Barcellona, una città di luce, ma anche di ombre che si proiettano ben oltre il presente: il film Squadra omicidi Barcellona – Madri silenziose, su Rai 2 il pomeriggio del 18 agosto, intreccia un’indagine di polizia con uno dei capitoli più dolorosi della storia spagnola: le sottrazioni forzate di neonati durante la dittatura franchista. A partire da un duplice omicidio di due religiose, il film si spinge nei corridoi bui della memoria collettiva, laddove il crimine non è solo un atto recente, ma un’eco di decenni di silenzio e impunità.

Un caso di oggi con radici nel passato
Il film di Rai 2 Squadra omicidi Barcellona – Madri silenziose si apre con l’assassinio di una suora, strangolata con una garrota durante la preghiera. Poco dopo, un’altra religiosa subisce la stessa sorte.
L’indagine della commissaria Fina Valent e del suo partner Xavi Bonet porta a un possibile filo conduttore: entrambe le vittime avevano lavorato, negli anni della dittatura, accanto al ginecologo Dr. Sánchez. Quest’ultimo è ora sotto processo, accusato di aver sottratto neonati a madri nubili o politicamente scomode per “destinarli” a famiglie vicine al regime o benestanti, spesso con la complicità della Chiesa.
La pista si intreccia con le ricerche ostinate di madri come Carmen Perreiro, che da decenni tenta di ritrovare il figlio rapito. Parallelamente, la giornalista Lucía Blanxart, nota per la sua determinazione e le accuse aperte a istituzioni e figure ecclesiastiche, cerca di portare alla luce il sistema di coperture che ancora oggi ostacola la verità. Sullo sfondo, il processo a Sánchez diventa lo specchio di un Paese che fatica a guardare in faccia i propri fantasmi.
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Volti segnati dalla storia
Il film di Rai 2 Squadra omicidi Barcellona – Madri silenziose costruisce i suoi personaggi attorno a una tensione morale costante. Fina Valent, investigatrice rigorosa, incarna il conflitto tra empatia verso le vittime e il rifiuto della giustizia sommaria. Xavi Bonet le fa da contrappunto con una pragmaticità che cerca di ancorare il caso al presente, senza farsi travolgere dal peso della memoria.
Lucía Blanxart, interpretata con nervo e lucidità, diventa quasi la coscienza civile della vicenda: pungola, accusa, documenta, ma porta addosso la stanchezza di chi combatte una battaglia infinita.
Carmen Perreiro, con il suo lavoro di autista di autobus, offre una delle immagini più potenti: sperare ogni giorno che sul suo mezzo salga il figlio scomparso.
La madre di Fina, Isabel, inizialmente sembra solo un’interferenza familiare, ma il suo passato nella Spagna di Franco apre un’ulteriore finestra sul clima di paura e rassegnazione di quegli anni.

Non archiviare
film di Rai 2 Squadra omicidi Barcellona – Madri silenziose non è solo un poliziesco: è un’indagine sulla memoria storica, sul patto non scritto del silenzio e su come la giustizia, quando arriva tardi, rischia di non bastare più. Il tema delle adozioni forzate viene trattato come un crimine continuato, che non finisce con l’atto ma si propaga per generazioni.
La Chiesa, nel racconto, è un’istituzione ambivalente: custode di valori per alcuni, parte del sistema di sottrazione e occultamento per altri. La questione morale attraversa ogni dialogo: cosa fare quando la legge non riesce a colmare il vuoto lasciato da decenni di ingiustizia? La vendetta, seppur motivata da un dolore incolmabile, può essere confusa con la giustizia? Il film non cerca risposte definitive, ma costringe lo spettatore a restare nella zona grigia.
Giustizia o resa?
Nella parte conclusiva del film di Rai 2 Squadra omicidi Barcellona – Madri silenziose, l’indagine porta a un colpevole mosso dalla disperazione, qualcuno che ha perso fiducia nel sistema e ha scelto la via della violenza. La verità sulle due suore non è solo un dettaglio investigativo: diventa il segnale che il passato non è mai davvero chiuso.
Il “doppio epilogo” sottolinea proprio questo: da un lato, la chiusura formale del caso; dall’altro, l’apertura di ferite che nessuna sentenza potrà sanare. Il riferimento musicale nascosto, un motivo al pianoforte che aveva accompagnato la storia, rivela il legame emotivo con la soluzione e lascia un retrogusto amaro: la verità non restituisce ciò che è stato rubato.
Squadra omicidi Barcellona – Madri silenziose porta il formato del giallo televisivo su un terreno più denso e problematico. Non si limita a ricostruire un’indagine, ma ne fa il pretesto per interrogare una nazione sul proprio passato. La scelta di alternare scene di finzione a inserti dal taglio quasi documentaristico, in cui le madri raccontano (o tacciono) le proprie storie, imprime al racconto una forza che va oltre il genere.
Il risultato è un’opera che lascia sospesa una domanda: quanto tempo deve passare perché un crimine smetta di avere conseguenze? In Spagna, come altrove, la risposta sembra essere: mai.

Filmografia
Squadra Omicidi Barcellona - Madri silenziose
Thriller - Germania 2023 - durata 88’
Titolo originale: Der Barcelona-Krimi: Totgeschwiegen
Regia: Andreas Herzog
Con Clemens Schick, Anne Schäfer, Bibiana Beglau, Cecilia Bellorin, Alexander Beyer, Bernd Birkhahn
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