Con il film iHostage, disponibile dal 18 aprile, Netflix lancia una sfida aperta al genere del thriller realistico, portando sullo schermo uno degli eventi più sconvolgenti accaduti nei Paesi Bassi negli ultimi anni: il sequestro all’Apple Store di Amsterdam del 22 febbraio 2022. Un fatto di cronaca nudo e crudo, che il regista Bobby Boermans e lo sceneggiatore Simon de Waal (ex poliziotto, romanziere e scrittore di crime) trasformano in un’esperienza tesa, claustrofobica e coinvolgente, che scava dentro le dinamiche della paura, ma anche della speranza.

L’ordinario che esplode nell’inferno
La storia del film Netflix iHostage segue un uomo bulgaro, cliente dell’Apple Store, che finisce suo malgrado al centro di un incubo: un giovane armato entra nel negozio e prende in ostaggio diverse persone, trasformando un pomeriggio qualunque in una corsa contro il tempo. Le sue richieste sono surreali (200 milioni di euro in criptovaluta) ma la minaccia è fin troppo reale.
Il lungometraggio ricostruisce gli eventi da più punti di vista: quello dell’attentatore, degli ostaggi intrappolati nello showroom e dei soccorritori che lottano per salvare vite, tra pressioni politiche e incertezze operative.
iHostage non si limita a raccontare “cosa” è successo, ma “come” è stato vissuto. Ogni personaggio è un frammento del dramma: c’è chi crolla e chi reagisce, chi spera e chi si spegne. L’attenzione alla dimensione umana è una delle forze narrative del film.
Admir Šehović interpreta l’ostaggio principale con una vulnerabilità palpabile, mentre Soufiane Moussouli dà corpo e contraddizione al sequestratore, evitandone la caricatura. Loes Haverkort e Marcel Hensema guidano il fronte dei negoziatori e dei soccorritori, mostrando l’ambiguità del potere e della responsabilità in momenti estremi.
Il terrore, dentro e fuori
Il vero cuore pulsante del film Netflix iHostage è l’esplorazione del terrore. Non solo quello esercitato con le armi, ma quello più subdolo, che resta sotto la pelle anche dopo che tutto è finito. Il film pone domande scomode: cosa resta di una persona dopo essere stata ostaggio? Chi è veramente il colpevole e chi la vittima, in una società che spesso ignora i segnali del disagio mentale e dell’alienazione?
La narrazione si muove in equilibrio tra tensione psicologica e realismo crudo, senza cedere al sensazionalismo. C’è uno sforzo visibile nel restituire fedelmente le emozioni – la paura viscerale, la confusione, i silenzi pieni di angoscia – senza mai romanticizzarle.
Boermans dirige con mano ferma, scegliendo un’estetica sobria, quasi documentaristica, che non cerca effetti speciali ma piuttosto verità emotiva. Simon de Waal, conoscendo bene la macchina investigativa e il mondo del crimine, costruisce una sceneggiatura tesa, senza cadere nel didascalico. Il cast, con nomi come Emmanuel Ohene Boafo, Fockeline Ouwerkerk, Matteo van der Grijn e Thijs Boermans, si muove compatto, offrendo interpretazioni credibili e mai sopra le righe.

Un thriller che parla chiaro
Il film Netflix iHostageè una riflessione urgente sul nostro rapporto con la sicurezza, il trauma e il sensazionalismo mediatico. In un’epoca in cui la realtà supera spesso la finzione, il cinema ha il compito di restituire dignità ai fatti, senza mitizzarli. Qui, questo compito viene svolto con rispetto e intelligenza.
iHostage non cerca, infatti, scorciatoie emotive. È un film duro, sincero, che lascia il segno. Non perché stupisce, ma perché ti costringe a stare dentro alla paura, fianco a fianco con chi l’ha vissuta. Un thriller che ha il coraggio di guardare il terrore negli occhi e di raccontarlo senza filtri.
La vera storia: i fatti reali
Il 22 febbraio 2022, intorno alle 17:30, un uomo armato di 27 anni fece irruzione nell’Apple Store in Leidseplein, ad Amsterdam. Dopo aver sparato almeno un colpo, prese in ostaggio un cliente, un cittadino bulgaro di 44 anni, e avanzò richieste shock: 200 milioni di euro in criptovaluta.
Per oltre cinque ore, l’edificio fu teatro di una tensione crescente. Circa settanta persone riuscirono a fuggire o vennero evacuate, mentre quattro si nascosero per ore all’interno del negozio. Intorno alle 22:30, la situazione si risolse in pochi secondi: l’ostaggio colse l’attimo per fuggire, correndo verso gli agenti, e l’aggressore venne immediatamente investito da un veicolo della polizia e poi arrestato.
Morì poco dopo per le ferite riportate. L’episodio, seguito in diretta da milioni di olandesi, lasciò un segno profondo nella coscienza collettiva del Paese. Le motivazioni precise del gesto non sono mai state del tutto chiarite, ma alcuni elementi sono emersi durante le indagini.
L’attentatore, un giovane olandese residente ad Amsterdam, non aveva precedenti legati al terrorismo. Secondo quanto riportato dalle autorità, soffriva di gravi problemi psichici. Aveva agito da solo, con un’azione pianificata nei dettagli: era armato con un fucile automatico, una pistola e aveva addosso quello che sembrava essere un giubbotto esplosivo poi rivelatosi falso.
Oltre ai soldi, aveva chiesto un corridoio sicuro per lasciare il paese, ma le richieste sembravano più deliranti che realmente finalizzate a un piano concreto. Durante il sequestro, avrebbe detto che “non era solo”, ma non è mai stato trovato alcun collegamento con gruppi organizzati.
In sostanza, il gesto è stato interpretato come l’atto disperato di una persona instabile, più vicino a un caso estremo di crisi personale che a un’azione con fini politici o ideologici. Il caso ha riaperto in Olanda il dibattito sul supporto psichiatrico ai giovani e sul controllo delle armi, anche in un paese dove gli episodi di violenza di questo tipo restano rari.
Filmografia
iHostage
Thriller - Olanda 2025 - durata 100’
Titolo originale: iHostage
Regia: Bobby Boermans
Con Soufiane Moussouli, Marcel Hensema, Loes Haverkort, Louis Talpe, Emmanuel Ohene Boafo, Matteo van der Grijn
in streaming: su Netflix Basic Ads Netflix
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta