Nel mondo del tech, dove i codici sono scritti soprattutto da uomini e le riunioni si svolgono spesso a porte chiuse, una giovane outsider riesce a ridefinire le regole non solo del lavoro, ma anche delle relazioni. Swiped, il nuovo film di Rachel Lee Goldenberg su Disney+ dal 19 settembre, racconta la vera storia di Whitney Wolfe Herd, fondatrice di Bumble e voce fuori dal coro in una Silicon Valley dominata da logiche maschili.
Presentato al TIFF e interpretato da Lily James e Dan Stevens, si concentra su un decennio cruciale per il mondo digitale e per le donne che lo abitano. Goldenberg evita il biopic celebrativo e mette a fuoco invece i momenti chiave in cui Wolfe Herd ha sfidato strutture consolidate, mostrando la costruzione di una piattaforma, ma anche la decostruzione di un sistema che non aveva previsto una figura come la sua.

Il codice che spezza lo schema
La storia del film Disney+ Swiped ha inizio nel 2012, quando Whitney, appena ventiduenne, entra in un settore che non le somiglia. Dopo il fallimento di una prima startup, accetta di lavorare per MatchBox, destinata a diventare Tinder. Il suo ruolo non è secondario: in qualità di vicepresidente del marketing, intuisce prima di altri il potenziale virale dell’app tra gli studenti universitari. È lei a costruire la strategia che trasformerà Tinder in un fenomeno globale.
Il successo, però, non protegge. All’apice della sua carriera, Whitney si scontra con dinamiche tossiche all’interno del team: molestie, sottovalutazione, isolamento. La reazione è netta. Denuncia, ottiene un risarcimento, cambia città e fonda un’app destinata a ribaltare le logiche di potere nei rapporti interpersonali. Bumble nasce con un’intuizione precisa: dare alle donne il controllo della prima mossa. Non è solo una questione tecnica, è un manifesto.
Lily James e la costruzione di Whitney
Nel ruolo di Whitney nel film Disney+ Swiped, Lily James abbandona ogni residuo da principessa Disney e costruisce un personaggio concreto, inquieto, lucido. Non è una figura eroica nel senso classico, ma una protagonista che sbaglia, resiste, si reinventa. La sua Whitney non viene mostrata solo al lavoro o nei tribunali, ma anche nei momenti privati, nella fatica quotidiana di mantenere la rotta quando tutto sembra remare contro.
Dan Stevens, in un ruolo di supporto più sfumato ma efficace, incarna una controparte maschile che non è antagonista né salvatore: è parte di una narrazione che non cerca scorciatoie, e che preferisce la complessità all’epica.

Incontri, potere, identità: la posta in gioco
Il film Disney+ Swiped affronta temi che vanno oltre la cronaca aziendale. Al centro c’è la questione del consenso: chi ha il diritto di scegliere, di iniziare, di dire no. Il film racconta il modo in cui la tecnologia può riflettere o correggere i meccanismi sociali, e come l’architettura di un’app possa contenere o sovvertire decenni di convenzioni culturali.
Non manca il nodo del potere, inteso come accesso: alla parola, ai capitali, ai tavoli decisionali. E c’è anche il racconto di una solitudine, quella di chi è in anticipo sui tempi e si ritrova a dover giustificare ogni passo. Ma accanto alla battaglia pubblica, c’è una scoperta privata: quella dell’amore inaspettato, non più costruito attorno alla seduzione, ma attorno alla reciprocità.
Una storia d’impresa, ma anche di impatto
Swiped non è un film sul tech. È un film sull’iniziativa. Sulla capacità di prendere una ferita e trasformarla in un progetto. Goldenberg sceglie di raccontare non tanto l’ascesa imprenditoriale quanto il percorso umano che la rende possibile.
Nel panorama delle narrazioni femminili contemporanee, quella di Whitney Wolfe Herd emerge come un caso raro: una donna che non conquista il potere imitandone le forme maschili, ma reinventandolo in base a un’altra logica. L’amore, nel mondo disegnato da Swiped, non è più una questione di attesa, ma di scelta.
E questa, più che una vittoria personale, è un cambio di paradigma.
Filmografia
Swiped
Biografico - USA 2025 - durata 110’
Titolo originale: Swiped
Regia: Rachel Lee Goldenberg
Con Lily James, Dan Stevens, Pierson Fode, Myha'la, Joely Fisher, Jackson White
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