfondo: è un personaggio. Un vecchio maniero trasformato in scuola, isolato, fragile, gestito da adulti che, pur stremati, ci credono ancora. Nonostante le carenze strutturali, le giornate ingestibili, i fallimenti continui, c’è ancora chi pensa che quei ragazzi abbiano un valore. Ma il mondo esterno, rappresentato dalla troupe televisiva, non cerca di capire, ma di incasellare. La macchina da presa diventa una trappola: mostra tutto ma non vede niente. Il film alterna immagini documentaristiche e scene intime, creando un cortocircuito tra visibilità e verità.
Fragilità mascherate da rabbia
Il tema centrale del film Netflix Steve è la fragilità: quella degli adulti che non sanno più come tenere in piedi un’idea, quella dei ragazzi che usano la rabbia per non crollare. La violenza non è glamourizzata, è disperazione pura. Ogni scatto d’ira, ogni insulto, ogni rottura è il sintomo di qualcosa che non riesce a trovare parola. Il film racconta una generazione di esclusi, sia giovani che adulti, incapaci di aderire alle forme imposte dalla società. La riforma non è educativa, è esistenziale.
Steve non offre soluzioni. Non redime. Ma osserva con attenzione. Mostra cosa vuol dire continuare a provare anche quando non c’è alcuna garanzia di riuscita. I personaggi si reggono a vicenda senza retorica. I gesti minimi (una sedia rimessa in piedi, una parola non detta) assumono un peso enorme. Il film si muove in una terra grigia, dove le etichette educatore e studente si sfumano, e dove il confine tra chi salva e chi ha bisogno di essere salvato è sottile.
Steve è un film che non cerca di commuovere, ma di far sentire il peso delle cose non dette. E, quando i titoli di coda scorrono, quello che resta non è la risposta a una domanda, ma la domanda stessa: cosa succede a chi continua a provarci, quando tutti hanno già smesso?
Filmografia
Steve
Commedia - Irlanda, Regno Unito 2025 - durata 93’
Titolo originale: Steve
Regia: Tim Mielants
Con Cillian Murphy, Tracey Ullman, Jay Lycurgo, Little Simz, Emily Watson, Roger Allam
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta