In onda su Rai 4 la sera del 18 dicembre, Donnybrook - Il combattente è un film del 2018 diretto da Tim Sutton, tratto dall’omonimo romanzo di Frank Bill. Ambientato nell’America rurale più dimenticata, si muove lungo una linea sottile tra allegoria sociale, cinema di genere e tragedia esistenziale. Sutton, regista già noto per opere come Dark Night e Memphis, costruisce una storia brutale che segue due uomini condannati a convergere verso uno stesso destino: il Donnybrook, un torneo clandestino di lotta a mani nude in cui solo il vincitore sopravvive e porta a casa 100.000 dollari.
Ma Donnybrook - Il combattente non è solo un film sulla violenza. È un viaggio nel cuore di una nazione allo sbando, dove povertà, droga e disperazione spingono i protagonisti oltre ogni limite morale. È una visione cupa e disturbante, che tenta di raccontare cosa succede quando il sogno americano muore e lascia solo rabbia.

Un viaggio senza ritorno
La storia del film di Rai 4 Donnybrook - Il combattente ruota attorno a Jarhead Earl (Jamie Bell), un ex marine che ha perso quasi tutto: una moglie tossicodipendente, due figli in condizioni precarie, e nessuna via d’uscita. Decide allora di puntare tutto su una sola possibilità: vincere il Donnybrook, un torneo illegale che si tiene in una struttura isolata tra le foreste dell’Indiana, dove venti uomini si affrontano in un’arena fino all’ultimo sangue.
Parallelamente seguiamo Chainsaw Angus (Frank Grillo), un violento spacciatore di metanfetamine con un passato oscuro e una scia di cadaveri dietro di sé. Con lui c’è la sorella Delia (Margaret Qualley), complice ma allo stesso tempo prigioniera, che sogna un riscatto che forse non arriverà mai. Le strade di Earl e Angus si incrociano, si evitano, si inseguono. Lungo il percorso, la violenza cresce, e il confine tra sopravvivenza e follia si fa sempre più sottile.
A complicare le cose c’è il detective Whalen (James Badge Dale), un poliziotto tormentato dall’alcol e dal senso di colpa, deciso a catturare Angus ma sempre un passo indietro. Intanto, il figlio di Earl, il piccolo Moses (Alexander Washburn), assiste impotente al crollo dell’umanità che lo circonda.
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Jarhead Earl è il classico antieroe, un uomo segnato dalla guerra e spinto da una disperazione feroce. Jamie Bell riesce a renderlo credibile anche quando le sue scelte appaiono illogiche o autodistruttive. Earl non è un padre ideale né un uomo buono: è un sopravvissuto che si aggrappa con le unghie alla speranza che qualcosa possa ancora cambiare. Ma più che guidare la propria famiglia verso la salvezza, sembra trascinarla in un abisso ancora più profondo.
Chainsaw Angus, interpretato con ferocia da Frank Grillo, è il volto del male puro. Non ha una psicologia complessa: è una forza cieca che distrugge tutto ciò che incontra. E proprio per questo diventa quasi una figura simbolica, una manifestazione del degrado che dilaga in questo mondo.
Delia, forse il personaggio più tragico del film di Rai 4 Donnybrook - Il combattente, è sospesa tra complicità e desiderio di fuga. Margaret Qualley le dona una fragile umanità che resiste anche nelle scene più disturbanti. La sua dinamica con il fratello è disturbante, ambigua, e segna uno dei punti più inquietanti della storia.
Infine, Whalen è un personaggio quasi sprecato, una figura che avrebbe potuto incarnare la legge, ma si perde tra bottiglie e rimorsi, diventando solo un altro tassello in un puzzle di fallimenti.

Violenza, sopravvivenza, identità
Il film di Rai 4 Donnybrook - Il combattente è una parabola sulla lotta per la sopravvivenza in un’America dimenticata, dove la povertà non è solo materiale, ma anche morale e spirituale. Il film affronta il mito della redenzione attraverso la violenza, e lo smonta pezzo dopo pezzo. Non c’è alcuna gloria nel combattere: solo sangue, dolore e cicatrici che non portano riscatto.
Il Donnybrook, inteso come arena, è la versione estrema del sogno americano: chi vince, prende tutto. Ma il prezzo è disumano, e nessuno esce davvero vincitore. Sutton riempie il film di simbolismi – la natura selvaggia, la luce che filtra tra gli alberi, i resti della guerra civile – tentando di elevare una storia di degrado a riflessione epica sull’identità americana. Ma a volte il messaggio risulta forzato, retorico, come dimostra la scena in cui l’inno nazionale viene cantato tra il fumo delle sigarette, pochi secondi prima che scoppi l’inferno.
L’idea di famiglia come ultimo baluardo si sgretola in fretta. I legami affettivi sono fragili, spesso fonte di dolore. E quando anche i figli diventano spettatori della barbarie, è chiaro che non c’è futuro.
L’ultimo round: il finale spiegato
Il confronto finale tra Jarhead Earl e Chainsaw Angus avviene, inevitabilmente, dentro la gabbia del Donnybrook. Ma più che una battaglia, sembra un epilogo già scritto. Earl riesce a vincere, ma a caro prezzo: ha perso tutto, ha visto troppa morte, e la sua vittoria ha il sapore amaro di un sacrificio inutile.
Nel finale del film di Rai 4 Donnybrook - Il combattente mentre il corpo di Angus giace a terra, Earl si trova su un campo di battaglia della Guerra Civile, dove pronuncia una battuta che vorrebbe elevare il suo percorso a simbolo di sacrificio eroico. È un momento che tenta di connettere il presente degradato con la storia tragica della nazione, ma l’effetto è più confuso che potente.
Quella battuta finale – che paragona il Donnybrook al sacrificio dei soldati durante la guerra – è il colpo di grazia: un’iperbole che può apparire pretenziosa, se non ridicola. Più che chiudere il cerchio, lo spezza. Il messaggio resta: la violenza può sembrare l’unica via, ma non porta mai alla salvezza.
Una caduta senza impatto
Donnybrook - Il combattente è un film ambizioso, visivamente curato, carico di simboli e disperazione. Ma manca di equilibrio. Tim Sutton tenta di trasformare una storia di lotta e degrado in una tragedia moderna, ma finisce per svuotare i personaggi della loro umanità. Nessuno di loro evolve davvero. Nessuno si salva. Nemmeno lo spettatore.
La violenza domina tutto, ma non è mai realmente messa in discussione. Le metafore sono insistenti, ma poco incisive. E la narrazione, troppo spesso, si affida a scorciatoie visive o silenzi che non dicono abbastanza.
Nonostante le buone interpretazioni, Donnybrook - Il combattente rimane un’opera incompiuta: cerca di essere molto, ma alla fine resta prigioniera della sua stessa gabbia. Come i suoi protagonisti, anche il film combatte, sanguina, e alla fine cade. Ma senza lasciare il segno.
Filmografia
Donnybrook - Il combattente
Drammatico - USA 2018 - durata 101’
Titolo originale: Donnybrook
Regia: Tim Sutton
Con Jamie Bell, Margaret Qualley, Frank Grillo, James Badge Dale, Chris Browning, Adam Bartley
in TV: 18/12/2025 - Rai 4 - Ore 21.20
in streaming: su Amazon Video Google Play Movies Rakuten TV Apple TV Chili


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