Nel suo primo film da regista, Caitlin Cronenberg non si limita a camminare sulle orme paterne: Humane, in onda su Sky Cinema Uno il 30 luglio, è una bomba a orologeria ambientata in un futuro prossimo, ma profondamente radicata nei nostri traumi collettivi del presente. È un thriller distopico in apparenza, ma sotto la superficie si nasconde una feroce satira sociale, una riflessione cupa sulla disuguaglianza, il cambiamento climatico, la famiglia, e ciò che siamo disposti a sacrificare o a eliminare pur di sopravvivere. Non è solo un film su chi vive e chi muore: è un film su chi decide.

Una cena di famiglia con un menù letale
Il film Sky Humane si svolge nell’arco di una sola giornata in una società collassata ecologicamente, dove lo Stato ha implementato un programma di eutanasia volontaria per ridurre la popolazione. Il protagonista, Charles York (Peter Gallagher), è un ex anchorman televisivo, ora in pensione, che invita i suoi quattro figli nella magione di famiglia per annunciare la sua adesione, insieme alla moglie Dawn, al programma statale. In cambio, lascerà alla famiglia un’eredità generosa e una coscienza pulita.
Ma il piano va in pezzi subito: Dawn fugge, rifiutando l’accordo, e Charles si sottopone comunque alla procedura. A quel punto entra in scena Bob (Enrico Colantoni), impiegato del D.O.C.S. (Department of Citizen Strategy), che comunica una condizione non negoziabile: serve un secondo corpo. La notte si trasforma in una battaglia tra fratelli, dove la linea tra legame familiare e istinto di sopravvivenza evapora.
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Una famiglia sull’orlo della dissoluzione
Nel film Sky Humane, ogni membro della famiglia York rappresenta una sfaccettatura tossica del privilegio:
Jared (Jay Baruchel), opinionista da talk show, è un suprematista mascherato, arrogante e manipolatore, emblema della propaganda mediatica che ha alimentato il collasso. Rachel (Emily Hampshire), invece, è una dirigente farmaceutica priva di scrupoli, legata a un’industria che, come la Purdue Pharma, lucra sulla sofferenza.
Noah (Sebastian Chacon) è il figlio adottivo, ex tossicodipendente con un passato macchiato da un incidente mortale. È il capro espiatorio, l’unico realmente pentito e in cerca di redenzione.
Ashley (Alanna Bale), dal canto suo, è un’aspirante attrice, empatica ma facilmente manipolabile. La più umana del gruppo, e proprio per questo quella che finirà per pagare il prezzo più alto.
Bob (Enrico Colantoni), il sadico funzionario del D.O.C.S., è infine il volto beffardo di un’autorità che veste i suoi abusi con l’uniforme dell’ordine.

Il privilegio, la colpa, la selezione naturale (umana)
Caitlin Cronenberg prende l’idea dell’eutanasia di Stato (già agghiacciante) e la mette al centro di una faida ereditaria dove i rapporti di sangue contano meno dei conti in banca. Il film Sky Humane è quello che potremmo definire un “succession horror”, un Cluedo distopico dove l’omicidio non è più un crimine, ma una strategia fiscale.
Il programma governativo di “enlistment” diventa metafora esplicita del neoliberismo terminale: sacrificarsi per il sistema, ma solo se sei povero. I ricchi si autoescludono dalle regole, finché non vengono costretti a giocare secondo le stesse leggi che hanno scritto per gli altri.
Il film parla anche del modo in cui le catastrofi (ecologiche, sanitarie, economiche) colpiscono in modo diseguale. La crisi climatica è lo sfondo, ma il vero collasso è quello morale.
Il finale spiegato
La tensione nel film Sky Humane culmina in una spirale di violenza, tradimenti e bluff. Noah, tradito da tutti, reagisce con brutalità, ma alla fine riesce a convincere i suoi fratelli a unire le forze per colpire il vero nemico: Bob.
Il colpo di scena finale è un perfetto esempio di doppia morale: i fratelli, anziché sacrificarsi, inscenano la morte di Ashley per farla passare come seconda “volontaria” e così uscire impuniti. In un recital finale, Noah suona il piano mentre il pubblico (letteralmente e metaforicamente) assiste compiaciuto. Bob, deturpato, appare in tv per elogiare il “sacrificio” delle “amiche” Ashley e Grace: una bugia orchestrata per salvare la reputazione della famiglia.
Non c’è redenzione. C’è solo gestione della narrazione.
Il sangue è di famiglia
Caitlin Cronenberg porta il suo pedigree visivo da fotografa e lo declina in un film claustrofobico, elegante e crudelmente coreografato. Il castello gotico in cui si svolge quasi tutto il film Sky Humane non è solo location, ma prigione, mausoleo e tribunale.
L’eredità dei Cronenberg (David e Brandon) si sente nell’uso della violenza, brutale ma mai gratuita, e nella riflessione sul corpo come oggetto politico e sociale. Ma Caitlin aggiunge qualcosa di suo: uno sguardo femminile affilato, ironico, e una capacità di gestire ensemble e tensione con disarmante sicurezza.
Humane è un’opera prima sorprendentemente matura. Non ha paura di mostrare quanto siamo disposti a disumanizzarci per mantenere un senso di normalità. È teatro dell’assurdo, ma con i piedi piantati in un presente inquietante.
Il vero orrore non è il futuro immaginato dal film, ma quanto questo futuro sia già qui. E quanto poco siamo disposti a cedere, anche davanti all’estinzione, se il prezzo è la nostra posizione nella gerarchia sociale. Caitlin Cronenberg ha firmato un manifesto crudele, satirico e profondamente umano.
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