Un delitto, due omicidi, nessun autore o forse troppi: nel film di Rai 2 Ombre notturne, ventesimo capitolo della longeva saga Gli omicidi del lago in onda il 29 agosto, la vicenda prende forma intorno alla morte violenta di Sasha Fetscher, scrittore di successo nel campo dei true crime. Ma non tutto è come sembra. E in questo episodio, più che mai, ogni indizio porta a una svolta.


La serie prodotta da ZDF gioca ancora una volta la carta dell’intreccio investigativo che mescola realtà, finzione e un sottile senso di spaesamento. Il delitto non avviene in un vicolo buio, ma tra le mura domestiche. Il colpevole non è quello che ci si aspetta. E soprattutto, la vittima forse non era chi diceva di essere.

Hary Prinz, Matthias Koeberlin, Alina Fritsch
Gli omicidi del lago: Ombre notturne (2024) Hary Prinz, Matthias Koeberlin, Alina Fritsch

Uno scrittore ucciso due volte

Nel film di Rai 2 Gli omicidi del lago – Ombre notturne, Sasha Fetscher viene trovato morto nella sua casa, sgozzato nel letto poche ore dopo aver tenuto una lettura pubblica. A scoprirlo è la moglie Emily. La polizia indaga subito nel suo ambiente privato e sentimentale, dove emerge una relazione extraconiugale con Henriette Trautschke. In un primo momento tutto sembra portare a lei: la lama insanguinata viene ritrovata tra i suoi effetti personali.


Ma l’autopsia ribalta le carte: Sasha era già morto prima di essere colpito. È stato avvelenato con un neurotossico, quindi pugnalato post mortem. Da lì si apre un’indagine più complessa, dove ogni elemento smentisce quello precedente. E dove, paradossalmente, anche l’identità autoriale di Sasha entra in crisi: non era lui a scrivere i romanzi che portavano il suo nome.


Dietro la firma dello scrittore c’era in realtà la penna di Emily, la moglie, mentre Sasha si occupava della documentazione e delle ricerche. Un’alleanza creativa che, scopriamo, era ormai logora. Ma non è tutto: altre tracce conducono a una villa, a una pianta misteriosa in giardino e a un certo Anselm Zibros, uomo d’affari con accesso a veleni e interessi immobiliari nella proprietà.


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Volti noti, ruoli in mutazione

Al centro dell’indagine del film di Rai 2 Gli omicidi del lago – Ombre notturne tornano Micha Oberländer (Matthias Koeberlin) e Luisa Hoffmann (Alina Fritsch), ormai coppia consolidata nella serie. La loro intesa professionale, spesso discussa nei capitoli precedenti, rimane fredda, ma funzionale alla narrazione. Le loro differenze di metodo continuano a rappresentare la tensione tra rigore e intuito, tra legge e ambiguità morale.


Attorno a loro si muove un cast che restituisce una rete familiare e affettiva piena di crepe: Marie-Christine Friedrich dà corpo a Emily Fetscher, figura sfuggente, sospesa tra l’immagine pubblica di moglie devota e la possibilità concreta di un movente. Henriette Trautschke (Claudia Kottal) è invece il volto del desiderio non corrisposto, ma anche del capro espiatorio perfetto.


A questi si aggiunge Anselm Zibros (Dominik Warta), personaggio borderline che incarna l’elemento esterno, l’interesse economico che potrebbe sovrapporsi o sovvertire le dinamiche emotive. Infine, il medico legale Thomas Egger (Stefan Pohl), che con la sua scoperta iniziale dà l’avvio al vero giallo.

Alina Fritsch, Matthias Koeberlin
Gli omicidi del lago: Ombre notturne (2024) Alina Fritsch, Matthias Koeberlin

Scrivere, mentire, uccidere

Uno dei temi portanti del film di Rai 2 Gli omicidi del lago – Ombre notturne è l’autorialità. Chi scrive davvero le storie? Chi ne detiene il potere? Chi decide cosa è vero? Sasha era celebre per i suoi libri su crimini reali, ma in fondo tutta la sua carriera si fondava su una menzogna: la voce narrante era quella della moglie. L’omicidio, in questo senso, è anche una metafora della lotta per la proprietà della narrazione.


Un altro filone tematico riguarda l’identità costruita: l’immagine pubblica, il ruolo sociale, le maschere che i personaggi indossano. Sasha era un autore solo in apparenza, Emily una scrittrice nascosta, Henriette una compagna marginalizzata. Il confine tra verità e rappresentazione si sfuma fino a diventare un’illusione. E in mezzo a tutto questo, la scrittura diventa strumento di dominio o di vendetta.


Infine, la presenza della pianta tossica nel giardino della villa e l’interesse immobiliare di Zibros introducono una riflessione sul veleno come elemento naturale e culturale insieme: ciò che avvelena le relazioni, ciò che si insinua nell’intimità, ciò che cresce silenziosamente finché non uccide.

Una serie che continua a interrogare il crimine (più che risolverlo)

Il film di Rai 2 Gli omicidi del lago – Ombre notturne non si limita a portare avanti la trama orizzontale della serie. Piuttosto, gioca con le aspettative del pubblico, suggerendo che l’apparente linearità dell’indagine è solo la superficie. Il meccanismo del “delitto nel delitto” e le false piste disseminate nel racconto spingono lo spettatore a interrogarsi non tanto su “chi è stato”, ma su “che cosa è successo davvero” e, soprattutto, “perché”.


Il crimine diventa così il pretesto per esplorare dinamiche personali, relazioni logorate, segreti sepolti nel passato e nelle parole non dette. E, se è vero che la serie ha perso parte della sua tensione iniziale, è altrettanto vero che episodi come questo continuano a proporre narrazioni stratificate, in cui il delitto è solo l’ultima tappa di un processo più lungo, spesso invisibile.

Stefan Pohl, Matthias Koeberlin, Hary Prinz, Alina Fritsch
Gli omicidi del lago: Ombre notturne (2024) Stefan Pohl, Matthias Koeberlin, Hary Prinz, Alina Fritsch

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Gli omicidi del lago: Ombre notturne

Gli omicidi del lago: Ombre notturne

Giallo - Austria, Germania 2024 - durata 90’

Titolo originale: Die Toten vom Bodensee: Nachtschatten

Regia: Michael Schneider

Con Matthias Koeberlin, Alina Fritsch, Hary Prinz, Stefan Pohl, Christina Cervenka, Marie-Christine Friedrich