In un’epoca in cui il true crime si confonde con la fiction e la paura del vicino è pane quotidiano, il film Un assassino tra di noi, su Tv8 il 15 settembre, gioca proprio su questa inquietudine. Diretto da Sean Cisterna e scritto da Charlie Mihelich, è ispirato a eventi reali e parte come un thriller psicologico costruito su un’apparente ospitalità, per poi virare in territori molto più ambigui e sorprendenti.
Alice, la protagonista, non è solo una giovane donna dal passato doloroso che tenta di ricostruirsi una vita in una cittadina tranquilla: è il perno di una storia che smonta, uno a uno, i meccanismi classici del “sospetto esterno”, portandoci a chiederci se conosciamo davvero chi ci sta di fronte.

Piccola città, grandi minacce
La vicenda del film di Tv8 Un assassino tra di noi ruota attorno ad Alice (Kathryn Kohut), una donna apparentemente normale, cresciuta dai nonni e beneficiaria di un cospicuo fondo fiduciario. Vive a Pine Point, lavora in un orto comunitario e frequenta Oscar (René Escobar Jr), un agente di polizia. L’equilibrio viene incrinato dall’arrivo di Ronnie (Hanneke Talbot), una fotografa in viaggio con scopi poco chiari, che subito si insinua nella vita di Alice con una disinvoltura sospetta.
Da lì si innesca una catena di eventi che mette a dura prova la fiducia, le relazioni e, soprattutto, la percezione della verità. La trama si muove tra falsi indizi e doppi giochi, con una struttura che rifiuta la linearità e abbraccia il disorientamento dello spettatore. Chi è la vittima? Chi è il carnefice? Domande che restano sospese quasi fino alla fine, mantenendo viva l’attenzione.
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Volti e maschere: la costruzione dei personaggi
Uno degli aspetti più riusciti del film di Tv8 Un assassino tra di noi è la sua capacità di tratteggiare personaggi che sembrano reali, vivi, mai ridotti a semplici archetipi. Alice appare subito come la classica protagonista fragile ma gentile. Tuttavia, la sua disponibilità ad accogliere una sconosciuta in casa rivela una certa impulsività, quasi una fame di legami che la rende vulnerabile.
Ronnie, al contrario, è costruita come un mistero ambulante: la sua ambiguità è palese, ma troppo ostentata, come a volerci sviare.
Holly (Sarah Booth), la migliore amica di Alice, incarna invece la diffidenza razionale, alimentata da una tragedia personale: sua sorella è stata uccisa, e lei è convinta che dietro ci sia proprio Ronnie.
E infine c’è Oscar, apparentemente lo stereotipo dell’uomo d’ordine, ma troppo spesso distratto, passivo, forse volutamente cieco. L’interazione tra questi personaggi è il motore del film: ognuno di loro ha qualcosa da nascondere, e ogni gesto quotidiano assume una doppia lettura.

Identità, fiducia, e la violenza sotto la superficie
Il film di Tv8 Un assassino tra di noi scava nella fragilità dell’identità. Ronnie non è chi dice di essere (il suo vero nome è Lisa Powell, una truffatrice esperta nel rubare vite altrui) e Alice stessa ha un passato segnato da un ex violento, Kevin, che riappare improvvisamente.
Ma il punto centrale è che nessuno è davvero innocente. Pine Point, la cittadina dove tutto si svolge, sembra un luogo fuori dal tempo, immobile, quasi troppo tranquillo. Ma è proprio lì che si consumano le bugie peggiori. La fiducia viene messa a dura prova in ogni interazione: quella tra Alice e Ronnie, tra Alice e Oscar, tra Alice e Holly.
Il film gioca con il concetto di “facciata”: non solo le persone fingono di essere chi non sono, ma l’intero ambiente è costruito per nascondere la verità sotto una patina di normalità. L’identità, quindi, non è solo un tema narrativo, ma una trappola narrativa. Ogni personaggio è una maschera, e il tv movie targato Lifetime si diverte a farcele cadere una a una.
Il finale spiegato
Il finale ribalta tutto. Dopo aver giocato a lungo sull’ambiguità di Ronnie, il film di Tv8 Un assassino tra di noi rivela che la vera minaccia è sempre stata Alice. È lei che ha ucciso Kevin. È lei che ha manipolato tutti. È lei l’assassina anche della sorella di Holly. E quando Ronnie scopre tutto, è troppo tardi. Alice la droga, la traveste con parrucca e orecchini, e la fa esplodere insieme alla casa, inscenando la propria morte.
Ma non ha fatto i conti con Holly, sopravvissuta all’aggressione. L’ultima scena mostra Alice mentre tenta di avvelenare Holly in ospedale. Ma Holly, preparata, si difende: la immobilizza con delle manette e la strangola con la flebo. La giustizia arriva, ma non è quella della legge. È una vendetta privata, violenta, quasi animalesca. Un’ultima torsione che restituisce il controllo a chi, per tutto il film, sembrava solo una voce di coscienza.
L’illusione della normalità
Un assassino tra di noi si muove sul filo della tensione psicologica, ma senza mai appoggiarsi ai cliché più abusati del genere. Non è tanto un film sulla paura dell’altro quanto sulla paura di non vedere ciò che è evidente. La regia di Cisterna sfrutta bene gli spazi chiusi, i silenzi e i dettagli (dalle scarpe con le fibbie ai piccoli oggetti spariti) per costruire un’atmosfera sospesa, quasi soffocante.
La scrittura, invece, mantiene il ritmo grazie a dialoghi credibili e a una narrazione che non sottovaluta lo spettatore. È un thriller che si finge racconto di formazione, ma che in realtà è una lenta, brutale caduta nella follia. Alla fine, il titolo dice la verità: c’è un assassino tra di noi, ma è la persona più insospettabile. Quella che sorride di più. Quella che sembrava solo aver bisogno di una seconda possibilità.
Filmografia
Un assassino tra di noi
Thriller - Canada 2024 - durata 86’
Titolo originale: There's a New Killer in Town
Regia: Sean Cisterna
Con Kathryn Kohut, Hanneke Talbot, Sarah Booth, René Escobar Jr., Eden Cupid, Mark Matechuk
in TV: 15/09/2025 - TV8 - Ore 13.45
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