Con Colpo di dadi, il film in onda in prima tv assoluta su Rai 3 la sera del 10 luglio, Yvan Attal firma il suo ottavo lungometraggio e conferma una volta per tutte di essere un autore che sa piegare i codici del cinema di genere alle proprie ossessioni morali. Il risultato è un thriller elegante, teso, che esplora col bisturi le crepe nella vita di uomini “perbene” e le reazioni a catena scatenate da un solo errore, come un dado lanciato male su un tavolo già truccato.


Più che una detective story, Colpo di dadi è un’indagine sull’uomo, sul coraggio e sulla codardia, sulla maschera della rettitudine e il panico che esplode quando quella maschera cade. Il film si muove tra ombre hitchcockiane, riflessi alla Heat di Michael Mann e un’estetica calda, quasi accecante, della Costa Azzurra, che contrasta volutamente con la spirale sempre più cupa in cui precipitano i personaggi.

Guillaume Canet, Yvan Attal
Colpo di dadi (2024) Guillaume Canet, Yvan Attal

Quando l’amicizia non basta a salvarti

Mathieu, interpretato nel film di Rai 3 Colpo di dadi da Attal stesso, è un uomo apparentemente impeccabile: marito fedele, amico leale, socio affidabile. Accanto a lui, Vincent (Guillaume Canet), è l’amico brillante, affascinante, sicuro di sé. Insieme condividono un passato solido e un presente di successo. Ma l’equilibrio si spezza quando un evento tragico - un incidente che sfocia nella morte di una giovane donna, Elsa (Alma Jodorowsky) - mette in moto una catena di menzogne e omissioni.


Mathieu è il primo a mentire. Lo fa per paura, per istinto di sopravvivenza. Da lì, ogni gesto, ogni parola, ogni silenzio diventa un colpo di dado che può cambiare tutto. Vincent, che ha sempre avuto tutto dalla vita, si ritrova a precipitare. Le loro mogli, Juliette (Marie-Josée Croze) e Delphine (Maïwenn), osservano, intuiscono, reagiscono. E proprio loro diventeranno le chiavi morali del film.


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Mathieu e Vincent: un vigliacco e un re caduto

Nel film di Rai 3 Colpo di dadi, Attal non fa sconti al suo personaggio. Mathieu non è un martire né un uomo tormentato alla Dostoevskij. È un uomo che sbaglia e, soprattutto, non trova il coraggio di dire la verità. Il suo peccato più grande non è l’atto (che resta ambiguo, forse accidentale) ma il silenzio. È un personaggio che genera empatia solo nella misura in cui rappresenta la mediocrità morale che tutti possiamo riconoscere in noi stessi.


Attal è chiaro: non ha empatia per Mathieu. Lo osserva come si studia un animale ferito che continua a scavarsi la fossa per paura del dolore. Eppure, proprio questa assenza di romanticismo rende il ritratto potente.


Guillaume Canet è perfetto nel ruolo di Vincent. All’inizio è l’uomo vincente, brillante, quello che si muove nel mondo con naturalezza. Ma la sua caduta è brutale. Vincent è il vero dannato del film: subisce il tradimento dell’amico, la disgregazione della sua vita coniugale, la vergogna. Canet regala un’interpretazione trattenuta e tragica, che riempie lo schermo anche nei silenzi.

Le donne: le vere colonne morali

Juliette e Delphine, nel film di Rai 3 Colpo di dadi, non sono comparse emotive. Sono le ancore morali, le voci della coscienza. Juliette, con la sua rigidità e il suo bisogno di verità, rappresenta la legge etica. Delphine, invece, è la furia tradita, la vendetta che cova sotto un’apparente calma borghese.


Marie-Josée Croze costruisce una Juliette fragile ma incorruttibile, mentre Maïwenn dà a Delphine un’energia pericolosa, seducente, che lascia intuire un abisso di dolore e rabbia. Sono loro, alla fine, che costringono gli uomini a fare i conti con le loro scelte.


Alma Jodorowsky ha il ruolo più delicato e forse il più difficile: è la miccia. Il suo personaggio, Elsa, non è un cliché di femme fatale, ma una presenza fragile e tragica. La sua morte, che accade presto nella storia, è il peccato originale da cui tutto discende. Eppure, la sua assenza diventa presenza costante: una vita spezzata che brucia le coscienze.

Yvan Attal, Marie-Joseé Croze
Colpo di dadi (2024) Yvan Attal, Marie-Joseé Croze

Amicizia, verità, vergogna

Il nel film di Rai 3 Colpo di dadi affronta con intelligenza e brutalità alcuni dei nodi morali più contemporanei: l’eroismo nell’epoca dell’apparenza, la difficoltà di dire la verità quando si ha troppo da perdere, il peso dei legami e la fragilità dell’amicizia maschile. Sotto la trama da thriller pulsa un interrogativo molto più grande: cosa resta della nostra integrità quando nessuno guarda?


Attal stesso cita un’idea rimasta in sospeso: quella di un film sulla Seconda Guerra Mondiale, sull’eroismo nei tempi duri. Eppure, questa domanda aleggia per tutto Colpo di dadi, anche se ambientato nel presente. Perché la guerra morale si combatte ogni giorno, anche senza armi.

Un thriller “classico” con anima francese

Attal guarda ad Hitchcock, a Lumet, a Mann. Lo fa con rispetto e senza copiarli. Il nel film di Rai 3 Colpo di dadi ha ritmo, tensione, un uso potente della luce e della musica. Dan Levy firma una colonna sonora vibrante, che omaggia Bernard Herrmann e accompagna le svolte narrative senza sovrastarle.


La regia è precisa, mai compiaciuta. Attal lavora spesso in piano sequenza, valorizza gli attori e rinuncia al facile effetto. Tutto è costruito per servire la storia, per scavare nei personaggi. Il risultato è un film sobrio, avvolgente, che non ha bisogno di gridare per lasciare il segno.


Colpo di dadi
è un film sul peso delle scelte, sull’amicizia che si incrina, sull’uomo che cade e fatica a rialzarsi. È un thriller dove il vero nemico è la paura, e la vera suspense sta nel capire chi troverà il coraggio di essere onesto.


Yvan Attal ci consegna un film adulto, moralmente spietato, emotivamente vero. Non è solo un buon thriller. È una riflessione urgente e necessaria sul prezzo della coscienza.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Colpo di dadi

Colpo di dadi

Thriller - Francia 2024 - durata 85’

Titolo originale: Un coup de dés

Regia: Yvan Attal

Con Maïwenn, Marie-Joseé Croze, Guillaume Canet, Yvan Attal, Victor Belmondo, Alma Jodorowsky

locandina Heat La sfida

Heat La sfida

Noir - USA 1995 - durata 170’

Titolo originale: Heat

Regia: Michael Mann

Con Al Pacino, Robert De Niro, Val Kilmer, Jon Voight, Tom Sizemore, Diane Venora

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