In un’epoca in cui il cinema ha finalmente cominciato a parlare delle donne con la voce delle donne, il film Bliss - Attimi di piacere in onda su Cielo la sera del 30 giugno si rivela sorprendente. Diretto con mano ferma e sensibilità estrema da Henrika Kull, esplora le zone grigie della libertà, della femminilità e dell’identità, attraverso una storia d’amore tra due sex worker in un bordello berlinese. Un film che non offre facili risposte, non impone giudizi, e proprio per questo riesce a essere autentico, commovente e a suo modo rivoluzionario.

Piccole felicità in territori instabili
Nel film Cielo Bliss - Attimi di piacere, Sascha ha 42 anni, viene dal Brandeburgo e lavora da anni nel bordello “Queens” a Berlino. È una veterana del mestiere: rispettata, competente, pragmatica. Ha lasciato alle spalle un ex marito, un figlio undicenne, e forse anche una parte di sé. Quando arriva Maria, venticinquenne italiana, queer, indipendente e allergica alle regole, l’equilibrio emotivo di Sascha comincia a incrinarsi. Maria è tutto ciò che Sascha non è più, o non è mai stata: libera, sfacciata, apparentemente immune al giudizio.
Tra le due nasce qualcosa che va oltre la curiosità: un’attrazione che si trasforma in un sentimento autentico, ma fragile. Un sentimento che sembra incompatibile con un ambiente dove la fisicità è routine lavorativa, dove il desiderio è simulato e le emozioni vanno tenute sotto controllo. Eppure, Bliss - Attimi di piacere ci mostra proprio questo: che persino in un luogo dove i corpi sono merce, può nascere qualcosa di reale. Ma il prezzo dell’autenticità è alto. Quando Sascha cerca di inserire Maria nel suo passato – un viaggio nella sua città natale, un incontro con il figlio – la relazione si incrina. Troppa paura, troppa esposizione. Non basta più l’intimità di una stanza: bisogna affrontare ciò che si è.
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Due donne e un mondo che non le vuole libere
Sascha, interpretata da una straordinaria Katharina Behrens, è il cuore ferito del film Cielo Bliss - Attimi di piacere. La sua è una corazza costruita negli anni, fatta di sorrisi di circostanza, di sicurezza apparente, di un mestiere svolto con dignità. Ma basta un incontro sincero per mettere tutto in discussione. Behrens offre una performance senza filtri, fatta di sguardi trattenuti, silenzi pesanti e una fisicità che parla più di ogni dialogo.
Maria, incarnata da Adam Hoya (performance artist e sex worker nella vita reale), è il motore del cambiamento. All’apparenza forte, anticonformista, ma in realtà piena di crepe e domande irrisolte. Usa il sesso come performance, ma nella relazione con Sascha cerca qualcosa di più vero, anche se non sa bene come gestirlo. È poetica, sfuggente, provocatoria. È una ragazza che scrive versi sulla rabbia e sulla sopravvivenza (“Se ti dicono abbastanza volte di morire, o muori o vivi per dispetto”) e che cerca un posto nel mondo senza chiedere il permesso.

Amore, autodeterminazione, e il paradosso della libertà
Il vero tema del film Cielo Bliss - Attimi di piacere è la libertà: quella di scegliere il proprio corpo, il proprio mestiere, il proprio amore. Ma anche la difficoltà di essere davvero liberi in una società che continua a definire le donne attraverso lo sguardo maschile, anche quando sembrano fuori dal sistema. Il bordello non è il luogo dell’orrore né un tempio di redenzione: è un ambiente quasi banale, quotidiano, con macchinette del caffè e battute tra colleghe. È lavoro. È routine. Ma è anche un microcosmo dove le donne si proteggono, si osservano, a volte si perdono.
Kull si muove con delicatezza nel rappresentare il sex work: né vittimismo né glamour. Le protagoniste hanno scelto, consapevolmente, questo mestiere. Ma il film mostra cosa si sacrifica per mantenere il controllo su ciò che si vende: spesso, si perde la capacità di sentire davvero. E quando i sentimenti si fanno strada, tutto diventa precario.
Il film tocca anche il tema dell’identità queer in modo non didascalico: Maria non ha bisogno di etichette, ma il mondo intorno a lei gliele impone. La sua libertà di essere sé stessa è più apparente che reale. L’amore tra donne, in questo contesto, è tanto potente quanto fragile: non tanto perché proibito, ma perché minato dall’interno, da paure, traumi, e da una società che non lascia spazio all’ambiguità.
Realismo, pudore e poesia del quotidiano
Henrika Kull ha girato il film Cielo Bliss - Attimi di piacere con uno sguardo quasi documentaristico. La macchina da presa osserva senza invadere, lasciando spazio al non detto, ai gesti, alle pause. Il sesso non è erotico, è meccanico quando è lavoro, tenero quando è amore. Il contrasto tra i due livelli è evidente ma mai urlato. Alcuni momenti visivi (come l’uso sporadico di luci oniriche o sfocature sensoriali) rendono tangibili le fratture interiori di Sascha e Maria, senza mai perdere il tono realistico.
La scrittura è essenziale, i dialoghi pochi e precisi. Ma è nei silenzi che si consuma il vero dramma: il timore di essere viste davvero, di scoprire che l’altro, una volta tolta la maschera, non ci accetta. Il titolo stesso è ironico: Bliss è quella felicità che si affaccia per un attimo, ma che non sappiamo se meritiamo.
Bliss - Attimi di piacere è un’opera imperfetta, forse, ma profondamente umana. È un film che non vuole spiegare tutto, non vuole compiacere. È intimo, ruvido, onesto. Racconta una storia d’amore fuori dai cliché, in un contesto dove l’amore sembra fuori posto. Eppure, proprio per questo, quando arriva, commuove.
Henrika Kull ci regala un cinema fatto di sguardi e resistenze, di corpi che lavorano e cuori che esitano. Un cinema che sa che la felicità, quella vera, è sempre un rischio. E che, per chi lavora ogni giorno fingendo il desiderio, riconoscere quello autentico è forse la sfida più grande.
Filmografia
Bliss - Attimi di piacere
Drammatico - Germania 2021 - durata 87’
Titolo originale: Glück
Regia: Henrika Kull
Con Katharina Behrens, Adam Hoya, Malik Blumenthal, Jean-Luc Bubert, Eva Collé, Ian Hansen
in streaming: su Prime Video
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