Caccia mortale, il film in onda su Rai 4 la sera del 13 luglio, prende le mosse da una premessa semplice: una famiglia americana parte per una vacanza in Kenya alla ricerca di avventura e riconciliazione, ma finisce per trovarsi intrappolata nella savana in una spirale di errori, minacce e tensioni interne. Il film, diretto da MJ Bassett, trasforma il classico viaggio esotico in una lotta disperata contro la natura e contro se stessi, spingendo i protagonisti oltre i limiti della sopravvivenza e dell’identità familiare.

Da safari a sopravvivenza
Nel film di Rai 4 Caccia mortale, Jack Halsey (Philip Winchester), dirigente petrolifero americano da poco sospeso dal lavoro per un incidente ambientale, parte per un safari con la moglie Lauren (Rebecca Romijn), il figlio Noah (Michael Johnston), la figlia Zoe (Isabel Bassett) e il fidanzato di lei, Billy (Chris Fisher). All’arrivo in Kenya, Lauren scopre che il viaggio è stato organizzato al risparmio: niente tour guidato, solo un van preso a noleggio per attraversare la savana in autonomia.
La gita si trasforma rapidamente in disastro quando la famiglia, nel tentativo di avvicinarsi a un rinoceronte e il suo cucciolo, viene attaccata. Il veicolo viene rovesciato, Jack è ferito, e la famiglia si ritrova isolata, senza acqua né contatti. Lauren, diabetica, rischia il coma se non riceve insulina. Le tensioni interne esplodono, e ogni tentativo di cercare aiuto scatena nuove minacce, tra le quali un leopardo, un branco di iene, e infine l’incontro con un gruppo di bracconieri armati.
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Un dramma familiare nel cuore dell’Africa
La famiglia Halsey, al centro del racconto del film di Rai 4 Caccia mortale, è un microcosmo di tensioni emotive e ideologiche. Jack, l’uomo di famiglia, fatica a gestire la sua frustrazione: sospeso dal lavoro a causa di un incidente ambientale, si porta dietro un senso di colpa che lo spinge a voler dimostrare il proprio valore, cercando di controllare ogni situazione, dal piano economico al comportamento dei figli.
Lauren, medico e madre premurosa, svolge il ruolo di colonna portante: è lei che cerca di mantenere unita la famiglia, nonostante la sua condizione di diabetica in pericolo, e non smette di tenere accesa la speranza anche nei momenti più disperati.
Noah, il figlio omosessuale che non ha ancora trovato piena accettazione dal padre, incarna il conflitto generazionale: vuole comprensione, desidera essere ascoltato, ma finisce spesso per scontrarsi con l’autorità paterna. Zoe, figlia di un precedente matrimonio, percepisce Jack come un intruso; lo accusa di aver portato in Africa non altro che il privilegio bianco occidentale, e la sua rabbia verso di lui cresce nelle condizioni di crisi.
E, infine, Billy, il fidanzato “alternativo” di Zoe: inizialmente sembra un personaggio marginale, un tipico hipster svampito, ma si rivelerà determinante per la tenuta del gruppo, spingendoli a organizzarsi e trovare una via d’uscita.
È attraverso le loro tensioni, collaborazioni e paure che il film costruisce buona parte del suo dramma, trasformando il savana in un teatro non solo di sopravvivenza fisica, ma anche di riscatto emotivo.

Ambientalismo, colonialismo e responsabilità
Il film di Rai 4 Caccia mortale affronta apertamente temi come il bracconaggio, la distruzione dell’habitat, il privilegio occidentale e l’ipocrisia ecologista. Si parla di cobalto e sfruttamento minorile, di plastica contro vetro, di consumismo e famiglia. Ma l’approccio è spesso didascalico, se non forzato: ogni personaggio sembra portavoce di un problema globale più che un essere umano reale.
Il conflitto tra uomo e natura viene trattato in modo binario: la famiglia bianca, simbolo del primo mondo distratto, entra in contatto con una natura ferita e minacciata, ma non ascolta, non rispetta e ne paga le conseguenze. Quando il film introduce i bracconieri, capeggiati da Mitch (Jerry O’Connell), si passa dalla minaccia ambientale a quella umana, segnando un viraggio che tenta di aggiungere tensione, ma rischia di risultare sovraccarico.
Il finale spiegato
L’apice del film di Rai 4 Caccia mortale arriva quando la famiglia, credendo di essere stata salvata, si ritrova nelle mani dei bracconieri. Scoprono i corni di rinoceronte in un veicolo e vengono catturati. Jack riesce a liberarsi e organizza una fuga, ma decide di sacrificarsi per dare una possibilità a Lauren, Zoe e Noah.
La scena finale vede Jack attirare i bracconieri lontano, venendo poi ucciso. Zoe riesce a raggiungere una jeep e a fuggire con il resto della famiglia. Il loro inseguimento termina grazie all’intervento di una squadra anti-bracconaggio, che salva i sopravvissuti e porta soccorso a Lauren.
Il film si chiude con una coda testuale che informa lo spettatore sull’ecatombe di rinoceronti e elefanti, vittime ogni anno di bracconieri per l’avorio e i corni. Il messaggio è chiaro: i veri protagonisti di questa storia non sono gli Halsey, ma le specie animali a rischio estinzione.
Caccia mortale si presenta come thriller di sopravvivenza ma funziona meglio come parabola morale. La sua forza visiva, seppur compromessa da un uso discontinuo del CGI, si scontra con una sceneggiatura sbilanciata tra denuncia ecologista e soap opera familiare. L’intento è nobile, ma l’esecuzione è incerta: troppe prediche, poca coerenza narrativa.
Il lungometraggio tenta di rispondere a una domanda centrale: chi è davvero in pericolo? La risposta, più che nei dialoghi, emerge nel contrasto tra l’arroganza umana e la vulnerabilità del mondo naturale. Peccato che a volte, nel caos dei buoni propositi, anche questo messaggio rischi di perdersi nella savana.
Filmografia
Endangered Species - Caccia mortale
Thriller - Kenya 2021 - durata 101’
Titolo originale: Endangered Species
Regia: M.J. Bassett
Con Rebecca Romijn, Philip Winchester, Isabel Bassett, Michael Johnston, Chris Fisher, Jerry O'Connell
in streaming: su Prime Video Apple TV Rakuten TV Amazon Video
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