Nel panorama dei film tv a tinte forti, Ricordi rubati in onda su Tv8 il 3 novembre si inserisce come una storia di maternità contraffatta, colpa rimossa e identità fragili. Prodotto per il circuito Lifetime e interpretato da Tammin Sursok, il tv movie porta lo spettatore dentro una narrazione dove nulla è affidabile: né i ricordi della protagonista, né i legami familiari che sembrano solidi, né la verità che pare a portata di mano ma sfugge a ogni tentativo di cattura.
Con una struttura volutamente sbilenca, fatta di flashback e colpi di scena, Ricordi rubati costruisce il proprio dramma attorno a una domanda fondamentale: chi è veramente il bambino che cresciamo?

La calma irreale di una vita rubata
Mallory, la protagonista del film di Tv8 Ricordi rubati, vive una vita apparentemente normale. Madre di un bambino di sette anni, Billy (Easten Dacosta), e moglie di Reese (Nathanael Vass), sembra una donna come tante. Ma qualcosa non torna. Soffre di amnesie dovute a ripetuti traumi cerebrali: cadute, forse un ictus. Non ricorda il proprio matrimonio, né molti momenti fondamentali della sua vita. A riempire questi vuoti ci pensano il marito, troppo pronto a raccontare la loro storia d’amore, e l’amica e socia Linda (Rami Kahlon), che la assiste con uno zelo sospetto.
La normalità si incrina definitivamente quando, al parco, Mallory sorprende una donna adulta, Samantha (Maia Fields), a parlare sottovoce con Billy. Il bambino si rifiuta di dire cosa gli abbia detto e comincia a comportarsi in modo strano. Da quel momento in poi, Mallory inizia a perdere controllo sulla realtà: Billy ha comportamenti inquietanti, Reese è evasivo, Samantha appare e scompare come un’ombra e nessuno sembra volerla aiutare davvero.
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Facce della stessa menzogna
Mallory è una protagonista frammentata. La sua identità, come la memoria, è instabile. L’amnesia la rende tanto vittima quanto complice: ha partecipato al crimine al centro della storia, ma non ne è consapevole fino alla fine. Reese, il marito, è il vero burattinaio dell’inganno: seduttivo, rassicurante, ma pronto alla violenza pur di proteggere la vita costruita sulla bugia. La sua maschera di devoto compagno crolla solo quando non può più controllare la situazione.
Billy (che si scoprirà in realtà chiamarsi David) è il vero centro emotivo della storia. Oggetto del conflitto tra madri, non è solo un bambino conteso, ma il simbolo di un amore deviato, un figlio desiderato a tal punto da giustificare il furto.
Samantha e Amy, le due donne legate alla sua vera identità, rappresentano l’esterno che irrompe nella finzione. Samantha non è un’estranea, ma la migliore amica della madre biologica del bambino. La sua figura inquietante, ai limiti del soprannaturale, viene lentamente svelata come reale e motivata. Amy, invece, è il dolore puro, la madre derubata che non ha mai smesso di cercare suo figlio.

Maternità, identità e colpa
Il film di Tv8 Ricordi rubati affronta la maternità da più prospettive: quella biologica, quella adottiva, quella rubata. Ma nessuna è idealizzata. Ricordi rubati mostra che l’essere madre non è solo una questione di sangue, ma neanche può nascere da un inganno.
Il tema dell’identità attraversa tutto il tv movie, non solo per Mallory, ma anche per Billy/David. Cresciuto credendo di essere figlio di Mallory, scopre in pochi giorni di avere un’altra madre, un altro nome, un’altra storia. Il trauma del bambino, anche se solo suggerito, è il vero punto cieco del film.
Infine, c’è la colpa. Non quella consapevole, che pesa e punisce, ma quella rimossa, che torna a galla solo quando tutto crolla. Mallory ha rapito Billy, ma lo ha dimenticato. Reese l’ha spinta dalle scale per impedirle di ricordare. Tutta la loro vita si basa sull’oblio. La memoria, più che salvifica, è una condanna.
Il finale spiegato
Nell’atto conclusivo del film di Tv8 Ricordi rubati, Mallory si confronta con la verità. Reese, ormai fuori controllo, ammette tutto: la morte del loro bambino, il furto di Billy, l’uccisione di chi minacciava il loro segreto. Quando la minaccia si fa fisica, Mallory è costretta a difendersi: spara a Reese, proprio mentre la polizia irrompe.
Ma è nel gesto successivo che si consuma il vero finale: Mallory riconsegna Billy ad Amy. La scena è carica di ambiguità emotiva: Mallory spiega al bambino che “era come prendere in prestito un giocattolo”, un tentativo maldestro di giustificare l’ingiustificabile. Billy, ora David, tornerà alla sua vera famiglia.
Mallory sarà assolta, anche grazie all’intervento di Amy, e due anni dopo la ritroviamo incinta e con un nuovo compagno. Una nuova possibilità, forse, ma nessuna redenzione vera. Solo una nuova vita costruita sulle rovine della precedente.
Una favola distorta sull’amore materno
Ricordi rubati è un racconto disturbante che usa la struttura del thriller per parlare di relazioni tossiche, perdita e negazione. Al centro non c’è solo il dramma del rapimento, ma la costruzione artificiale di una famiglia fondata sulla menzogna. Il film non cerca di consolare lo spettatore: non c’è giustizia piena, né verità liberatoria. Solo la consapevolezza che, a volte, ciò che si è dimenticato è proprio ciò che definisce chi siamo.
Nel gioco crudele tra memoria e verità, Ricordi rubati ci lascia con una domanda più grande della storia stessa: quanto possiamo fidarci dei ricordi che ci raccontano chi siamo?
Filmografia
Ricordi rubati
Thriller - Canada 2023 - durata 0’
Titolo originale: Mommy's Stolen Memories
Regia: Panta Mosleh
Con Tammin Sursok, Nathanael Vass, Rami Kahlon, Easten Dacosta, Marnie Mahannah, Stephanie Izsak
in TV: 03/11/2025 - TV8 - Ore 13.45
in streaming: su Prime Video


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