In un mercato saturo di thriller domestici, il film Un piano diabolico su Tv8 il 15 settembre tenta una strada non nuova, ma con una consapevolezza più acuta del proprio dispositivo narrativo: una ragazza straniera, una famiglia americana apparentemente perfetta, e un segreto che si fa sempre più minaccioso. Il film parte da una situazione già vista, ma non si accontenta della superficie. Punta più in profondità fino ad arrivare al cuore del problema.
La protagonista, Mariela Rodriguez (Valentina Andrade), accetta con entusiasmo un impiego come ragazza alla pari negli Stati Uniti. Giovane venezuelana in cerca di indipendenza, viene assunta privatamente dai coniugi Collins per badare alla figlia Abby. Nulla sembra fuori posto: casa borghese, regole severe ma non anomale, un marito chirurgo e una moglie casalinga con fragilità psicofisiche. Ma i dettagli iniziano presto a stridere. La famiglia non ha usato agenzie ufficiali, impone regole di isolamento digitale e limita gli spostamenti della ragazza. C’è qualcosa sotto, e quel qualcosa ha il battito cardiaco accelerato.

Specchi e doppifondi
La tensione nel film di Tv8 Un piano diabolico cresce in modo stratificato. L’amicizia tra Mariela e un’altra tata, Sarah, offre un momento di respiro ma diventa anche il primo punto di contatto con la realtà. Un uomo misterioso segue Mariela nei boschi, la casa viene violata, e si scopre che Jacob Raven, apparentemente l’aggressore, è legato ai Collins. Ex dipendente dell’ospedale in cui lavora Chase, non è un delinquente qualunque, ma un testimone scomodo. Verrà eliminato con discrezione.
Il film gioca con gli archetipi della “casa sicura” e del “pericolo esterno”, per poi ribaltarli: il vero pericolo è dentro la casa, e ha il volto dell’ordine, della gentilezza, della rassicurazione. Ogni passo avanti di Mariela nella comprensione della situazione la porta più vicina al vero orrore: la famiglia l’ha selezionata non come babysitter, ma come potenziale donatrice di organi. Lori, affetta da una grave malattia cardiaca, ha bisogno di un trapianto. Mariela è la compatibile perfetta. Chase è il chirurgo. Il resto è logistica.
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Cuori in vendita
Mariela è un personaggio costruito con attenzione. Non è una vittima passiva né una supereroina improvvisata. È una giovane donna razionale, determinata, ma anche ingenua nel credere a lungo nella buona fede altrui. La sua forza non è tanto fisica quanto emotiva: reagisce, affronta, deduce, cerca alleati (Sarah), si preoccupa per la propria famiglia in Venezuela. Il suo arco narrativo nel film di Tv8 Un piano diabolico è quello di un’emancipazione violenta ma necessaria.
I Collins, dal canto loro, sono meno monolitici di quanto sembrano. Chase è il vero burattinaio, freddo, calcolatore, convinto di poter piegare la morale alla sua “causa familiare”. Lori è più ambigua: madre iperprotettiva, moglie devota, complice riluttante. Il suo gesto finale (fermare il marito e salvare Mariela) non cancella le sue responsabilità, ma introduce una sfumatura tragica. Lori è vittima e carnefice, e l’unica che mostra una scintilla di coscienza.

Il cuore del problema
Il film di Tv8 Un piano diabolico lavora su più piani tematici. Il più evidente è quello del controllo: controllo sul corpo, sull’identità, sulla libertà. Mariela, come molte donne migranti, viene scelta per la sua vulnerabilità, isolata e neutralizzata. Il potere esercitato dai Collins è chirurgico, letterale, invasivo. Ma c’è anche un tema di classe e privilegio: Chase è un medico stimato, sicuro della propria impunità. La vita di Mariela vale meno, almeno finché non può servire a salvare quella “giusta”.
Il cuore, organo simbolico e funzionale, è il centro del film. Non solo come oggetto di desiderio medico, ma come metafora dell’umanità, della pietà, della sopravvivenza. Alla fine, non è la tecnica chirurgica a prevalere, ma la volontà di vivere. La storia non si chiude con vendette o epiloghi cruenti, ma con un atto di perdono che lascia aperta la possibilità di guarigione.
Il finale spiegato
Il finale del film di Tv8 Un piano diabolico rompe il ciclo della vittimizzazione. Mariela riesce a ribaltare la situazione con lucidità e coraggio. Usa gli strumenti disponibili e, soprattutto, la testa. Quando Lori sceglie di fermare Chase, ha un collasso cardiaco e Chase tenta l’ultima mossa violenta. Verrà sconfitto. Il dettaglio più significativo? Lori sopravvive solo perché riceve il cuore del marito. È un paradosso: la salvezza di Lori passa per la morte dell’uomo che ha ucciso per salvarla. Una giustizia non legale ma biologica.
Un anno dopo, Mariela ha ricostruito la sua vita. Studia, mantiene un legame con Abby, e visita Lori in carcere. Le offre il perdono, non come atto di debolezza, ma come segno di forza. Il film si chiude con una telefonata alla sorella e una panchina dedicata a Sarah. È un epilogo che non rimuove il trauma, ma gli dà un senso.
Un piano diabolico non si affida a twist gratuiti o shock facili, ma costruisce una tensione progressiva che sfocia in una critica implicita ma potente all’idea di “sacrificare qualcuno per il bene della famiglia”. È un film che mette in scena il lato oscuro della cura, il costo dell’apparente normalità e il prezzo della salvezza.
Mariela non è solo una sopravvissuta. È una protagonista che si riprende il proprio cuore (in tutti i sensi) e lo usa per vivere, non per fuggire. E questa, in fondo, è la vittoria più grande.
Filmografia
Un piano diabolico
Thriller - USA 2023 - durata 88’
Titolo originale: Devious Deeds
Regia: Chris Bragg
Con Valentina Andrade, Dawn Nagazina, D. Adam Jamieson, Isla Spencer, Jamie Shelnitz, Bryan J. McHale
in TV: 18/09/2025 - TV8 - Ore 13.45
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