Nel genere ormai saturo del cinema zombie, dove i cliché avanzano come morti viventi senza fantasia, il film Netflix Ziam è un colpo secco in pieno volto. Diretto da Kulp Kaljareuk e prodotto da Kantana Motion Pictures, fonde due mondi apparentemente inconciliabili: la tradizione del cinema marziale thailandese e l’horror post-apocalittico degli zombie. Il risultato è un’opera originale, viscerale e sorprendentemente emotiva.

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Ziam (2025) scena

Un’odissea di sangue e amore

Nel film Netflix Ziam, Singh, interpretato da Mark-Prin Suparat, è un ex campione di Muay Thai che ha scelto di abbandonare il ring per vivere in pace accanto a Rin (Nychaa-Nuttanicha Dungwattanawanich), medico devota e sua compagna. Ma il passato non si lascia mettere al tappeto così facilmente. Quando un’epidemia zombie esplode nell’ospedale dove Rin lavora, Singh è costretto a rispolverare la propria arte letale.


Senza armi né protezioni, solo con la forza del proprio corpo, si fa strada a suon di gomitate, ginocchiate e pugni per salvare la donna che ama. Al suo fianco, un alleato inatteso: Buddy (Wanvayla Boonnithipaisit), un ragazzino che simboleggia l’innocenza in un mondo ormai marcio.

Cuore, coraggio, corpo

Singh è un protagonista anomalo per un film di zombie: non un sopravvissuto disilluso, né un eroe improvvisato, ma un combattente allenato, consapevole del proprio corpo come strumento di salvezza. La sua determinazione è radicata non nella gloria, ma nell’amore. L’arco narrativo di Singh è quello di un uomo che deve tornare a essere ciò che aveva cercato di dimenticare per salvare ciò che non può perdere.


Rin è più che una “dama in pericolo”: rappresenta l’intelligenza e la cura in un mondo che implode nella brutalità. Non è una semplice motivazione per l’eroe, ma una figura attiva, vitale, che mantiene il senso dell’umanità.


Buddy, infine, è il catalizzatore emotivo del film Netflix Ziam. È il motivo per cui Singh non combatte solo per sé stesso o per Rin, ma anche per il futuro. È lo specchio dell’innocenza che l’orrore cerca di cancellare.

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Ziam (2025) scena

Un film di zombie a mani nude

Il grande pregio del film Netflix Ziam è la sua scommessa folle ma vincente: niente pistole, fucili o katane. Solo carne contro carne. Singh combatte gli zombie come se fossero avversari sul ring e questo cambia tutto. Non è più uno scontro a distanza, ma un corpo a corpo feroce, sudato, reale.


Il regista Kaljareuk rifiuta il digitale: niente CGI, solo prostetici, trucco e sangue finto. Gli zombie sono lì, tangibili, disturbanti. Ogni sequenza d’azione è coreografata come un match all’ultimo sangue, ma con la disperazione tipica dell’horror. L’effetto? Una tensione continua, senza respiro, in cui ogni colpo può essere l’ultimo.


Mark-Prin Suparat, già star affermata, si è sottoposto a un allenamento estremo. Il suo fisico non è solo estetica: è narrativa. Ogni movimento racconta la sua esperienza, la sua paura, la sua determinazione.

Sopravvivere non basta

Dietro le ossa frantumate e le mandibole sbriciolate, il film Netflix Ziam ha qualcosa da dire. In un mondo dove il cibo scarseggia e l’apocalisse è alle porte, il film interroga il concetto di lotta in senso ampio: per la sopravvivenza, per l’amore, per la propria umanità.


La Thailandia, chiamata “Ziam” nel titolo (fusione tra “Siam” e “Zombie”), non è solo scenario ma identità. Il Muay Thai non è espediente: è cultura, è tradizione, è resistenza. È la risposta autoctona a un’epidemia globale, un modo per dire: “non ci arrendiamo”.


E in un’epoca in cui il cinema asiatico conquista l’attenzione globale (Train to Busan, Kingdom, The Sadness), Ziam porta un nuovo punto di vista: la fine del mondo può essere affrontata anche con onore, disciplina e mani nude.

Un upper-cut al genere

Ziam non rivoluziona il cinema horror, ma lo scuote con forza. È un film onesto, fisico, senza fronzoli, che preferisce un calcio ben assestato a un effetto speciale. È un film che sa che la vera paura sta nella perdita, e la vera forza sta nell’amore.


Dal 9 luglio su Netflix, preparatevi a vedere gli zombie sotto una nuova luce: quella rossa, pulsante, dei neon thailandesi e del sangue versato in nome di ciò che conta davvero.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Ziam

Ziam

Horror - Thailandia 2025 - durata 95’

Titolo originale: Ziam

Regia: Kulp Kaljareuk

Con Mark Prin Suparat

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