Raccontare la tragedia senza spettacolarizzarla o mostrare la speranza senza scivolare nel sentimentalismo: Il mio arcobaleno, film per la televisione prodotto da Hallmark in onda su Rai Premium la sera del 4 agosto, ci riesce con una semplicità disarmante. Niente grandi effetti, niente svolte narrative forzate. Solo due persone che, dopo aver perso tutto, provano a sopravvivere. È proprio questo che rende il tv movie interessante: non racconta l’eroismo, ma la normalità della perdita. E della possibilità, lenta e imperfetta, di ricominciare.

Lacey Chabert, Warren Christie
Il mio arcobaleno (2014) Lacey Chabert, Warren Christie

Due genitori vedovi

Il film di Rai Premium Il mio arcobaleno segue il percorso incrociato di due genitori vedovi: Gina Kell (Lacey Chabert) e Michael Spehn (Warren Christie). Lei ha appena perso il marito Matt, dopo anni di malattia. Lui ha perso la moglie Cathy solo sei settimane dopo. Due tragedie parallele, unite da una coincidenza ancora più crudele: Gina e Michael si erano incrociati brevemente al funerale di Matt, senza immaginare che le loro vite sarebbero state travolte dallo stesso destino.


Il film inizia due mesi dopo questi eventi. Gina cerca di restituire una parvenza di normalità ai suoi due figli. Michael fa lo stesso con i suoi tre. Quando si rincontrano, scoprono qualcosa che non cercavano: comprensione reciproca. Da lì nasce un’amicizia, poi un legame più profondo. Non un colpo di fulmine, ma una connessione costruita sulla condivisione autentica del dolore. La storia racconta ogni passo di questa lenta trasformazione: i momenti di resistenza, le fragilità, i tentativi quotidiani di ricostruire qualcosa che somigli a una vita.


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Due protagonisti contro il vuoto

Gina Kell, nel film di Rai Premium Il mio arcobaleno, è una madre che si trova improvvisamente a fare da sola ciò che prima era un lavoro condiviso: crescere due bambini, gestire la casa, affrontare il vuoto lasciato da un marito presente fino all’ultimo giorno della sua malattia. La sua forza non è quella urlata o ostentata, ma quella che si misura in piccoli gesti: il rientro dei figli a scuola, la ricerca di un impiego, il tentativo di non farsi inghiottire dal dolore. Lacey Chabert la interpreta senza caricare il personaggio, mantenendo un tono credibile, realistico, che permette allo spettatore di riconoscersi anche nei momenti più silenziosi.


Michael Spehn è, a suo modo, uno specchio: anche lui rimasto solo, anche lui alle prese con figli piccoli, anche lui circondato da persone benintenzionate ma invadenti. Non cerca conforto, ma un equilibrio. Quando rivede Gina, capisce che tra loro esiste una forma di comprensione che nessun altro può offrire. La loro relazione non nasce dalla ricerca di un nuovo amore, ma dal bisogno concreto di non sentirsi più soli in mezzo a una quotidianità che non perdona.


Accanto a loro ci sono i cinque bambini, che non vengono trattati come accessori della storia, ma come soggetti attivi di un processo delicato. I loro sguardi, le loro reazioni, i momenti di resistenza o di improvvisa apertura contribuiscono a rendere il racconto ancora più autentico.

Allyson Grant, Alison Thornton
Il mio arcobaleno (2014) Allyson Grant, Alison Thornton

Il dolore condiviso come terreno comune

Il film di Rai Premium Il mio arcobaleno, si muove su un registro emotivo sobrio ma intenso, e il cuore del film è proprio il modo in cui affronta il lutto. Non viene risolto, non viene superato, ma attraversato. Gina e Michael non si salvano a vicenda: si accompagnano, si osservano, si danno tempo. Il messaggio che ne emerge è chiaro e disarmante nella sua semplicità: a volte non si tratta di ricominciare da capo, ma di trovare qualcuno con cui continuare, anche quando sembra impossibile.


Il film affronta in modo diretto il concetto di famiglia, spogliandolo da ogni idealizzazione. Le famiglie ricomposte non sono mai facili, e qui lo si vede chiaramente. Ma sono possibili, e in certi casi, necessarie. È un racconto in cui l’amore non ha nulla di romantico nel senso tradizionale: è un gesto, una presenza, un’accettazione silenziosa della fragilità altrui.


Sottotraccia, ma mai invadente, c’è il tema della fede. Non come dottrina o precetto, ma come appiglio invisibile in mezzo al buio. Per Gina e Michael, credere (in Dio, nella possibilità di guarire, nella forza del tempo) è ciò che li tiene a galla. È una fede quotidiana, senza miracoli, ma con piccoli segnali che indicano che sì, forse la vita può ancora sorprendere.

Una storia vera

Il valore del film di Rai Premium Il mio arcobaleno, cresce quando si considera che tutto questo è successo davvero. Gina e Michael Spehn hanno vissuto le perdite raccontate nel film nel giro di poche settimane. Dopo essersi conosciuti, si sono innamorati e risposati.


Nel 2011 hanno raccontato la loro storia nel libro The Color of Rain, da cui è tratto il film. Due anni dopo, hanno fondato la New Day Foundation for Families, associazione no-profit che aiuta economicamente e psicologicamente le famiglie colpite dal cancro. Una storia di rinascita che non si è fermata al privato, ma si è trasformata in azione concreta.


Il mio arcobaleno
non è un film che punta sull’effetto drammatico. Non c’è spettacolarizzazione del dolore né retorica sul destino. È una storia di persone comuni che affrontano l’impensabile e scelgono di non arrendersi.


In un panorama televisivo spesso saturo di fiction leggere, questa produzione Hallmark si distingue proprio perché sceglie di raccontare la vita per com’è: fragile, imprevedibile, ma anche piena di possibilità inaspettate. E, proprio per questo, vera.


Chi guarda il film senza aspettarsi artifici narrativi, troverà una storia asciutta e onesta. E forse, in un’epoca in cui le storie vere vengono sempre più spesso piegate allo spettacolo, è proprio questo a rendere Il mio arcobaleno una piccola, silenziosa eccezione.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Il mio arcobaleno

Il mio arcobaleno

Drammatico - USA 2014 - durata 120’

Titolo originale: The Color of Rain

Regia: Anne Wheeler

Con Lacey Chabert, Warren Christie, Lisa Durupt, Logan Williams, Susan Hogan, Matthew Kevin Anderson

in streaming: su Rai Play