Quando si parla di Johann Sebastian Bach, ci si trova davanti a un vertice della musica occidentale, una figura tanto studiata quanto idealizzata: con il film Bach – Il miracolo della musica, su Tv2000 la sera del 18 dicembre, Florian Baxmeyer tenta di scendere dal piedistallo, per raccontare l’uomo dietro il mito. Il tv movie, una produzione ARD e ORF per la televisione tedesca, si concentra sulla travagliata genesi del Weihnachtsoratorium, l’Oratorio di Natale, composto nel 1734 a Lipsia. Non si tratta di una biografia né di una cronaca storica rigorosa, ma di un racconto che intreccia ambizione, conflitti familiari, vincoli religiosi e resistenze istituzionali. In gioco non c’è solo la nascita di un capolavoro, ma anche l’identità di un artista che cerca di far parlare Dio attraverso la musica, in un mondo che comincia a voler ascoltare altro.

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Bach - Il miracolo della musica (2024) scena

Cori, conflitti e una corsa contro il tempo

Nel film di Tv2000 Bach – Il miracolo della musica, siamo a Lipsia, dicembre 1734. Johann Sebastian Bach (interpretato da Devid Striesow) è immerso in un’impresa titanica: la composizione di un oratorio in sei parti da eseguire nei sei giorni di festa liturgica tra Natale e l’Epifania. Un progetto ambizioso, mosso da un’idea profonda: unire bellezza artistica e verità spirituale. Ma non tutti condividono la sua visione. Il conservatore e potente consigliere comunale Adrian Stieglitz (Thorsten Merten) trova la musica di Bach eccessiva, troppo “operistica” e inadatta al culto luterano. Vuole semplicità, chiarezza, messaggi diretti.


La tensione tra artista e istituzioni si fa scontro aperto, mentre nella casa dei Bach le difficoltà si moltiplicano. Anna Magdalena (Verena Altenberger), seconda moglie del compositore, è il cuore operativo e affettivo della famiglia. Incinta, con numerosi figli da accudire e ancora il lutto per sette figli persi, è anche il primo orecchio critico delle nuove composizioni del marito.


Nel pieno dei preparativi natalizi, arriva il figlio Carl Philipp Emanuel (Ludwig Simon), in rotta col padre. A differenza del fratello Wilhelm Friedemann (Dominic Marcus Singer), favorito del padre, Emanuel è convinto che la sua musica (più leggera, più moderna) valga quanto quella paterna, ma non viene ascoltato. La tensione familiare, già alta, esplode quando il figlio disabile Gottfried fugge da casa dopo un rimprovero. Mentre tutti lo cercano nella neve, Bach continua a scrivere. Il miracolo della musica, in questo contesto, non è solo quello artistico, ma quello che riunisce una famiglia spezzata e scioglie i cuori, perfino quelli più ostili.


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Nessun genio è un’isola

Johann Sebastian Bach è nel film di Tv2000 Bach – Il miracolo della musica molto più che il titano del contrappunto. La sceneggiatura lo tratteggia come un uomo testardo, quasi cieco di fronte a chi gli sta accanto, ossessionato dalla sua arte ma incapace di comprendere la sensibilità dei figli o i limiti della società in cui vive. Striesow lo interpreta con un rigore controllato, senza eccessi teatrali, restituendo l’immagine di un uomo che non chiede approvazione ma obbedienza. La sua è una battaglia non solo per la musica, ma per un’idea di verità assoluta che sembra fuori tempo massimo.


Anna Magdalena, grazie all’interpretazione intensa di Verena Altenberger, emerge come il vero perno emotivo del film. Non è la semplice custode del focolare domestico. È cantante, consigliera, madre resiliente. È lei a tenere unita la famiglia quando il marito si isola nella sua partitura. E anche se rifiuta un’offerta come cantante di corte, dimostra che la sua forza non sta nella rinuncia, ma nella scelta quotidiana di sostenere un uomo difficile, e di farlo senza perdere sé stessa.


Carl Philipp Emanuel Bach, portato sullo schermo da Ludwig Simon, rappresenta il cambiamento. La sua è la voce di una generazione che vuole uscire dal controllo dei padri, anche a costo di rompere con la tradizione. Il suo conflitto con Bach padre non è solo affettivo, ma estetico e filosofico: è il passaggio da un mondo contrappuntistico e mistico a uno più melodico, sensibile, vicino all’illuminismo nascente.


Attorno a loro ruotano gli altri figli, tra cui il già affermato Friedemann e l’intraprendente Elisabeth, ma anche personaggi secondari che lasciano un segno, come il piccolo Gottfried, figura chiave nel momento in cui la musica di Bach riesce finalmente a “parlare” anche ai cuori più ostinati.

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Bach - Il miracolo della musica (2024) scena

La disarmonia tra fede, arte e mondo

Il film di Tv2000 Bach – Il miracolo della musica non è una celebrazione semplice del Natale o della genialità musicale. È piuttosto un’esplorazione delle fratture tra arte e società, tra spiritualità e istituzioni, tra genio e famiglia. Il tema principale è il prezzo della creazione artistica: cosa si sacrifica per un capolavoro? Affetti, comprensione, stabilità?


C’è anche un secondo asse tematico forte: l’incompatibilità tra un linguaggio musicale antico e una cultura che sta già cercando forme più semplici, più emozionali, più “razionali”. La tensione tra Bach e Stieglitz, così come quella tra Bach e suo figlio Emanuel, mette in scena il passaggio tra due epoche. Se la musica del padre è ancora legata a Dio, quella del figlio guarda all’uomo.


Il film, inoltre, affronta il tema del lutto e della perdita senza retorica: Anna Magdalena e Johann Sebastian portano su di sé il dolore di sette figli perduti, un dolore che si riflette nell’intensità spirituale della musica composta. La loro fede non è una risposta, ma un luogo dove quel dolore può trovare forma.


Infine, c’è la questione dell’accessibilità dell’arte. Bach è accusato di scrivere musica che nessuno capisce, troppo difficile, troppo “vanitosa”. Ma per lui, bellezza e complessità sono un linguaggio per onorare Dio, non per compiacere gli uomini. È un dibattito che risuona ancora oggi, quando l’arte cerca di trovare equilibrio tra profondità e popolarità.

Il vero miracolo

Il film di Tv2000 Bach – Il miracolo della musica cerca il compromesso tra accuratezza storica e esigenze narrative, tra melodramma e ritratto intimo. Non sempre riesce a evitare le trappole del sentimentalismo o della modernizzazione forzata, ma quando si concentra sull’essenziale (la musica, il conflitto interiore, la lotta tra l’artista e il mondo) riesce a comunicare qualcosa di autentico.


Il vero miracolo, più che nell’oratorio, è nella possibilità di capire che dietro ogni grande opera ci sono ostacoli, ferite, paure. E che perfino un genio come Bach ha dovuto combattere per far sentire la propria voce non solo nelle chiese ma anche nella propria casa. In questo senso, la musica del Weihnachtsoratorium non è solo un capolavoro della fede: è una preghiera umana, composta nella disarmonia e suonata nella speranza.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Bach - Il miracolo della musica

Bach - Il miracolo della musica

Biografico - Germania 2024 - durata 89’

Titolo originale: Bach - Ein Weihnachtswunder

Regia: Florian Baxmeyer

Con Verena Altenberger, Luise Aschenbrenner, Daniel Christensen, Christina Große, Felix Hellmann, Lotta Herzog

in TV: 18/12/2025 - Tv 2000 - Ore 21.10