La notte degli amanti, il film in onda su Cielo la sera del 30 maggio, parte da un semplice assunto: c’èchi cerca l’amore, e chi lo teme. C’è chi non lo ha mai avuto e chi ne porta ancora le cicatrici. C’è chi si sposa tra una settimana, e chi ha smesso da tempo di credere al piacere. Poi c’è una notte. Una sola. Per giocare, desiderare, guarire.


Opera prima del regista francese Julien Hilmoine, è un film che non vuole dire tutto ma vuole dire bene: sul sesso, sul corpo, sull’amore, sulla libertà e le maschere. E ci riesce.

Laura Müller, Schemci Lauth
La notte degli amanti (2022) Laura Müller, Schemci Lauth

Una notte, un campo minato emotivo

Un appartamento, pochi esterni, una sola notte: Axelle e Yohann si incontrano, si attraggono, si sfiorano, si parlano, si spogliano. Lui è un uomo in procinto di sposarsi. Lei è una donna segnata da esperienze di dipendenza affettiva e abusi. Ma nessuno dei due cerca davvero una storia: cercano qualcosa di più difficile. Una verità, magari scomoda. Una connessione, forse impossibile. Una tregua, almeno per qualche ora.


Il film Cielo La notte degli amanti segue i due protagonisti in tempo quasi reale, dentro un’unica lunga notte, come un’ora e mezza di apnea. Senza brusche ellissi né fughe narrative, la storia si sviluppa seguendo le pulsazioni del corpo e della parola, alternando momenti di tensione erotica a dialoghi sospesi, a improvvisi silenzi.


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Axelle e Yohann, tra fragilità e dignità

Axelle, interpretata da una sorprendente Laura Muller, è il vero cuore del film Cielo La notte degli amanti. È una donna forte ma ferita, che ha imparato a nascondere le crepe dietro una maschera di libertà. Il suo corpo porta i segni di un passato doloroso, ma è proprio quel corpo che vuole riprendersi. Axelle usa questa notte per riappropriarsi del piacere e del potere di scegliere. È complessa, contraddittoria, viva.


Yohann, portato in scena da Schemci Lauth, è meno definito, ma non per questo meno interessante. È l’uomo “normale”, che scivola dentro un incontro inaspettato e ne viene cambiato. Il suo fascino sta nella sua incertezza, nel modo in cui ascolta e impara, più che nel suo desiderio.


Il film non li giudica mai, non li redime, non li punisce. Li osserva, li accompagna. Anche nei momenti di nudo, anche nei gesti più espliciti, la regia tiene sempre lo sguardo umano, mai invasivo.

Schemci Lauth, Laura Müller
La notte degli amanti (2022) Schemci Lauth, Laura Müller

Sesso, sincerità e il gioco della verità

Hilmoine non gira un film erotico: gira un film sul desiderio. Che non è solo fisico, ma soprattutto esistenziale. Il desiderio di essere visti, ascoltati, capiti. La notte degli amanti è anche un film sul gioco: i protagonisti giocano con i ruoli tradizionali del maschile e del femminile, si travestono da cliché (la femme fatale, il salvatore), ma con un’ironia che disarma. Si prendono sul serio e poi se ne prendono gioco.


L’intimità, come dice lo stesso regista, è la vera materia del film. Non il sesso in sé, ma ciò che lo precede e ciò che lo segue: il passaggio dal quotidiano alla nudità, dal gesto alla parola, dalla paura alla tenerezza. È lì che si gioca tutto. E Hilmoine ha l’intelligenza di non interrompere mai queste transizioni, di lasciarci lì dentro.

Una storia di oggi

Hilmoine firma anche la sceneggiatura del film Cielo La notte degli amanti, dopo un lungo lavoro condiviso con attori, scrittori e amici. Il processo collettivo si sente: il lungometraggio ha una voce che vibra di molte sensibilità, soprattutto femminili. Si è parlato molto del modo in cui La notte degli amanti rappresenta il sesso: con “cruda delicatezza”, direbbe qualcuno. È vero. Le scene intime sono intense ma sobrie, esplicite ma mai gratuite. Ogni movimento racconta un’emozione.


La fotografia di Yoann de Montgrand fa un lavoro splendido nel creare atmosfere tra luce e ombra, come se tutto si svolgesse in un confine incerto tra sogno e realtà. Il suono (di Philippe Deschamps) e il montaggio (di Cédric Le Floc’h) danno il ritmo interno della notte: lento, ipnotico, sincopato, come un battito accelerato dal desiderio o dal panico.


La notte degli amanti
non vuole fare sociologia, ma osserva da vicino un fenomeno: la fragilità emotiva delle relazioni uomo-donna nella società contemporanea. E in particolare, la violenza (fisica, ma soprattutto psicologica) che molte donne hanno subito nei rapporti. Axelle non è una vittima, ma una sopravvissuta. Non cerca vendetta, ma riconciliazione con se stessa. E lo fa in modo adulto, ambiguo, anche contraddittorio.


L’opera non impone un messaggio, ma lascia domande. Cos’è il piacere? Quando è davvero libero? Quanto contano i ruoli, le maschere? E siamo davvero capaci di essere sinceri con chi ci guarda da così vicino?

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina La notte degli amanti

La notte degli amanti

Sentimentale - Francia 2022 - durata 88’

Titolo originale: La nuit aux amants

Regia: Julien Hilmoine

Con Laura Müller, Schemci Lauth

in streaming: su Filmzie