Dopo il successo globale del film Kill Boksoon, Netflix sceglie di espandere quell’universo con Mantis, spin-off diretto da Lee Tae-sung e scritto insieme a Byun Sung-hyun. L’operazione non è un semplice derivato, ma un tentativo di ridefinire i confini di un mondo narrativo già solido.
Al centro della vicenda non c’è più Gil Bok-soon, ma Han-ul, nome in codice Mantis: un assassino d’élite che torna in scena dopo una lunga assenza e si ritrova catapultato in un sistema criminale ormai privo di regole e gerarchie. In piattaforma dal 26 settembre.

Un ordine spezzato
La storia del film Netflix Mantis si apre con il rientro di Han-ul dal suo periodo di “vacanza” forzata. Nel frattempo, Cha Min-Kyu, capo di MK Enterprise e figura centrale dell’organizzazione di sicari, è morto. L’industria del delitto che un tempo aveva un ordine ferreo è crollata, lasciando dietro di sé rivalità, opportunismi e nuove alleanze.
Han-ul deve muoversi in questo panorama anarchico, incontrando due figure che incarnano il suo passato e il suo futuro: Jae-yi, ex allieva e ora rivale diretta, ed Dok-go, il mentore che torna in campo per riorganizzare MK Enterprise e che tenta di riportarlo dalla sua parte. La tensione nasce dall’incrocio di queste tre traiettorie: un legame di fedeltà, tradimento e ambizione che si trasforma in una lotta per la sopravvivenza e per il controllo.
Il mondo di Han-ul
Interpretato nel film Netflix Mantis da Yim Si-wan, Han-ul rappresenta il punto di convergenza di forze opposte. È un killer dotato di una tecnica impeccabile, ma anche di un bisogno costante di ridefinire il proprio ruolo in un mondo che non è più quello che aveva lasciato. La sua “vacanza” non lo ha liberato, ma lo ha reso ancora più consapevole della trappola che porta con sé: la violenza non è solo il suo mestiere, ma la sua lingua madre. Han-ul non è un antieroe tradizionale, bensì una figura che riflette il dilemma dell’identità professionale come destino inevitabile.
Il personaggio di Jae-yi, affidato a Park Gyu-young, porta nella storia una tensione emotiva costante. Formata dallo stesso addestramento di Han-ul, condivide con lui una radice comune ma porta addosso una cicatrice profonda: l’espulsione da MK Enterprise. La sua rivalità non è soltanto una questione di supremazia tecnica, ma anche di riconoscimento. Jae-yi incarna la rabbia di chi è stato escluso da un sistema che riconosce solo la forza, e il suo rapporto con Han-ul oscilla tra affinità e rancore, in una danza che mescola attrazione, memoria e desiderio di riscatto.
Con Jo Woo-jin nei panni di Dok-go, la pellicola introduce un personaggio che rappresenta il peso della storia e della tradizione. Fondatore di MK Enterprise e mentore di Han-ul, Dok-go torna dal ritiro per colmare il vuoto lasciato dalla morte di Cha Min-Kyu. La sua presenza è carica di ambiguità: vuole riportare ordine, ma anche riaffermare la propria autorità. Il suo tentativo di richiamare Mantis nella “famiglia” criminale non è solo un gesto di potere, ma anche la rievocazione di un legame tra padre e figlio spezzato dalle circostanze.

L’anarchia del potere e l’eredità dei legami
Il film Netflix Mantis non si limita a mettere in scena azione e duelli, ma affronta temi più profondi. In primo piano c’è la crisi delle strutture di potere: l’assassinio come industria regolata si trasforma in un’arena selvaggia dove ogni individuo combatte per sé stesso. Questo scenario diventa specchio di un mondo più ampio, dove la mancanza di regole lascia spazio a conflitti incessanti.
Un altro tema centrale è quello dell’eredità dei legami. Ogni personaggio si definisce in relazione all’altro: Han-ul come allievo e rivale, Jae-yi come discepola ferita, Dok-go come maestro che non vuole cedere il suo posto. La violenza, in questo contesto, diventa linguaggio di affetto e di rancore insieme, una forma distorta di famiglia.
Il colpo che lascia il segno
Con Mantis, Netflix non propone solo un’espansione dell’universo di Kill Boksoon, ma un film che si posiziona come riflessione sulla fragilità del potere e sull’impossibilità di spezzare certi legami. Non si tratta solo di spari, lame e coreografie: ciò che resta è la tensione fra identità, tradizione e desiderio di emancipazione.
In tal senso, Mantis non è soltanto un thriller, ma una storia che parla del prezzo della fedeltà e dell’inevitabilità del ritorno.
Filmografia
Mantis
Thriller - Corea del Sud 2025 - durata 0’
Titolo originale: Mantis
Regia: Lee Tae-sung
Con Si-wan Yim, Jo Woo-Jin, Park Yeong-gyu
Kill Boksoon
Thriller - Corea del Sud 2023 - durata 137’
Titolo originale: Kill Bok-soon
Regia: Sung-hyun Byun
Con Hwang Jung-min, Jeon Do-Yeon, Sol Kyung-gu, Esom, Koo Kyo-hwan, Andreas Fronk
in streaming: su Netflix Basic Ads Netflix
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