La verità su mia madre, il film su Tv8 il 4 settembre, parte come un dramma familiare e si trasforma lentamente in un thriller psicologico che scava sotto la superficie di una famiglia all’apparenza distrutta solo dalla perdita.
Wren (Laura Lieben), arteterapeuta e protagonista, torna nella sua città natale dopo un lungo periodo di assenza, spinta da un evento irreversibile: la morte improvvisa della madre adottiva Julie. Ma quello che sembra un tragico incidente si rivela essere solo la punta dell’iceberg di un passato mai davvero sepolto. Tra misteri, rivelazioni e legami tossici, il film costruisce un ambiente soffocante dove ogni personaggio ha qualcosa da nascondere o da difendere a qualunque costo.

Famiglia, per modo di dire
Il cuore del film di Tv8 La verità su mia madre è il ritorno di Wren nella casa in cui è cresciuta dopo essere stata adottata. Il rapporto con il padre adottivo Paul (Bryan J. McHale) è subito teso: l’uomo è emotivamente instabile, incline all’alcol e mostra una chiara ostilità nei suoi confronti. I fratellastri Kayla (Lorelai Carey) e Brody (Connor Stuart) oscillano tra l’affetto e il sospetto, e la vicina Mia (Shelly Fullerton), apparentemente solo maleducata, si rivelerà una pedina chiave nella rete di bugie e tradimenti.
Il passato matrimoniale di Wren torna a galla con l’arrivo di Oliver (Eric Wigston), l’ex marito mai davvero uscito di scena, la cui ambiguità cresce di pari passo con la paranoia di Wren.
Ogni personaggio contribuisce alla sensazione costante che qualcosa non torni: Paul che parla nel sonno e prende decisioni discutibili come la cremazione senza consultare Wren; Brody, che alterna momenti di calma apparente a scatti di aggressività; Oliver, che la consola per poi manipolarla; e Mia, sempre presente ma mai trasparente. Il senso di isolamento di Wren è amplificato dalla mancanza di alleati affidabili: anche quando prova a denunciare ciò che scopre, le autorità non la prendono sul serio.
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La memoria del corpo e la voce dell’inconscio
Uno dei nuclei tematici più forti del film di Tv8 La verità su mia madre è la tensione tra verità sepolta e verità emergente, tra trauma rimosso e ricordo corporeo. Wren non è solo una protagonista, ma anche una terapeuta: interpreta il dolore e il disagio attraverso l’arte, una forma di decodifica emotiva che le permette di accedere a qualcosa che le parole non possono esprimere. Disegna un corpo nella vasca prima ancora di sapere che anche la madre biologica è morta nello stesso modo. È il suo inconscio a guidarla, prima della logica.
Il film mette a confronto l’identità biologica con quella costruita. L’adozione di Wren da parte della famiglia della sua vicina di casa, dopo la morte della madre naturale, diventa una messa in scena di normalità che nasconde il rimosso: la verità sulla morte di Sonya e sull’identità del vero padre di Wren. La violenza domestica è un altro tema centrale: sia quella psicologica, che isola e umilia, sia quella fisica, che distrugge vite e riscrive la memoria familiare.

Il finale spiegato
Il finale del film di Tv8 La verità sua mia madre rovescia completamente le certezze costruite fino a quel momento. Paul confessa a Wren, sotto l’effetto di un sedativo, che la morte della madre biologica fu il risultato di una lite finita male. Ma il colpo di scena definitivo arriva da Brody: è lui l’assassino di Julie. Julie, pronta a denunciare Paul, rappresentava l’ultima minaccia all’equilibrio familiare costruito sulla menzogna. Per questo Brody ha deciso di eliminarla. Quando Paul rivela di essere il padre biologico di Wren, l’identità e la colpa si fondono in un unico orrore: la violenza generazionale che si trasmette come un’eredità tossica.
Wren riesce a salvarsi solo grazie a Kayla, la sorella minore, che interviene in extremis. La conclusione è una scena di rinascita: un anno dopo, le due sorelle trasformano il negozio di fiori in uno studio di arteterapia chiamato “SISTERS”. Non è un lieto fine classico, ma una chiusura che sottolinea un atto di riparazione: prendere ciò che resta di una famiglia devastata e provare a costruire qualcosa di nuovo, a partire dalla verità.
Il dolore come lente, la memoria come arma
La verità su mia madre non è solo un thriller familiare, ma una riflessione sulla fragilità delle relazioni quando si basano sulla menzogna. È un film che guarda al trauma come qualcosa che si sedimenta nei corpi, nei gesti e nei silenzi, fino a quando un evento improvviso non lo fa riemergere con violenza. La protagonista, Wren, affronta un doppio percorso: quello investigativo e quello identitario. Cercando la verità sulla madre, finisce per riscoprire se stessa non come vittima ma come testimone sopravvissuta di una verità che per anni è stata volutamente sepolta.
Il film non si affida a colpi di scena gratuiti: ogni rivelazione è il risultato di un lento disfacimento di una falsa pace. E se il titolo suona come una promessa di chiarimento, la vera verità che emerge è che spesso la famiglia è il luogo dove il pericolo si nasconde meglio.
Filmografia
La verità su mia madre
Drammatico - Canada 2023 - durata 85’
Titolo originale: Finding A Killer
Regia: Kyle Cooper, Jason Wan Lim
Con Joshua Earl Brennand, Maureen Byrne, Lorelai Carey, Sonia Deleo, Shelly Fullerton, Janine Kirk
in TV: 04/09/2025 - TV8 - Ore 13.45
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