In un mondo dove la piscina è il simbolo per eccellenza di benessere e normalità, il film Il ragazzo della piscina su Rai 2 il 15 luglio scompiglia le acque e ci mostra quanto può essere pericoloso abbassare la guardia dietro la staccionata bianca del sogno americano.
Diretto con taglio essenziale e ritmi ben cadenzati, il film rientra nel filone consolidato del thriller domestico alla Lifetime, ma con una punta di ironia e qualche colpo di scena degno di nota. Più che un semplice film sullo psicopatico di turno, è una storia di ossessione, manipolazione e silenzi colpevoli che esplora cosa succede quando gli adulti falliscono e i ragazzi pagano.

Sesso, vendetta e squilibri
La storia del film di Rai 2 Il ragazzo della piscina ruota attorno a Gale Foley (Jessica Morris), una donna appena divorziata che si trasferisce in una nuova casa con piscina con la figlia adolescente Becca (Ellie Darcey-Alden), nel tentativo di ripartire da zero. Ma la ripartenza si complica subito quando entra in scena Adam (Tanner Zagarino), il giovane e affascinante manutentore della piscina, dal fascino da copertina e muscoli da social media.
Un flirt diventa una notte di sesso. Gale lo liquida come un errore, ma Adam non ci sta. Ferito nell’ego, cambia strategia: inizia a sedurre Becca, trasformandola in una pedina della sua vendetta contro Gale. La madre capisce l’inganno, ma tace: dire la verità significherebbe ammettere di aver dormito con lo stesso ragazzo che ora esce con sua figlia. Il silenzio, in questo caso, è una bomba a orologeria.
La tensione sale. Adam mostra tratti sempre più disturbanti. Si insinua nella vita della famiglia, manipola tutti, attacca gli amici di Becca, sabota il padre con la candeggina. Quando Gale scopre indizi legati a una precedente morte sospetta nella piscina e un passato criminale di Adam, è troppo tardi: Adam ha già sequestrato Becca e ha trasformato la casa in un santuario del suo amore malato.
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Vittime, carnefici e complici involontari
Nel film di Rai 2 Il ragazzo della piscina, Gale è una donna in crisi, emotivamente fragile, in cerca di conferme. La sua caduta non è solo morale, ma narrativa: la sua decisione di nascondere la verità su Adam la rende inizialmente antipatica, quasi corresponsabile. Solo nel finale recupera il ruolo di madre protettiva, prendendo in mano la situazione e affrontando direttamente l’incubo.
Becca rappresenta il cliché della figlia adolescente testarda, ma riesce a emergere grazie all’interpretazione sincera di Ellie Darcey-Alden. La sua infatuazione è credibile, così come la sua disillusione. È vittima, sì, ma anche simbolo della vulnerabilità che nasce quando gli adulti mentono.
Adam, invece, è la vera calamita del film. Tanner Zagarino riesce a rendere il suo personaggio seducente e disturbato in modo efficace. Dietro i pettorali da copertina si nasconde un sociopatico con complessi irrisolti e un trauma familiare alla Psycho. Se nella prima parte è una fantasia suburbana incarnata, nella seconda è una mina vagante, un predatore che si nutre di fragilità altrui.

Desiderio, potere e verità taciute
Il film di Rai 2 Il ragazzo della piscina non è sofisticato nei suoi simbolismi, ma sotto la superficie patinata (e clorata), affronta temi attuali: il doppio standard sul sesso, la dinamica tossica tra genitori e figli, la pericolosità del narcisismo manipolativo. Gale è giudicata per essersi concessa a un ragazzo più giovane, ma è proprio tale scelta e il suo rifiuto di affrontarla che innescano la spirale. Il silenzio degli adulti, la paura del giudizio, il bisogno di controllo: tutto si mescola nella piscina torbida di Il ragazzo della piscina.
Interessante anche l’utilizzo implicito di riferimenti culturali. Adam non coglie le citazioni a Shining o Il Laureato, ma la sua parabola è un patchwork di archetipi cinematografici: dal Norman Bates di Hitchcock alla seduzione ambigua di Lolita in chiave inversa. È come se il film giocasse con la memoria visiva dello spettatore, anche inconsciamente.
Il finale spiegato
Il finale del film di Rai 2 Il ragazzo della piscina è puro Lifetime-style: una casa blindata, una madre legata a un letto di rose, una figlia intrappolata nella piscina che si riempie lentamente. Adam ha perso ogni freno. Vuole costringere Gale ad amarlo, con un’idea distorta di famiglia, amore e redenzione. Ma Gale reagisce. Lo colpisce, lo ferisce, salva la figlia. È un ritorno al ruolo materno, stavolta senza più bugie. Insieme, madre e figlia riescono a liberarsi e a consegnare Adam alla polizia.
La scena finale (le due donne unite mentre Adam viene portato via) chiude simbolicamente l’arco narrativo: la verità, seppur dolorosa, ha salvato ciò che restava della loro relazione.
Il ragazzo della piscina è un thriller che, pur non essendo memorabile, sa dosare gli ingredienti del genere: seduzione, paranoia, colpi di scena. La regia non cerca lo stile ma l’effetto. Il montaggio alternato tra erotismo e tensione crea momenti davvero azzeccati. Certo, la sceneggiatura ha buchi logici, i personaggi prendono spesso decisioni discutibili e alcune sequenze sembrano parodie involontarie. Ma l’intrattenimento è garantito.
In sintesi, Il ragazzo della piscina è come un tuffo in acqua torbida: non sai cosa troverai sotto ma, una volta dentro, è difficile uscire prima che il film abbia detto tutto quello che ha da dire.
Filmografia
Il ragazzo della piscina
Thriller - USA 2020 - durata 86’
Titolo originale: Pool Boy Nightmare
Regia: Rolfe Kanefsky
Con Jessica Morris, Tanner Zagarino, Ellie Darcey-Alden, Cynthia Aileen Strahan, Clark Moore, Valeria Gómez
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