C’è qualcosa di profondamente ironico nel titolo 21 Paraíso: il film di Néstor Ruiz Medina, su Cielo il 5 settembre, non è tanto un racconto sul desiderio o la trasgressione, quanto una dissezione minuziosa dell’eros e del legame emotivo in crisi. Julia e Mateo, i protagonisti, vivono in una casa costruita con container sul litorale andaluso, immersi nella natura e apparentemente liberi da qualsiasi vincolo esterno. Eppure, come suggerisce il film, ogni paradiso ha un prezzo. Il loro si paga mostrando l’intimità altrui su OnlyFans.


Realizzato con soli 21 piani sequenza in pellicola, girati in formato 4:3, il film racconta una storia di disgregazione relazionale con uno stile che si affida più all’improvvisazione che alla scrittura, più all’istinto che alla costruzione drammaturgica tradizionale. Una scelta che punta a rendere ogni scena unica, viva e, come i momenti reali della vita, non replicabile.

Fernando Barona, María Lázaro
21 Paraíso (2022) Fernando Barona, María Lázaro

Amarsi senza capirsi

Il cuore del film Cielo 21 Paraíso è Julia, interpretata da María Lázaro, sempre più distante da quella vita condivisa che prima sembrava ideale. Julia si mostra, si offre alla visione, ma dentro è in fuga. Inizia a chiedersi se l’identità digitale che ha costruito come “Ginger Judy” sia sostenibile, se l’esposizione della propria sessualità in pubblico non abbia ormai svuotato quella privata di significato. È inquieta, scollata da sé stessa, come se il corpo che mostra non le appartenesse più. Cambia look, cambia atteggiamenti, cerca nuove radici nel campo del padre malato, in un contatto più fisico, più vero con la terra, mentre il digitale le diventa opprimente.


Mateo, invece, interpretato da Fernando Barona, resta aggrappato a quel sistema che li ha resi economicamente liberi. È lui a proporre nuovi contenuti, a tenere viva la macchina, anche quando Julia vacilla. Ma dietro quella sicurezza iniziale si nasconde una fragilità crescente: l’incapacità di comprendere la trasformazione della compagna, il timore di essere lasciato indietro. Quando il suo controllo vacilla, emergono insicurezze, gelosie, un bisogno disperato di ristabilire un ordine che non esiste più.


L’interazione tra i due è fatta di microtensioni, silenzi, dialoghi lenti. Non servono grandi eventi: basta osservare come non si toccano, come parlano senza ascoltarsi, come si guardano da lontano anche se condividono lo stesso spazio. Il sesso non è qui la scintilla, ma il sintomo. Un corpo a corpo tra due esseri che non riescono più a toccarsi davvero.


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La pornografia dell’intimità

OnlyFans non è il bersaglio, ma lo specchio. Julia e Mateo vendono sesso, sì, ma la questione centrale del film Cielo 21 Paraíso è un’altra: cosa succede quando si monetizza l’intimità? Quando il corpo diventa contenuto, la relazione rischia di diventare una performance, anche nei gesti più spontanei. La casa piena di finestre, simbolo della loro trasparenza e libertà, diventa una gabbia. I momenti di amore fisico, lontani da qualsiasi patina erotica, diventano momenti di rottura più che di unione.


Il film non scandalizza per ciò che mostra, ma per ciò che implica. L’unica scena che ha generato disagio tra alcuni spettatori è una masturbazione, girata senza veli né pudori, eppure priva di qualsiasi compiacimento. È un gesto privato che il film restituisce come tale, ma proprio per questo così difficile da sostenere. Come sottolinea la stessa Lázaro, “Siamo più abituati a vedere una morte al cinema che una masturbazione”.

María Lázaro
21 Paraíso (2022) María Lázaro

21 momenti per dirsi addio

I 21 piani sequenza sono l’unità narrativa del film Cielo 21 Paraíso e il suo esperimento formale. Néstor Ruiz Medina non punta sulla fluidità o sulla spettacolarità tecnica, ma sull’effetto documentario: ogni scena sembra rubata alla vita vera, frutto di mesi di convivenza e preparazione tra regista e attori, ma girata come fosse improvvisata. La scelta del 16 mm accentua la sensazione di materia viva, di presenza tangibile. Non è un film da guardare, ma da abitare.


Alcune sequenze sono puramente contemplative, altre sono vere detonazioni emotive. Il litigio centrale, dove i due protagonisti si urlano addosso tutto quello che non hanno mai detto, è probabilmente il vertice espressivo dell’opera. Lì si consuma la consapevolezza che il sentimento, da solo, non basta. Che amarsi non significa necessariamente capirsi o volere le stesse cose.

Un finale che non ci appartiene

Nel 21esimo quadro, Julia e Mateo sono di nuovo insieme, in una stanza illuminata da una luce accecante. Per la prima volta, la camera non li spia. È come se lo spettatore venisse escluso, come se qualcosa di sacro e irrecuperabile si fosse ricomposto. È una ricostruzione? Un addio? Una tregua? Il film Cielo 21 Paraíso non offre risposte, ma esperienze. Ti porta lì, ti lascia osservare, ti abbandona con delle domande.


21 Paraíso
è un film che cammina sul crinale tra il reale e il recitato, tra l’amore e la sua rappresentazione, tra l’utopia e la disillusione. Néstor Ruiz Medina, al suo esordio nel lungo dopo una carriera nel cortometraggio, firma un’opera intima, scomoda, radicalmente onesta, che usa il sesso solo come pretesto per parlare di ciò che resta quando la passione svanisce: la fatica di comunicare, di convivere, di riconoscere l’altro senza volerlo cambiare.


Un film che forse non dirà a tutti la stessa cosa. Ma che in ognuno lascerà tracce diverse, come quei momenti di coppia che non sappiamo spiegare ma ricordiamo per sempre.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina 21 Paraíso

21 Paraíso

Drammatico - Spagna 2022 - durata 97’

Titolo originale: 21 Paraíso

Regia: Néstor Ruiz Medina

Con María Lázaro, Fernando Barona

in TV: 05/09/2025 - Cielo - Ore 23.10