Con Questa è casa mia, il film su Tv8 il 3 luglio, il regista David DeCoteau firma un nuovo thriller targato Lifetime che, seppur non rivoluzioni il genere, lo sfrutta con competenza. Dietro a un’apparente storia d’amore tra mattoni, trapani e decorazioni shabby chic, si cela un incubo psicologico che mette a nudo i nervi scoperti di una giovane coppia alle prese con l’invasione più temuta: quella dello spazio intimo. In un’epoca in cui la casa è simbolo di rifugio, il film insinua il dubbio più spaventoso: e se non fosse più sicura?

Benvenuti all’inferno immobiliare
Vivienne e Ryan Williams (Jasmine Aivaliotis e Philip McElroy), i due protagonisti del film di Tv8 Questa è casa mia, sono la tipica coppia da catalogo immobiliare: belli, giovani, pieni di speranze. Acquistano una villa da sogno in una tranquilla periferia californiana, convinti di aver trovato il loro angolo di paradiso. Peccato che il sogno inizi a sbriciolarsi quando nella loro nuova casa si ripresenta Josh (Duke Van Patten), l’ex proprietario.
Josh, che all’inizio sembra un uomo gentile e disponibile, offre di fare qualche lavoretto in casa. Ma dietro la sua offerta si nasconde un’ossessione disturbante. Si insinua nella vita della coppia, si presenta senza invito, installa telecamere segrete e sviluppa un’attrazione malsana per Vivienne. L’illusione di sicurezza cede lentamente il passo alla paranoia. Quando le bugie vengono a galla (su dove abita, sulla morte della sua ex, perfino sul suo passato clinico) l’incubo diventa reale. E mortale.
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Archetipi e interpretazioni
Vivienne è la protagonista assoluta del film di Tv8 Questa è casa mia. Jasmine Aivaliotis le conferisce una fragilità autentica e una forza crescente. Il suo percorso è quello di una donna che, da spettatrice passiva della propria vita, diventa artefice della propria salvezza.
Ryan, interpretato da Philip McElroy, parte come il classico marito perfetto ma mostra crepe interessanti: è insicuro, possessivo, e il passato lo mette alla prova quanto il presente. La loro relazione viene messa sotto torchio, mostrando che anche le fondamenta emotive possono crollare.
Josh, però, è il vero motore del film. Duke Van Patten lo interpreta con una performance sopra le righe, perfetta per il tono Lifetime: sguardi inquietanti, toni melliflui, gesti invadenti. È un villain disturbante, anche se a volte troppo caricaturale. La sua patologia (il disordine dell’amante ossessivo) è forse un espediente narrativo esagerato, ma funziona per il contesto.
Personaggi secondari come la terapista Dr. Shaw, il cugino investigatore Casey e l’agente immobiliare Sandy sono funzionali ma sacrificabili. Servono da ingranaggi per far procedere la trama, ma non lasciano il segno.

Tra psicologia e paure quotidiane
Il film di Tv8 Questa è casa mia si addentra con decisione nei meccanismi sottili della manipolazione emotiva e psicologica, facendo leva su paure quotidiane che toccano il vivo: la presunzione di sicurezza all’interno del proprio rifugio domestico, la fiducia che caduca, l’inganno che si insinua nei rapporti più intimi. Senza ricorrere a mostri o violenza gratuita, costruisce il terrore attraverso gesti quotidiani (un’offerta di aiuto, una chiave ancora nella serratura) e mostra quanto sia fragile il confine tra ospitalità e minaccia.
Il tema centrale, quello dell’ossessione, evolve gradualmente: all’inizio ciò che sembra gentilezza diventa presto controllo, fino a rivelarsi una forma patologica di amore distorto, incarnato nella figura di Josh.
Al contempo, il film solleva indirettamente una riflessione sulle malattie mentali: sebbene la diagnosi di “disordine dell’amante ossessivo” appaia come un espediente narrativo, suggerisce uno sguardo al tormento interiore del personaggio e al modo in cui la società percepisce e demonizza chi non riesce a far rientrare la propria ossessione nei limiti imposti.
L’elemento familiare nella coppia protagonista, tra momenti di tenerezza e tensioni, enfatizza quanto bastino pochi cedimenti nella fiducia reciproca per aprire spazi all’intrusione. In questo modo, il thriller non si limita a spaventare, ma invita a interrogarsi sulla vulnerabilità che accompagna ogni relazione e su quanto sia sottile la linea tra accoglienza e invasione.
Il finale spiegato
L’apice del film di Tv8 Questa è casa mia arriva quando Vivian scopre la verità: Josh non solo vive ancora nella casa ma ha ucciso Sandy e Casey, e ha spiato la coppia per settimane. Dopo un confronto fisico in cui Josh tenta di strangolare Vivian, è Eliza (la vedova di Casey) a salvarla, sparando a Josh e ponendo fine alla sua follia.
Un finale tipicamente Lifetime: giustizia arriva con una pistola e un colpo ben piazzato. La vendetta è servita, e la coppia può finalmente “respirare”. Ma il film lascia un residuo inquietante: anche se Josh è morto, il trauma resta. La fiducia è infranta. E la casa? Forse non sarà mai più un vero rifugio.
Questa è casa mia non è un film innovativo, ma sa esattamente cosa vuole essere: un thriller psicologico da salotto, carico di cliché, ma anche efficace nel colpire dove fa più male.
È una storia di ossessione che si insinua con la lentezza di una crepa nel muro. Non ha bisogno di mostri né di grandi effetti speciali: basta un uomo con le chiavi di casa, e la paura è già dentro. Una visione che lascia un messaggio chiaro: attenti a chi lasciate entrare. Anche, e soprattutto, se offre di aggiustarvi il bagno gratis.
Filmografia
Questa è casa mia!
Thriller - USA 2024 - durata 90’
Titolo originale: Fatal Fixer Upper
Regia: David DeCoteau
Con Jasmine Aivaliotis, Philip McElroy, Dorian Gregory, Duke Van Patten, Brittany Carel, Randy Jay Burrell
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