Non è facile trovare una linea sottile che separi il melodramma romantico dal racconto psicologico, né è semplice imbastire una trama sentimentale che non si perda in automatismi già noti: il film Perduti nel tempo, su Rai Premium la sera del 1° settembre, si muove invece con passo incerto ma curioso proprio su quel confine. È un racconto che parte da una situazione irreale e la riporta lentamente verso la concretezza, attraversando la perdita, la memoria e il desiderio di ricominciare, ponendo domande senza urlarle, senza trasformarle in dichiarazioni: Cosa succede quando ci svegliamo da un sogno che sembrava vita? E quanto conta ciò che sentiamo, se tutto ci dice che non è mai esistito?

Il sogno che non si lascia dimenticare
Megan Murphy, la protagonista del film di Rai Premium Perduti nel tempo, ha tutto ciò che si potrebbe desiderare: una carriera di successo come scrittrice, un marito che ama profondamente, due figli. Una vita che, almeno all’inizio, ha la consistenza della realtà quotidiana. Ma in pochi minuti questa realtà si sbriciola: Megan si risveglia in ospedale dopo un coma di due mesi e scopre che quella vita perfetta non è mai esistita. Thomas, l’uomo che chiamava marito, non la conosce. I figli, Isabelle e Dylan, sono solo il frutto di un’esperienza vissuta in stato d’incoscienza. Ciò che per lei è stato reale, per gli altri non è mai avvenuto.
Il cuore narrativo del film si concentra proprio qui: Megan si trova in un mondo familiare ma privo del suo centro emotivo. Persa tra i ricordi di qualcosa che non ha mai avuto, deve trovare un nuovo modo di stare al mondo. E questo percorso la porta a rientrare nel mondo del lavoro: ironicamente, proprio in uno studio fotografico il cui proprietario è lo stesso uomo che nel sogno era suo marito.
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Quando la memoria sa più della realtà
Il nodo drammatico del film di Rai Premium Perduti nel tempo prende corpo nel confronto tra Megan e Thomas. Lei lo conosce nei dettagli, non perché lo abbia mai incontrato davvero, ma perché lo ha amato profondamente in un’altra versione della propria coscienza. Questo porta a una dinamica insolita: il suo sapere è troppo intimo per essere spiegato razionalmente, troppo preciso per essere ignorato, ma anche troppo fragile per essere creduto.
Thomas, da parte sua, è inizialmente scettico – e non potrebbe essere altrimenti – ma la sceneggiatura gioca proprio su questa distanza: tra un uomo che cerca di proteggere la propria vita reale, e una donna che prova a ricostruire un legame senza prove tangibili. Il loro rapporto si sviluppa sul filo del paradosso: lui la conosce solo come nuova dipendente; lei invece lotta per non amare troppo apertamente qualcuno che nella realtà non la ricambia. Ma qualcosa, lentamente, comincia a incrinarsi nel muro che li divide.

Vite parallele, possibilità perdute
Uno dei temi centrali del film di Rai Premium Perduti nel tempo è quello della vita non vissuta e delle realtà alternative. Megan si trova a confrontarsi con una memoria che non ha radici nel presente: non è un’amnesia, né un’allucinazione. È come se avesse assaporato un futuro possibile, un’esistenza alternativa interrotta sul nascere. Questo elemento introduce una riflessione implicita sul tempo e sulle scelte: quanto sono determinanti i percorsi che non prendiamo mai? E cosa succede quando abbiamo nostalgia per qualcosa che non è mai accaduto?
Nel film, questa tematica si intreccia con quella dell’identità: Megan non è più la stessa persona che era prima del coma, proprio perché ha vissuto un’esperienza trasformativa – anche se solo mentale. Il suo dolore non è per la perdita del passato, ma per l’assenza di un futuro che sentiva già suo. In questo senso, Perduti nel tempo non parla solo d’amore, ma anche di elaborazione del lutto, di ristrutturazione personale e di resilienza.
Due vite e una sola memoria
Interessante è anche il modo in cui il film di Rai Premium Perduti nel tempo film esplora il tema della conoscenza profonda dell’altro. Megan conosce Thomas meglio della sua attuale fidanzata, ma non per esperienza reale: è come se l’avesse studiato a fondo, interiorizzato, sognato. Questo mette in discussione il concetto di intimità: è più autentico ciò che nasce nel tempo o ciò che si manifesta immediatamente, come un colpo di fulmine basato su ricordi immaginari?
La sceneggiatura gioca con questi paradossi, evitando però di forzare spiegazioni. Non c’è un tentativo di razionalizzare la vicenda con elementi fantascientifici o spirituali. Megan non è una veggente, né una pazza: è semplicemente una donna che ha vissuto qualcosa che non riesce a ignorare, e che si aggrappa a quei frammenti come si fa con una verità personale. Thomas, con il suo scetticismo iniziale e la successiva apertura, diventa il simbolo di un presente che può essere riscritto solo se si accetta che i sentimenti non hanno sempre bisogno di prove.
La realtà che nasce dal possibile
Perduti nel tempo sceglie di non trasformarsi in un dramma cupo né in una commedia leggera, restando sospeso in una dimensione intermedia. L’elemento romantico c’è, ma è messo in discussione da una narrazione più problematica, che invita lo spettatore a chiedersi se i sentimenti bastino da soli per costruire una relazione. E soprattutto: cosa rende una vita degna di essere vissuta? Quella che ci è data o quella che sentiamo come vera?
Il film non risponde in modo netto, ma lascia una traccia: anche quando tutto sembra perso, qualcosa può essere recuperato. Non nel passato, ma nel presente, a condizione di accettare che non tutto ha una spiegazione, e che a volte ciò che ci sembra un sogno può essere solo il preludio a una nuova realtà.
Perduti nel tempo non è una favola moderna, né un manifesto sull’amore predestinato. È un racconto che gioca con l’ambiguità della memoria e con la potenza dei sentimenti vissuti al di là della logica. Il film si muove in equilibrio tra la malinconia e la speranza, chiedendo allo spettatore di sospendere il giudizio e lasciarsi guidare dalla domanda più difficile di tutte: e se fosse stato vero?
Filmografia
Perduti nel tempo
Sentimentale - USA 2019 - durata 85’
Titolo originale: Timeless Love
Regia: Brian Brough
Con Rachel Skarsten, Brant Daugherty, Jill Adler, Brooklyn Brough, Carter Brough, Maddox Brough
in streaming: su Rai Play
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