Quando si parla di horror, il pericolo spesso arriva dall’esterno: il film Cobweb, esordio alla regia cinematografica di Samuel Bodin in onda su Rai 4 il 1° ottobre, fa una scelta diversa e molto più inquietante dato che il terrore arriva da dentro casa. Più precisamente, dalla parete della cameretta di un bambino.


Ambientato nei giorni precedenti a Halloween, Cobweb segue la vicenda di Peter, un ragazzino di otto anni cresciuto in una casa cupa e silenziosa, sotto l’autorità oppressiva dei genitori Carol e Mark. Quando comincia a sentire dei colpi provenire dal muro della sua stanza, Peter si trova invischiato in un mistero domestico che ha poco di immaginario. Quella voce che lo chiama nella notte si rivelerà essere la sua stessa sorella, segregata lì dentro sin dalla nascita. Ma la realtà è ben più complessa di quanto le parole sussurrate nel buio lascino intendere.

Lizzy Caplan
Cobweb (2023) Lizzy Caplan

Una famiglia da incubo

Carol e Mark, interpretati nel film di Rai 4 Cobweb da Lizzy Caplan e Antony Starr, non sono genitori semplicemente “strani” o “rigidi”. Sono il tipo di adulti che puniscono un disegno scolastico con il confinamento in cantina, e che usano il trauma del rapimento di una bambina come scusa per impedire a Peter di uscire per Halloween. Ma quel trauma, scopriamo presto, non è un evento esterno: sono stati proprio loro a rapire e uccidere la piccola, colpevole di aver visto qualcosa che non doveva.


Tutto in Cobweb ruota attorno a una verità marcia, nascosta come un cadavere sotto il giardino (letteralmente). I genitori sono responsabili della trasformazione di Sarah, la sorella mostruosa, da essere umano a creatura. È la loro paura, il loro rifiuto, la loro violenza sistematica a trasformarla in un pericolo. Il vero mostro, quindi, nasce dentro la casa, nutrito a forza di menzogne e abusi.


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Sarah, la sorella nel muro

La voce nel muro del film di Rai 4 Cobweb non è un fantasma. È Sarah, sorella maggiore (o gemella) di Peter, nata con deformità fisiche che terrorizzarono i genitori al punto da imprigionarla fin dall’infanzia. Cresciuta nell’ombra, tra i topi e le ragnatele, Sarah sviluppa capacità quasi inumane: si arrampica sui muri, ha artigli al posto delle unghie, e una forza che può smembrare corpi con facilità. Ma non è soprannaturale: è il prodotto di un isolamento brutale e prolungato, dell’assenza totale di amore, contatto umano, educazione.


È lei a raccontare la propria storia a Peter, ma fin da subito si capisce che la sua versione non è del tutto affidabile. Mentre accusa i genitori di volerla uccidere e avverte Peter che toccherà a lui, sta già manipolando il fratello per ottenere la libertà. E quando ci riesce, la sua vendetta si abbatte su tutti, incluso il bambino che l’ha liberata.

Lizzy Caplan, Woody Norman
Cobweb (2023) Lizzy Caplan, Woody Norman

La trappola dei sentimenti

Peter è un personaggio tragico. Solitario, maltrattato e senza alleati, finisce per fidarsi dell’unica voce che gli parla con dolcezza. La dinamica tra lui e Sarah è ambigua e potente: lei lo rassicura, lo spinge alla ribellione, gli insegna come vendicarsi del bullo a scuola. Ma lo fa con intenzione, con metodo. Non è affetto, è strategia.


Il vero momento di svolta del film di Rai 4 Cobweb non è l’omicidio dei genitori, ma il tradimento che segue. Dopo aver avvelenato Carol e Mark seguendo le istruzioni della sorella, Peter scopre che è stato ingannato. Sarah non vuole costruire un futuro con lui. Vuole punirlo. Vuole vendicarsi anche di lui, semplicemente perché lui ha avuto una coperta, un letto caldo, una madre che gli preparava la zuppa (per quanto tossica fosse). Sarah non cerca amore. Cerca distruzione.

Il filo invisibile

Cobweb è prima di tutto un film sull’abuso. L’abuso psicologico, quello domestico, quello sistemico. I genitori non vengono mai ritratti mentre colpiscono il figlio, ma ogni loro gesto è minaccioso. Ogni parola detta o non detta è una ferita. E nel loro tentativo di “eliminare” il problema (prima Sarah, poi il rischio che Peter la scopra) stanno solo tramandando il male.


Il simbolismo del ragno è centrale. La casa è una ragnatela, Sarah il predatore, Peter la preda ma anche l’erede. La ragnatela è anche la rete di bugie che avvolge tutto: chi sei, chi ti ha cresciuto, chi puoi diventare. E, come in una vera tela di ragno, non ci si muove senza restare impigliati.


Anche il punto di vista infantile è fondamentale: la casa sembra sempre troppo grande, i genitori troppo vicini o troppo lontani. La realtà è deformata dalla paura. Ma è reale, più reale del mostro stesso.

Il finale spiegato

Nell’atto finale del film di Rai 4 Cobweb, Peter e la sua insegnante Miss Devine riescono a rinchiudere Sarah nel pit originario, il pozzo-prigione scavato anni prima dal padre. Ma la minaccia non è finita. Sarah promette di tornare. Di seguirlo ovunque. E in un epilogo ambiguo, lo vediamo adottato da Miss Devine, apparentemente in salvo. Ma basta un’ombra, un cigolio nel buio, e lo spettatore è riportato al centro del trauma.


Il finale non chiude, infetta. Sarah non è solo una sorella mutata in bestia. È un’idea, è il trauma che ti porti dietro, è il colpo nella parete che ti fa svegliare sudato. E soprattutto è quella frase: “Sei un assassino anche tu”. Peter è libero, ma non innocente.


Cobweb
non è un film horror nel senso più semplice del termine. È una parabola oscura sull’abuso familiare, sull’infanzia rubata, sull’eredità della violenza. Non ci sono spiriti, né maledizioni, né forze oscure ultraterrene. Solo persone. Persone che fanno cose orribili per paura, per vergogna, per debolezza. E figli che pagano il conto.


La creatura nel muro non viene da un altro mondo. È nata in casa, è cresciuta al buio, è stata dimenticata. E, quando ha finalmente parlato, nessuno l’ha ascoltata, tranne un bambino. Un bambino che, ora, dovrà conviverci per il resto della vita.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Cobweb

Cobweb

Horror - Usa 2023 - durata 88’

Titolo originale: Cobweb

Regia: Samuel Bodin

Con Lizzy Caplan, Antony Starr, Cleopatra Coleman, Ellen Dubin

in TV: 01/10/2025 - Rai 4 - Ore 22.55