Natale in Vermont: Il film natalizio di Tv8

Con il film Natale in Vermont, in onda su Tv8 il 17 dicembre, Hallmark fa ciò che sa fare meglio: riportarci in un mondo di neve, luci calde e storie dove tutto si aggiusta, anche quando sembra rotto. Con la solita attenzione ai piccoli drammi umani e alla magia delle seconde possibilità, il tv movie riporta in scena due volti noti del circuito Hallmark: Katie Leclerc e Ryan McPartlin. Ma dietro le decorazioni e i fiocchi di neve c’è una storia che, pur semplice, riesce a toccare temi più profondi di quanto ci si aspetti.

Una birreria da salvare, un cuore da ricostruire

La protagonista del film di Tv8 Natale in Vermont, Joy Keogh (Katie Leclerc), ex sciatrice professionista, torna nella sua città natale, Maple Glen, Vermont, dopo la morte del padre, per salvare la birreria di famiglia, Mogul Joe’s. Il locale, un tempo punto di riferimento per la comunità, è in crisi. Sua madre Mary (Joanna Herrington) è scettica sul fatto che valga la pena sacrificare il futuro per un’attività in declino, ma Joy è decisa a mantenere la promessa fatta al padre: tenere in vita la birreria almeno fino a Natale.

In parallelo si muove il personaggio di Greg (John Forest), ex fidanzato di Joy e ora proprietario del bar rivale, Frosty’s. Greg non nasconde il suo desiderio di rilevare Mogul Joe’s e si prepara a ospitare la Brew-Ski, una competizione tra birre artigianali sponsorizzata dalla grande azienda Stoltz Beer. In questo contesto entra in scena Zac Chase (Ryan McPartlin), rappresentante della Stoltz e (maldestramente) sulle piste da sci, dove incontra Joy. Da lì, inizia la classica dinamica Hallmark tra sguardi, battibecchi, intesa crescente e imprevisti a tema sentimentale.

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Zac e Joy: birra, dolore e scintille

Nel film di Tv8 Natale in Vermont, il rapporto tra Joy e Zac si costruisce su basi più solide di quanto lasci pensare la cornice romantica. Entrambi portano ferite non rimarginate: lei fatica ad accettare la perdita del padre e l’impossibilità di farcela da sola, lui è diviso tra le logiche aziendali e il desiderio di autenticità. La loro complicità nasce non solo da un’attrazione reciproca, ma da una sintonia costruita attorno a passioni comuni (la birra artigianale) e ferite condivise (la difficoltà di lasciar andare il passato).

La creazione di una nuova birra natalizia, battezzata Hoppy Holiday, diventa il simbolo del loro legame e il possibile riscatto per la birreria. Ma quando la ricetta segreta viene rubata e utilizzata da Greg per presentare una birra quasi identica alla gara, Joy si sente tradita e accusa Zac, l’unico (a suo parere) a conoscere gli ingredienti. Da qui nasce il conflitto centrale: la fiducia viene messa in discussione e il legame tra i due protagonisti rischia di rompersi del tutto.

Un microcosmo di personaggi e comunità

Attorno a Joy e Zac si muove una piccola galleria di personaggi che danno spessore alla vicenda. Mary, la madre di Joy, incarna la prudenza e la paura di sognare ancora. Kevin (Ivan Cecil Walks), il barman amico di famiglia, è il vero responsabile della fuga di notizie, ma resta in silenzio troppo a lungo, contribuendo a creare il malinteso che spinge Joy a dubitare di Zac.

Greg è il classico ex con conti in sospeso e ambizioni personali. Più che un vero antagonista, rappresenta l’ombra del passato da cui Joy deve liberarsi. La scenografica “Liftie Lucy”, addetta agli impianti di risalita, è una nota di colore che alleggerisce i toni e regala momenti di comicità involontaria.

Il film di Tv8 Natale in Vermont non si limita alla dinamica romantica: Mogul Joe’s è un luogo carico di significato, tappezzato di banconote firmate dai clienti, simbolo di una comunità viva che partecipa al destino del locale. È l’aspetto più riuscito del film: la connessione tra persone e luoghi, tra memoria e identità.

Lutto, fiducia e senso di casa

Il film di Tv8 Natale in Vermont si muove su un terreno sicuro, ma riesce a toccare temi universali. Il lutto e il bisogno di onorare chi non c’è più attraversano tutta la vicenda. Joy è mossa dal desiderio di mantenere vivo qualcosa che le ricorda il padre. Ma questo desiderio la porta anche a chiudersi, a vedere il pericolo ovunque, e a non riconoscere chi invece le sta tendendo la mano.

Il tv movie parla anche di fiducia: fiducia nel prossimo, fiducia nelle seconde possibilità, ma anche fiducia nella comunità, che alla fine gioca un ruolo decisivo nel sostenere la birreria con donazioni e parole di affetto. In fondo, il messaggio è semplice: se tratti le persone come una famiglia, loro faranno lo stesso con te. E non serve Natale per ricordarlo, ma il Natale aiuta.

Il finale

Il momento risolutivo del film di Tv8 Natale in Vermont arriva con un confronto diretto tra Zac e il suo capo: se Stoltz Beer vuole restare credibile, deve scegliere la birra vera, Hoppy Holiday, e non l’imitazione presentata da Greg. Zac è pronto a rimetterci il lavoro per fare la cosa giusta, ma ottiene giustizia e, alla fine, anche il cuore di Joy.

Greg viene smascherato, la gara vinta, la birreria salvata e la coppia principale si riunisce. Non c’è spazio per ambiguità: la riconciliazione è completa e arriva sotto la neve, alla Vigilia di Natale. È un finale prevedibile, sì, ma coerente con l’universo narrativo in cui tutto accade.

Una ricetta già vista, ma ben bilanciata

Il film di Tv8 Natale in Vermont propone una storia semplice, costruita con ingredienti noti: amore, perdono, piccoli drammi familiari e una comunità pronta a stringersi attorno ai suoi membri. Ma il film riesce comunque a funzionare perché sa bilanciare i toni, offrendo uno sguardo gentile seppur un po’ zuccheroso sui rapporti umani.

È un film che non pretende troppo dallo spettatore, ma gli restituisce qualcosa: un senso di calma, la voglia di riscoprire luoghi familiari, e forse anche la curiosità per una birra natalizia al gusto di pino. Se Natale è davvero uno stato d’animo, Natale in Vermont ci arriva per la strada più semplice: quella che parte dal cuore.

Filmografia