Nel vasto e riconoscibile catalogo di thriller domestici firmati Lifetime,il film Una matrigna pericolosa in onda su Tv8 il 21 maggio si inserisce come una delle opere più disturbanti e riuscite del filone “Wrong”, reso celebre dalla presenza ricorrente dell’icona Vivica A. Fox. Più che una storia di seconde possibilità, è un ammonimento travestito da melodramma familiare: quando l’amore cieco si scontra con l’instabilità mascherata da perfezione.

Vivica A. Fox, Calli Taylor
Una matrigna pericolosa (2019) Vivica A. Fox, Calli Taylor

Una famiglia in cerca di equilibrio

Nel film di Tv8 Una matrigna pericolosa, Michael è un vedovo che cerca di rimettere insieme i pezzi della sua vita, divisa tra il lavoro e l’amore per le sue due figlie, Lily e Nicole. Dopo anni da solo, incontra Maddie su un’app di incontri. All’apparenza gentile e premurosa, Maddie si insinua rapidamente nella quotidianità della famiglia. Nicole, la più piccola, la adora. Lily, invece, non è convinta. Ha intuito qualcosa che suo padre, accecato dall’idea di una nuova felicità, si rifiuta di vedere.


Il film si sviluppa come una lenta discesa nell’incubo. Maddie non è solo sospettosa, è metodicamente invasiva: installa telecamere nascoste, spia i social media delle figlie, falsifica e-mail, riscrive il saggio di ammissione al college di Lily trasformandolo in una dichiarazione d’amore per se stessa. Il tutto mentre elimina, letteralmente, chiunque si frapponga tra lei e il suo obiettivo: sostituirsi alla madre scomparsa e diventare la regina indiscussa della casa.


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Con una punta di follia

I personaggi del film di Tv8 Una matrigna pericolosa incarnano archetipi ben riconoscibili, ma riescono a mantenere una tensione narrativa grazie a interpretazioni solide e a un uso calibrato dei contrasti.


Maddie, interpretata da Cindy Busby, è il fulcro della storia: all’apparenza affabile e dolce, nasconde un’anima fredda, calcolatrice, e una volontà spietata di inserirsi a forza in una famiglia che non le appartiene. Non è solo disturbata: è determinata. Il suo volto rassicurante è una maschera dietro cui si cela un passato pieno di bugie, identità false e sangue. Maddie non si limita a mentire: riscrive la realtà per piegarla al proprio desiderio.


Di fronte a lei c’è Michael, interpretato da Corin Nemec. Michael è un uomo stanco, segnato dalla perdita della moglie, e forse per questo disperatamente desideroso di tornare a sentirsi completo. La sua vulnerabilità diventa l’anello debole della catena: si fida troppo in fretta, ignora i segnali d’allarme e si lascia manipolare con disarmante facilità. Il suo errore non è amare di nuovo, ma non ascoltare le voci attorno a lui, in particolare quella di sua figlia maggiore.


Lily (Calli Taylor), infatti, è il personaggio più lucido dell’intero film. Adolescente sveglia, osservatrice e dotata di un forte senso critico, capisce fin da subito che qualcosa non quadra. È lei che indaga, che si scontra col padre e che paga il prezzo dell’incredulità altrui. La sua evoluzione, da figlia sospettosa a vera e propria protagonista attiva della storia, è uno dei punti di forza del film. Il suo coraggio diventa il grimaldello per scardinare la facciata di perfezione costruita da Maddie.


Accanto a Lily, emerge la figura di Cynthia (Gina Hiraizumi), collega di Michael e, a detta di molti spettatori, la vera donna giusta per lui. Intelligente, equilibrata, e affettivamente presente, Cynthia rappresenta tutto ciò che Maddie finge di essere. Nonostante venga scartata come partner romantico, sarà proprio lei a iniziare l’indagine che porterà alla scoperta del passato oscuro di Maddie. Ma, come spesso accade nei thriller di questo tipo, la verità ha un costo altissimo.


Nicole (McKinley Blehm), la figlia più piccola, è forse il personaggio più tenero e al tempo stesso determinante. La sua innocenza è strumentalizzata da Maddie, ma sarà proprio Nicole, con una prontezza inaspettata, a reagire nel momento più critico e a dare alla famiglia la possibilità di salvarsi.


E poi c’è Ms. Price, la counselor scolastica interpretata da Vivica A. Fox. Le sue scene sono poche ma incisive. È l’adulto che non si lascia ingannare, l’unico a dire apertamente ciò che tutti sospettano ma nessuno ha il coraggio di affrontare. È il grillo parlante della storia, e la sua delusione nei confronti di Lily per un tema riscritto da Maddie ha il potere di risvegliare la coscienza della ragazza più di mille prove materiali.

Vivica A. Fox
Una matrigna pericolosa (2019) Vivica A. Fox

Maternità, manipolazione e identità

Al centro del film di Tv8 Una matrigna pericolosa c’è il concetto distorto di maternità. Maddie non vuole essere madre per amore, ma per affermare controllo e possesso. La famiglia, per lei, non è un rifugio: è un obiettivo da conquistare. Il film riflette anche sull’invisibilità del pericolo quando assume forme accettabili: un bel volto, un buon curriculum, una frase rassicurante.


La manipolazione è ovunque. Maddie riscrive le narrazioni - quelle familiari, ma anche quelle letterali, come l’essay del college - perché vuole riscrivere se stessa nel ruolo della “perfetta compagna e madre”. In questo senso, Una matrigna pericolosa si muove tra The Stepfather e You, raccontando l’ossessione non come delirio ma come progetto esecutivo.

Il finale spiegato

Dopo un’escalation di tensione e omicidi, la verità esplode in faccia a Michael: Maddie non è Maddie. È Claire, alias Victoria, una donna con un passato di stalking, sequestro e omicidio. Quando tenta di uccidere Michael dopo essere stata smascherata, Nicole riesce a scappare e chiamare la polizia. Maddie fugge, ma non prima di pronunciare “Peggio per te!”, le stesse parole dell’incipit, chiudendo così il cerchio narrativo.


Il colpo finale è amaro: la famiglia si riunisce, apparentemente serena, ma Maddie è già altrove, in un parco, pronta a sedurre un altro vedovo. Il messaggio è chiaro: non si può davvero sconfiggere il male se non si impara a riconoscerlo fin dall’inizio. Maddie non è un mostro sotto il letto: è il sorriso alla porta.


Il film di Tv8 Una matrigna pericolosa funziona proprio perché non ha paura di essere ciò che è: un thriller domestico dove tutto è esagerato ma nulla è irrealistico. I comportamenti estremi sono solo amplificazioni di dinamiche reali: relazioni disfunzionali, paura di rimanere soli, desiderio di normalità a tutti i costi. Cindy Busby, in particolare, regge il film sulle sue spalle, offrendo una performance disturbante e calibrata.


Anche la sceneggiatura gioca bene le sue carte: prevedibile quanto basta per rassicurare, sorprendente quel tanto che basta per tenere alta l’attenzione. E la regia, pur senza virtuosismi, sa dove mettere la lente: sui volti, sui dettagli, sulle piccole crepe che fanno crollare ogni illusione.


Una matrigna pericolosa
è il tipo di film che, seppur appartenente a un genere spesso snobbato, riesce a ritagliarsi un’identità precisa e potente. È cinema popolare con coscienza. È una parabola sulla fiducia mal riposta, sul bisogno disperato d’amore e sull’importanza, eterna, di ascoltare la voce dell’istinto, soprattutto se viene da tua figlia.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Una matrigna pericolosa

Una matrigna pericolosa

Thriller - Usa 2019 - durata 83’

Titolo originale: The Wrong Stepmother

Regia: David DeCoteau

Con Vivica A. Fox, Cindy Busby, Corin Nemec, Tracy Nelson, Calli Taylor