Nel vasto e consolidato universo del ciclo televisivo Inga Lindström, il film La donna che sussurrava ai cavalli in onda su Canale 5 il pomeriggio del 6 settembre si inserisce come il 104° tassello di una formula narrativa ormai riconoscibile. La saga riprende la sua rotta familiare, riconsegnando al pubblico un’altra storia di amori sospesi, paesaggi nordici e decisioni difficili. Questa volta, però, il cuore pulsante del racconto non è solo la storia sentimentale, ma anche il rapporto tra esseri umani e animali, tra dominio e ascolto, tra ferita e guarigione.

Rasmus cade, il mondo di Linn con lui
Tutto nel film di Canale 5 Inga Lindström - La donna che sussurrava ai cavalli comincia con una rottura. Linn, giovane amazzone determinata e appassionata, vede il suo futuro frantumarsi quando il suo cavallo, Rasmus, viene coinvolto in un incidente. Il trauma non è solo fisico: l’animale perde la fiducia, si chiude, si spegne. Per Linn non si tratta soltanto di perdere un compagno di gare, ma di essere privata del proprio orizzonte, del proprio sogno: entrare nella squadra d’élite del maneggio gestito dal suo compagno Alex e da suo padre Fredrik.
La frattura è anche morale: Fredrik propone di affidare Rasmus a un addestratore noto per i suoi metodi rigidi, che trasformano i cavalli con la forza. Ma Linn sceglie un’altra strada: sottrae l’animale e fugge. Non è una ribellione impulsiva, è un gesto calcolato di disobbedienza etica, una presa di posizione. Con Rasmus al seguito, cerca rifugio da Karla, una donna nota per il suo approccio empatico e sensibile con gli animali: una “sussurratrice”.
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Vecchie ferite, nuovi incontri
L’arrivo da Karla riapre un altro capitolo del passato. Qui Linn ritrova Nils, il suo primo amore, che ora vive una vita nomade su quattro ruote con un food truck e suo figlio Peppe. Il loro legame, mai del tutto sopito, si riaccende in un contesto sospeso tra la nostalgia e il presente. Ma non è solo la connessione sentimentale a emergere: Nils, cresciuto proprio da Karla, porta con sé una storia di allontanamenti e silenzi. Il loro rapporto madre-figlio è interrotto, carico di accuse non dette e distanze affettive.
In questo spazio rurale, che sembra fuori dal tempo, si intrecciano due forme di cura: quella di Karla verso i cavalli feriti, e quella – più difficile – verso le relazioni umane spezzate. La trama del film di Canale 5 Inga Lindström - La donna che sussurrava ai cavalli gioca costantemente con il parallelismo tra l’addestramento animale e il controllo emotivo, tra l’addomesticare e l’ascoltare, tra il rifiuto e la riconciliazione.

Cuori irrequieti e verità taciute
I personaggi del film di Canale 5 Inga Lindström - La donna che sussurrava ai cavalli si muovono tutti tra un prima e un dopo. Linn è inizialmente legata sentimentalmente ad Alex, ma la sua fuga, sia geografica che interiore, la porta a rimettere tutto in discussione. Alex rappresenta la stabilità apparente, mentre Nils è la promessa interrotta di un amore più autentico, ma mai realizzato. Il loro riavvicinamento avviene sullo sfondo di responsabilità genitoriali, rimpianti e possibilità riaperte.
Karla, dal canto suo, incarna la figura dell’adulta che ha scelto di allontanarsi dalla violenza sistemica per dedicarsi a un ascolto profondo, ma che ha fallito nell’applicare lo stesso principio nei rapporti umani. È una donna forte, ma sola, e l’arrivo di Linn e Nils la costringe a rimettersi in discussione.
Anche il piccolo Peppe, in controluce, rappresenta la possibilità di una nuova generazione cresciuta diversamente, in una dimensione più mobile, meno rigida, ma non per questo meno fragile.
Addomesticare o comprendere?
Il cuore tematico del film di Canale 5 Inga Lindström - La donna che sussurrava ai cavalli si gioca su un contrasto fondamentale: l’addestramento contro il dialogo. Il mondo da cui fugge Linn è quello della performance e della disciplina, dove anche gli affetti si intrecciano con gli obiettivi. Ma la sua scelta di affidarsi a Karla indica una direzione diversa: comprendere l’altro – animale o umano – senza forzarlo.
È una critica, anche implicita, a un modello di successo basato sull’adattamento forzato, sulla soppressione delle emozioni e delle resistenze. In questo senso, Rasmus non è solo un cavallo ferito, ma il simbolo di ciò che accade quando si ignora il dolore in nome della funzionalità.
Il film tocca anche il tema della fuga necessaria: Linn scappa, ma non per codardia. Lo fa per proteggere, per trovare alternative, per riconoscere che non sempre restare è la scelta giusta. E nel farlo, rompe una serie di convenzioni narrative e morali, forzando lo spettatore a porsi domande su cosa sia giusto, e per chi.
La quiete dopo il galoppo
Il film di Canale 5 Inga Lindström - La donna che sussurrava ai cavalli si presenta come una storia in equilibrio tra tensioni familiari, etica animale e possibilità amorose. È un racconto che, pur muovendosi su binari narrativi già noti, inserisce all’interno del suo tracciato domande più ampie sul controllo, sull’ascolto e sul coraggio di deviare dal percorso prestabilito.
I personaggi non sono semplicemente pedine in una commedia romantica: sono figure che portano con sé fratture, ferite, rifiuti, e che trovano – o almeno cercano – strade diverse per ricucirsi. E se il paesaggio svedese resta sullo sfondo come una cartolina senza tempo, è nelle scelte più intime che si gioca la vera azione.
Nel finale, non resta tanto il ricordo di chi finisce con chi, ma la sensazione di aver seguito un cammino fatto di disobbedienze necessarie. A volte, per sussurrare davvero, bisogna prima imparare a smettere di urlare.

Filmografia
Inga Lindstrom - La donna che sussurrava ai cavalli
Sentimentale - Germania 2025 - durata 90’
Titolo originale: Inga Lindström: Das Flüstern der Pferde
Regia: Oliver Dieckmann
Con Mitsou Jung, Frédéric Brossier, Therese Hämer, Hardy Krüger jr., Moritz Bäckerling, Asterios Rose
in TV: 06/09/2025 - Canale 5 - Ore 15.45
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