Nel mondo del cinema indipendente, pochi debutti raccontano così tanto del proprio autore quanto Adeline, il primo film di Greg James dopo il suo ritorno in Ohio in onda su Canale 5 il 16 luglio. Dietro al family movie a tema equestre si nasconde una storia vera, toccante e locale, che però nel passaggio allo schermo assume toni che oscillano tra l’ispirazione sincera e la narrazione troppo accomodante. Il risultato è un film che conquista per intensità emotiva e bellezza visiva, ma inciampa quando pretende che la grazia basti a risolvere tutto.

La storia vera
Il film di Canale 5 Adeline è ispirato alla vicenda reale di un cavallo da terapia in Ohio che, durante un tornado, avrebbe protetto dodici persone, salvandole. Gravemente ferita, la cavalla fu sottoposta a un intervento costoso grazie alle donazioni della comunità. Visse altri tre anni, continuando il suo lavoro terapeutico con bambini autistici e persone con disabilità.
La storia, già commovente di per sé, diventa nel film un racconto costruito su linee narrative parallele: la misteriosa Kay (Jane Mowder) arriva nel ranch con Adeline, e la sua presenza porta guarigione emotiva e fisica a chi entra in contatto con la cavalla. Bethany, una ragazza con un passato da piromane e una lunga lista di famiglie affidatarie, trova in Adeline una ragione per cambiare. Il figlio autistico del pastore John inizia a parlare. E poi c’è il tornado, il momento culminante che mette tutto alla prova.
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Personaggi in cerca di profondità
Il film di Canale 5 Adeline tenta un affresco corale, ma solo pochi personaggi ricevono uno sviluppo degno di nota. Kay è il classico “angelo in incognito”: arriva, cambia tutto, ma non la conosciamo mai davvero. È una presenza simbolica, un veicolo per il miracolo più che una persona.
Bethany (Orli Gottesman), invece, poteva essere l’anima del film. Il suo dolore e la sua ribellione la rendono il personaggio con maggiore carico emotivo, ma la sceneggiatura si accontenta di “curarla” troppo in fretta. Uno sguardo al cavallo e via, guarita. Il suo percorso avrebbe meritato un film a sé.
Il pastore John (David Chokachi) è forse il personaggio più interessante, ma anche il più frustrante. È un uomo di fede in crisi, dilaniato dalla frustrazione di non riuscire a comunicare con suo figlio, dubbioso del valore della terapia alternativa proposta da Kay.
Per un attimo, il film sembra voler indagare il conflitto tra religione e medicina alternativa, fede istituzionalizzata e spiritualità olistica. Ma anche qui, tutto viene risolto con una semplicità disarmante: basta vedere Adeline in azione per ricredersi. Anche la moglie Terry (Erin Bethea), che poteva offrire una visione diversa del problema, si limita a essere il classico personaggio di supporto, gli occhi lucidi e il sorriso comprensivo.

Temi forti, sviluppi deboli
Il film di Canale 5 Adeline tocca temi importanti: il trauma, la disabilità, l’affido, la fede, la guarigione. Eppure, li affronta con la mano leggera di chi non vuole turbare troppo. Si preferisce la risoluzione immediata al conflitto duraturo, la redenzione miracolosa alla crescita dolorosa.
C’è qualcosa di profondamente umano nell’idea che un animale possa contribuire alla nostra guarigione. Ma per rendere questa idea convincente sullo schermo, non basta mostrarci un cavallo e raccontarci che è magico. Serve costruire un personaggio, anche se è un animale, come fecero magistralmente in Seabiscuit.
In Adeline, invece, la cavalla è un simbolo, un tramite per i cambiamenti, ma non parte attiva del racconto. Più che un personaggio, è un totem.
Un trionfo di professionalità
Tecnicamente, il film di Canale 5 Adeline sorprende per eleganza e cura. Con un budget di appena 500.000 dollari, Adeline riesce ad avere l’aspetto di una produzione ben più costosa. La fotografia di Dan Parsons è calda, autunnale, avvolgente. Il montaggio è fluido, e la colonna sonora firmata da Erik Schroeder accompagna senza invadere. Gli effetti speciali, in particolare nella scena del tornado, sono sopra le aspettative.
Le interpretazioni sono sincere: Mowder porta dignità a un ruolo scritto in maniera poco sfumata, Chokachi dà il meglio quando si lascia andare alla vulnerabilità, e Gottesman brilla nonostante il poco spazio. Il cast locale funziona e dona autenticità al progetto, così come la scelta di girare nei luoghi reali della storia.
Dietro le quinte, Adeline è anche il racconto personale di Greg James, un regista con una lunga battaglia alle spalle. Coinvolto (e poi escluso) in una disputa legale sul copyright del film Palle al balzo, James ha visto sfumare un’occasione d’oro a Hollywood. Il ritorno in Ohio, la scelta di un film piccolo ma significativo, è il suo modo di riprendersi la voce.
Si sente l’amore in ogni fotogramma. Si sente il desiderio di lasciare un messaggio positivo. E proprio per questo dispiace che la sceneggiatura di Sam Lewis non abbia osato di più. C’erano tutti gli elementi per un dramma profondo e provocatorio, ma il film preferisce il conforto alla complessità.
Una favola per chi vuole credere
Il film di Canale 5 Adeline è una favola. E, come ogni favola, chiede allo spettatore di sospendere l’incredulità e lasciarsi trasportare. Per chi cerca un film edificante, adatto a tutta la famiglia, con animali dolci e miracoli morali, sarà un’esperienza gratificante. Ma per chi cerca nel cinema un confronto più vero con il dolore e la guarigione, Adeline potrebbe sembrare troppo facile, troppo pulito, troppo sicuro. Alla fine, il problema di Adeline non è la sua bontà. È che quella bontà non è mai veramente messa alla prova.
In sintesi, Adeline è un film sincero e ben realizzato, nato da una storia vera potente e da un regista con molto da dimostrare. Ma la sceneggiatura si affida troppo al potere implicito del miracolo senza interrogarsi abbastanza su ciò che lo rende credibile. Nonostante questo, rimane un lavoro rispettabile e sentito. Una carezza cinematografica per chi ha bisogno di credere che tutto può andare per il meglio se c’è un cavallo magico nei paraggi.
Filmografia
Adeline
Drammatico - USA 2022 - durata 97’
Titolo originale: Adeline
Regia: Greg James
Con John Schneider, David Chokachi, Erin Bethea, Jake Satow, Shane Brady, AJ Rivera
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