Nel patinato mondo del film Giovani, ricchi e pericolosi in onda su Tv8 il 12 agosto, il lusso scintillante e le ville da sogno non servono a sedurre lo spettatore, ma a mascherare una realtà marcia. Produzione targata Lifetime, il tv movie mette in scena una favola romantica che si trasforma in incubo, mescolando thriller, critica sociale e drammi familiari, senza però sempre riuscire a gestire il peso dei temi affrontati.

Natasha Wilson, Taylor Napier
Giovani, ricchi e pericolosi (2020) Natasha Wilson, Taylor Napier

Una trama dai toni grotteschi

Nel film di Tv8 Giovani, ricchi e pericolosi, Brandi, un’insegnante elementare trasferitasi a Chicago, conosce Aaron, consulente finanziario bello e impomatato, che la conquista rapidamente. Dopo un corteggiamento veloce, Aaron la invita nella sontuosa tenuta della sua famiglia in California. È qui che inizia la vera discesa agli inferi.


Tra incubi notturni, donne che gridano aiuto nei corridoi e sparizioni improvvise (inclusa la migliore amica Jackie, misteriosamente assente e poi riapparsa), Brandi capisce che la ricca famiglia McCallester non è solo eccentrica: è pericolosa. Il cuore del mistero? Un traffico di donne, portato avanti con freddezza dalla madre Fiona, dal padre Leonard e dal fratello Owen, mentre Aaron sembra vivere in una bolla di inconsapevolezza (o così vuol far credere).


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Archetipi che scivolano nella parodia

Brandi (Natasha Wilson) è la protagonista del film di Tv8 Giovani, ricchi e pericolosi e, per quanto inizialmente dipinta come ingenua, si evolve in un’investigatrice coraggiosa. Il problema? Nonostante i suoi sforzi, la sceneggiatura spesso la riduce a una “sopravvissuta per caso”.


Aaron (Taylor Napier) è il classico principe azzurro col segreto di famiglia. Il suo ruolo è ambiguo: troppo disinformato per essere colpevole, troppo passivo per essere credibile.


Fiona e Leonard (Caryn Richman e James Hyde), i genitori, incarnano il male aristocratico. Ricchi, bianchi, senza scrupoli: sono la versione suburbana del potere corrotto.


Jackie (Gina Vitori), la spalla della protagonista, meriterebbe più spazio e agenzia. È lei a scoprire l’orrore e organizzare il piano per smascherare la famiglia, ma viene relegata a un ruolo secondario, nonostante sia di gran lunga il personaggio più attivo e intelligente.

Taylor Napier
Giovani, ricchi e pericolosi (2020) Taylor Napier

Tra riflessione e superficialità

Il film di Tv8 Giovani, ricchi e pericolosi cerca di affrontare il tema della tratta di esseri umani, e in particolare delle donne di colore, ma lo fa con una leggerezza e una superficialità disarmanti. I pochi personaggi non bianchi vengono uccisi brutalmente e senza contesto, utilizzati più come elementi shock che come voci narrative. La critica sociale c’è, ma è urlata senza profondità, e manca completamente una riflessione sulle dinamiche razziali e di classe che un soggetto del genere richiederebbe.


Il tentativo di parlare di potere patriarcale, denaro come arma e ipocrisia delle élite c’è, ma si perde in una regia pigra, dialoghi deboli e un uso smodato di stock footage da cartolina (la Chicago del film sembra uno spot turistico più che una città viva).

Il finale spiegato

Il finale del film di Tv8 Giovani, ricchi e pericolosi riprende la scena iniziale: Brandi fugge nei boschi inseguita da Reid, il misterioso custode. Qui, in un déjà-vu narrativo, i tasselli si incastrano. Dopo aver scoperto una lista con i nomi delle donne trafficate e aver rubato le prove incriminanti, Brandi affronta i McCallester.


Fiona cerca di ucciderla, ma Aaron (finalmente sveglio?) interviene per salvarla. Il tutto si chiude con Brandi che ironizza sul passare la prossima estate con la sua famiglia. Il tono è beffardo, ma il messaggio è chiaro: la facciata del privilegio spesso nasconde crimini impensabili.


Ma il finale è risolutivo solo in apparenza. Non viene mostrata giustizia vera per le vittime, né un’adeguata condanna morale. Il messaggio si spegne in una battuta.


Giovani, ricchi e pericolosi
è un film che cerca di dire molto ma finisce per dire troppo poco. Ambisce a essere una critica feroce alle élite e ai loro orrori nascosti, ma fallisce nel dare voce vera a chi dovrebbe essere al centro della storia. Invece di raccontare la vicenda dal punto di vista delle vittime, si rifugia nella prospettiva salvifica della protagonista bianca.


Il risultato? Una storia potenzialmente potente ridotta a melodramma da prima serata, con inserti ridicoli (gufi, incubi, jogging in reggiseno) che scivolano spesso nel grottesco involontario.


Un’occasione persa. Ma anche un esempio lampante di come la forma non possa mai sostituire la sostanza, specialmente quando si affrontano temi tanto gravi.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Giovani, ricchi e pericolosi

Giovani, ricchi e pericolosi

Thriller - USA 2020 - durata 90’

Titolo originale: Crazy, Rich and Deadly

Regia: Danny Buday

Con Natasha Wilson, Taylor Napier, Gina Vitori, Houston Rhines, Caryn Richman, James Hyde

in streaming: su Prime Video