Dangerous Waters, ultimo film girato da Ray Liotta prima della sua morte, in onda su Italia 2 la sera del 3 settembre è un thriller marittimo che mescola suspense, azione e sopravvivenza. Ma, più che un racconto lineare, si presenta come un collage narrativo che cambia pelle tre volte: da dramma familiare a survival sull’isola, fino all’action pulp da vendetta finale.
Diretto da John Barr e scritto insieme a Mark Jackson, il film promette tempeste e insidie in mare aperto, ma l’elemento più imprevedibile non è la natura: è ciò che si nasconde dietro i sorrisi e i silenzi di chi ci accompagna. Al centro della storia, una giovane donna, Rose, costretta a crescere in fretta, e a combattere. Non per fuggire da squali o uragani, ma da uomini armati, bugie e relazioni pericolose.

Il viaggio che non doveva cominciare
Nel film di Italia 2 Dangerous Waters, Alma (Saffron Burrows) è una madre single quarantenne, da poco vedova, che cerca di ricominciare. Vive in Florida con la figlia Rose (Odeya Rush), una diciannovenne diffidente e sveglia, cresciuta troppo in fretta. La quotidianità è segnata da lavori umili e rapporti tesi, finché Alma si innamora. Derek (Eric Dane), ex-poliziotto e ora consulente per la sicurezza privata, entra nella loro vita con la promessa di una nuova felicità e di una crociera verso le Bermuda.
Ma l’invito in mare aperto si trasforma presto in qualcos’altro. L’idillio vacanziero crolla quando Rose scopre un fucile d’assalto nascosto sotto la seduta dello yacht. Derek minimizza. Ma poi arriva la notte, e con essa uomini armati. Spari. Morte. Sopravvivenza.
Da quel momento, Rose è sola. Sola contro il mare. Sola contro gli uomini. E sola contro Derek, che sopravvive anche lui ma nasconde più di quanto voglia ammettere.
SCOPRI TUTTI I FILM DA GUARDARE IN TV STASERA
Archetipi con fratture
Rose, al centro del racconto, parte come adolescente scontrosa e finisce come combattente determinata. Il film di Italia 2 Dangerous Waters la costruisce in modo graduale: figlia di un militare, ha familiarità con le armi e con la diffidenza. Ma il suo percorso da vittima a predatrice è netto, quasi meccanico, e si compie in tre fasi distinte: la barca, l’isola, il cargo finale.
Alma è ingenua, fragile, forse inconsapevolmente egoista. Interpreta la madre ottimista e stanca, in cerca di un’ultima possibilità di romanticismo. La sua fine prematura è il primo vero scossone narrativo.
Derek è ambivalente: ex poliziotto, ex chissà che cosa, affabile ma sinistro. La sua ambiguità è ben seminata ma viene risolta in modo piuttosto sbrigativo. È il ponte tra il mondo “normale” e quello criminale.
Il Capitano, interpretato da Ray Liotta in quello che sarà il suo ultimo ruolo, appare poco, ma è centrale nella costruzione del pericolo. È il burattinaio, il volto oscuro che muove i fili. Ma la sua presenza, limitata dalla morte dell’attore durante le riprese, è più evocata che vissuta.

Tre atti, tre generi
Il film di Italia 2 Dangerous Waters è diviso in tre segmenti distinti, ognuno con un tono proprio:
Thriller familiare claustrofobico: relazioni tese, sospetti, segreti. Rose contro Derek. Sottintesi e dinamiche psicologiche.
Survival sull’isola: naufragio, fame, ferite. La natura diventa sfondo e pretesto. Qui il film si avvicina al genere “lotta per la sopravvivenza”, ma lo fa solo in superficie.
Action pulp sul cargo: qui la protagonista si trasforma in una sorta di Nikita marinaresca. Armi, infiltrazioni, combattimenti. È il momento più improbabile ma anche il più movimentato.
La frammentazione crea ritmo ma spezza l’unità del racconto. Ogni atto sembra appartenere a un film diverso. Il risultato è un ibrido poco armonico, ma mai statico.
Identità, sopravvivenza, sfiducia
Il tema centrale è la trasformazione: da adolescente a sopravvissuta, da figlia a guerriera. Ma film di Italia 2 Dangerous Waters è anche un racconto sul non fidarsi delle apparenze. Il mare non è l’unico pericolo. La violenza più concreta arriva da persone apparentemente normali: un compagno di viaggio, un ex-poliziotto, un capitano invisibile.
Il film sfiora anche temi legati al traffico umano, alla misoginia e al potere patriarcale, ma senza approfondirli davvero. Sono suggeriti, non esplorati.
La regia di John Barr, qui alla sua seconda prova dietro la macchina da presa, è funzionale ma non incisiva. Proveniente dal mondo della fotografia, cura l’inquadratura più dell’atmosfera. Il ritmo tiene, ma la tensione raramente cresce. Il problema principale resta la sceneggiatura, firmata insieme a Mark Jackson: lineare nelle intenzioni, ma dispersiva nello sviluppo.
L’improvvisa scomparsa di Ray Liotta ha inevitabilmente influito sulla coerenza narrativa. Alcune scene sembrano riadattate all’ultimo minuto, e il suo personaggio ne esce penalizzato.
Dangerous Waters non è un disastro, ma non è neanche il film che promette di essere. Mescola generi, cambia direzione, lascia domande in sospeso. Non spaventa davvero, non emoziona a fondo, ma tiene svegli. È un thriller di sopravvivenza più contro gli esseri umani che contro la natura, con una protagonista che si prende la scena ma che forse meritava un copione più solido.
È anche, per forza di cose, un tributo involontario a Ray Liotta. Una presenza breve ma magnetica, che ci ricorda quanto possa bastare un minuto per lasciare il segno se sei un attore vero.
Filmografia
Dangerous Waters
Thriller - Usa 2023 - durata 101’
Titolo originale: Dangerous Waters
Regia: John Barr
Con Ray Liotta, Odeya Rush, Eric Dane, Saffron Burrows, Sala Baker
in TV: 03/09/2025 - Mediaset Italia 2 - Ore 21.15
in streaming: su Infinity Selection Amazon Channel Infinity+
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta