Scomparsa in Paradiso, il film proposto da Rai 2 il 21 luglio, è un thriller familiare firmato Lifetime, che si muove tra i panorami mozzafiato della Gold Coast australiana e le ombre di un passato mai davvero sepolto. Dietro l’apparenza patinata di una vacanza da sogno, si nasconde una storia di sradicamento, legami interrotti e vendetta.

Un sogno che si incrina
Savannah Duke-Morgan, la protagonista del film di Rai 2 Scomparsa in Paradiso, ha finalmente realizzato un desiderio che coltivava da tempo: tornare in Australia, sua terra natale, con il marito Brad e la loro figlia di cinque anni, Aria. Il viaggio, prenotato attraverso un’offerta online, promette relax e momenti felici. Ma tutto cambia nel momento in cui Aria sparisce improvvisamente dal Kidz Klub del resort.
La scomparsa innesca un effetto domino: il personale è disorganizzato, le autorità poco reattive, e i sospetti iniziano a crescere tra chiunque abbia incrociato la famiglia. Inizia una corsa disperata contro il tempo. Nelle prime 24 ore, Savannah e Brad si scontrano su responsabilità e omissioni, mentre emergono elementi strani: messaggi minacciosi, indizi che sembrano troppo accurati per essere casuali, intrusioni notturne nella villa e una rete di relazioni ambigue tra il personale del resort.
Il punto di svolta arriva quando Savannah scopre che Aria è stata rapita da Jane, una dipendente misteriosa... e, soprattutto, sua sorellastra biologica, di cui non sapeva nulla.
SCOPRI TUTTI I FILM DA GUARDARE IN TV STASERA
Maschere e motivazioni
Nelfilm di Rai 2 Scomparsa in Paradiso, Savannah Duke-Morgan (Claire van der Boom) è una madre apparentemente realizzata, che nasconde una fragilità profonda legata alle origini familiari. La sua determinazione cresce man mano che le certezze vacillano. È lei la vera protagonista dell’indagine, più della polizia o del marito.
Brad Morgan (Todd Lasance) è il marito dall’apparenza rassicurante, che viene inizialmente dipinto come figura ambigua. La sua esitazione nei momenti chiave alimenta i sospetti dello spettatore, anche se alla fine si rivela marginale nel vero schema narrativo.
Jane (Melina Vidler) è la chiave narrativa più interessante della storia. Concierge del resort, si scopre essere la sorellastra dimenticata di Savannah. Cresciuta nel sistema degli affidamenti, ha organizzato il rapimento come vendetta verso il padre biologico che l’ha abbandonata. È lei a incarnare il tema della rabbia generazionale e della ricerca d’identità.
Aria (Molly Belle Wright) è, infine, una bambina sveglia, a suo agio anche nella prigionia, che rivela quanto il legame emotivo con la rapitrice non sia del tutto basato sulla paura. Una presenza silenziosa ma cruciale.

Famiglia, trauma e riconciliazione mancata
Il film di Rai 2 Scomparsa in Paradiso scava in profondità nel tema della famiglia fratturata. Jane, figlia non riconosciuta, rappresenta ciò che può nascere dall’esclusione affettiva: una vita consumata dall’ossessione di essere accettata. Al contrario, Savannah è il simbolo di una stabilità solo apparente, costruita su omissioni e silenzi.
Altro tema centrale è il fallimento delle istituzioni: le autorità locali si muovono lentamente, le strutture del resort sono disorganizzate, e persino chi dovrebbe garantire sicurezza (come Pete) si dimostra coinvolto in un’oscura rete di traffici. L’azione, alla fine, è tutta affidata all’iniziativa individuale.
Infine, emerge con forza la questione della maternità: la differenza tra chi partorisce e chi cresce, tra affetto biologico e legame emotivo. Jane, pur rapitrice, è chiamata “zia” da Aria e riesce quasi a sostituire la madre, almeno per un breve momento.
Il finale spiegato
Il finale del film di Rai 2 Scomparsa in Paradiso si consuma su un molo, dove Jane cerca di fuggire via mare con Aria. Savannah la insegue, armata solo della propria determinazione. Ne nasce uno scontro fisico, ma soprattutto emotivo. Jane punta una pistola, in un momento che condensa tutta la sua frustrazione: non è Aria il vero bersaglio, ma il rifiuto del padre, il senso d’inferiorità, l’invisibilità subita per una vita.
Il grido disperato di Aria (“ti voglio bene, zia Jane”) spezza la spirale di violenza. Non è la minaccia, ma l’affetto inaspettato a far crollare Jane. Viene arrestata senza ulteriori conflitti, e Savannah promette che riceverà aiuto psicologico.
L’ultima scena lascia però un dettaglio inquietante: Pete, complice del rapimento e parte di una rete criminale legata al traffico di minori, si dilegua senza conseguenze. Un’ombra lasciata volutamente aperta.
Scomparsa in Paradiso usa le regole del thriller per esplorare ferite familiari, dinamiche tossiche e l’ambivalenza dei legami di sangue. Dietro la trama da “vacanza trasformata in incubo”, si cela una storia più profonda, che parla di riconoscimento, esclusione e scelte mancate. Il film non offre chiusure nette: la salvezza di Aria è reale, ma il senso di colpa e la verità sui legami spezzati restano a galla. Così come resta una domanda: cosa significa davvero essere famiglia?
Filmografia
Scomparsa in paradiso
Thriller - Australia 2021 - durata 85’
Titolo originale: Kidnapped
Regia: Vic Sarin
Con Claire van der Boom, Todd Lasance, Molly Wright, Melina Vidler, Sophie Tilson, Jason Wilder
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta