La dolce luce del Natale, il film su Tv8 il 18 dicembre, si inserisce perfettamente nel filone delle commedie romantiche natalizie, ma tenta, con qualche sfumatura in più, di raccontare qualcosa sul significato del ritorno, della memoria e delle seconde possibilità. Diretto con tocco leggero e formula rodata, il film prende il classico schema della “ragazza di città torna al paesino per Natale” e lo rielabora in chiave leggermente più malinconica e riflessiva, pur mantenendo intatti i codici visivi e narrativi del genere.


La protagonista è Sam (interpretata da Emilie Ullerup), fotografa freelance in cerca di un posto fisso in un importante giornale di Boston. Ma il suo viaggio a Cape Cod per il matrimonio natalizio del padre apre un capitolo che credeva chiuso: quello della sua infanzia, della morte della madre, e soprattutto del legame profondo con Mike (Josh Kelly), l’amico d’infanzia che forse è sempre stato qualcosa di più.

Josh Kelly, Emilie Ullerup
La dolce luce del Natale (2018) Josh Kelly, Emilie Ullerup

Sam: il dolore, la lente, il cuore

Nel film di Tv8 La dolce luce del Natale, Sam è un personaggio costruito attorno a una frattura: quella lasciata dalla perdita della madre e dalla decisione di non tornare più a Cape Cod. La sua professione non è casuale: fotografa, come lo era sua madre, guarda il mondo attraverso l’obiettivo, cercando forse una distanza di sicurezza da ciò che le fa male. Il progetto fotografico che le viene assegnato, documentare il Natale da una prospettiva inedita, diventa il pretesto per un viaggio più personale: riaprire ricordi, affrontare un dolore rimasto sospeso e rivedere Mike con occhi nuovi.


Il rapporto tra Sam e Mike è quello che regge l’intera struttura emotiva del film. Tra i due non c’è solo attrazione o nostalgia, ma un nodo di incomprensioni mai sciolte, di parole non dette, di momenti perduti. L’idea che non siano mai stati una coppia ma avrebbero potuto esserlo è la chiave romantica attorno a cui tutto ruota.


Mike, reduce da un divorzio e pronto a trasferirsi a Londra per lavoro, rappresenta la traiettoria opposta: quella di chi è rimasto, ma che sente la necessità di andare. La sua figura è più fragile di quanto appaia: dietro l’ironia e i gesti da commedia (come il gigantesco pupazzo di neve che sposta di casa in casa), c’è il bisogno di rimettere insieme i pezzi della sua vita, e forse di trovare, finalmente, un vero motivo per restare.


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Temi sotto la neve

Nonostante la superficie zuccherina, il film di Tv8 La dolce luce del Natale lavora su alcuni temi più profondi. Il primo è quello del lutto: non come evento drammatico, ma come condizione silenziosa che influisce sulle scelte di vita. Il ricordo della madre accompagna Sam in ogni gesto, e solo accettandolo riesce a riprendere possesso della propria identità.


C’è poi il tema del tempo: quello perduto, quello mal gestito, quello che sembra sempre sbagliato. Il rapporto tra Sam e Mike è scandito da occasioni mancate, baci interrotti, strade diverse. Ma il tempo che cambia le cose è anche quello che può guarirle.


Infine, il film affronta il dilemma moderno del successo professionale contro la vita personale. Sam ottiene il lavoro dei suoi sogni, ma si accorge che non è più ciò che desidera. La vera realizzazione, per lei, passa dalla riscoperta di una dimensione intima, legata ai luoghi, alle persone, alle radici.

Emilie Ullerup, Mark Humphrey
La dolce luce del Natale (2018) Emilie Ullerup, Mark Humphrey

Quel finale: la scelta che conta

Il finale del film di Tv8 La dolce luce del Natale è un perfetto compendio del genere, ma ha un merito: non si limita a risolvere la trama con un bacio, bensì con una scelta consapevole. Sam rifiuta il posto fisso, Mike rinuncia al trasferimento: entrambi si scelgono, ma non per bisogno, bensì per volontà. Non è solo il “lieto fine” romantico, ma un finale che chiude i conti con il passato, con il dolore, e apre alla possibilità di una vita costruita insieme, partendo dalle macerie del non detto.


La scena dei guanti bianchi e delle campane natalizie arriva come una piccola epifania visiva: semplice, ma evocativa. In quel momento, il titolo del film si carica finalmente di significato. Le campane non sono solo un cliché, ma un richiamo simbolico al tempo ritrovato, alla gioia che può tornare anche dopo anni di silenzio.

Il Natale come rito di passaggio

La dolce luce del Natale non innova, non sorprende, ma sa dove colpire. È un film che si muove con garbo dentro binari conosciuti, ma riesce a ritagliarsi uno spazio proprio grazie alla sincerità dei suoi personaggi e al peso emotivo della storia che racconta. Il Natale non è solo un fondale decorativo: è il momento dell’anno in cui le cose sospese chiedono di essere affrontate, in cui le scelte diventano inevitabili.


Per chi ama le atmosfere da cartolina e le storie che parlano al cuore con semplicità, questo film è una tappa obbligata del calendario natalizio. Ma anche per i più cinici, offre uno spunto interessante: a volte, per ritrovare se stessi, bisogna tornare dove tutto è iniziato. Anche se fa freddo. Anche se fa male.

E magari, come Sam, scoprire che la luce più dolce arriva proprio quando smetti di cercarla.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina La dolce luce del Natale

La dolce luce del Natale

Sentimentale - USA 2018 - durata 90’

Titolo originale: Christmas Bells Are Ringing

Regia: Pat Williams

Con Emilie Ullerup, Josh Kelly, Mark Humphrey, Rebecca Staab, Cameron McDonald, Roz Murray

in TV: 18/12/2025 - TV8 - Ore 16.00

in streaming: su Prime Video