Nella lunga scia di film Hallmark, Un viaggio per ricominciare su Tv8 il 27 ottobre potrebbe sembrare, a prima vista, una tappa prevedibile. Il racconto della donna in carriera che lascia tutto per ritrovarsi in un contesto più semplice è quasi una formula. Eppure, questo tv movie sposta l’ambientazione dalle tipiche città americane al terreno accidentato e carico di storia del Cammino di Santiago, in Spagna. Non è solo un cambio di scenario: è un tentativo, seppur timido, di arricchire una struttura narrativa consolidata con temi più profondi come la fede, la memoria familiare e il senso di comunità.

Monica e il peso dello lo zaino della libertà
Monica Miller (Erin Cahill), al centro del film di Tv8 Un viaggio per ricominciare, è un’infermiera del pronto soccorso a Boston, dedita al lavoro e impermeabile a qualsiasi cosa non rientri nella sua routine. Il suo universo ruota intorno alla performance professionale, e la promozione sfumata che apre il film non è solo un ostacolo, ma una crisi identitaria. Da qui nasce l’idea, suggerita dalla madre, di intraprendere il Cammino di Santiago: un invito alla disconnessione, ma anche al confronto con il passato familiare, dato che è lì che i suoi genitori si conobbero.
Monica parte con riluttanza, armata solo di un pesante zaino e di un libretto di devozioni lasciatole dal padre. Inizialmente cerca di affrontare la camminata in solitaria, simbolo del suo stile di vita autonomo e controllato. Ma presto, complice la fatica e una guida carismatica di nome Consuelo, finisce per unirsi a un gruppo di pellegrini che, come lei, portano zaini carichi di motivazioni e nodi da sciogliere.
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I volti del cammino
Accanto a Monica troviamo Luis (Erik Valdez), uno psicologo divorziato che cammina con il padre Ernesto (Pep Tosar) e il figlio adolescente Mateo (Solal Bellaiche). È una famiglia disgregata, dove la comunicazione è interrotta e il silenzio spesso pesa più delle parole. Luis è gentile ma stanco, Ernesto è il saggio che crede ancora nel valore della preghiera, e Mateo è l’adolescente agnostico che guarda tutto con distacco. La dinamica tra loro evolve con lentezza, e Monica diventa presto parte integrante di questo microcosmo familiare in bilico tra rimorsi e possibilità di riconciliazione.
La relazione tra Monica e Luis cresce in modo misurato, meno trainante di quanto ci si aspetterebbe in una rom-com. Ma questo non è necessariamente un limite. Il film di Tv8 Un viaggio per ricominciare sembra più interessato a mettere in scena piccoli gesti di fiducia e apertura, più che dichiarazioni eclatanti. In questo contesto, le vere “storie d’amore” sono quelle genitoriali, affettive, spirituali: fra Monica e il padre scomparso, fra Luis e suo figlio, fra i pellegrini e il cammino stesso.

Il peso che lasciamo indietro
Il Cammino di Santiago, nel film di Tv8 Un viaggio per ricominciare e, assume la doppia funzione di luogo fisico e simbolico. Il cammino non è solo lo sfondo, ma una prova continua di abbandono e accettazione. La fatica fisica diventa specchio della fatica emotiva, e ogni tappa è l’occasione per affrontare un nodo interiore: l’eccesso di controllo, il senso di colpa, la paura di affidarsi.
Monica impara, lentamente, a chiedere aiuto, a rallentare, a fidarsi. La sua trasformazione passa per piccoli atti: accettare una spinta, condividere un pasto, leggere ad alta voce una pagina del libretto del padre. Questi momenti costruiscono una spiritualità quotidiana, mai esplicitamente dottrinale, ma intrisa di senso. Anche la fede, pur trattata in modo superficiale rispetto alla profondità storica del pellegrinaggio, è presente come silenzioso compagno di viaggio: un Dio non proclamato, ma invocato tra le righe, tra un respiro affannato e una sosta all’ombra.
Camminare insieme
L’altro elemento che il film di Tv8 Un viaggio per ricominciare mette in evidenza è il potere della comunità. All’inizio Monica è isolata, ma pian piano il gruppo si costruisce attorno a lei. Consuelo )Isabelle Brès), con la sua presenza calorosa e disinvolta, è il collante umano del cammino. Ernesto diventa un punto di riferimento spirituale, e Mateo, da osservatore scettico, inizia a lasciarsi coinvolgere. La loro sinergia non è istantanea né priva di attriti, ma si costruisce nel ritmo condiviso dei passi, delle pause, dei silenzi.
Il tv movie suggerisce che il vero cambiamento non avviene nel monologo interiore, ma nell’interazione. È camminando insieme che i personaggi imparano ad accogliersi, a raccontarsi, a lasciarsi andare. Anche le tensioni, come un piccolo litigio sul ritmo di marcia o uno scambio sarcastico, contribuiscono a dare profondità a questi legami che, al termine del viaggio, non sono più provvisori ma fondanti.

Paesaggio come specchio dell’anima
Le immagini del film, tra panorami collinari e borghi medievali, non sono solo belle cartoline. Servono a creare un respiro visivo che contrasta con la rigidità iniziale della protagonista. Ogni campo lungo sul sentiero, ogni dettaglio di una cappella o di una locanda, diventa un invito a rallentare e osservare. L’ambiente naturale è parte del percorso, quasi un personaggio a sé. E quando Monica si ferma a leggere una preghiera o ad ascoltare il silenzio, la regia indugia: non ha fretta, proprio come il cammino.
Un finale che non chiude, ma apre
L’arrivo a Santiago de Compostela non è un trionfo, né una conclusione netta: è una tappa. Monica scopre qualcosa di nuovo sul passato dei suoi genitori, ma soprattutto qualcosa di irrinunciabile su di sé: che può vivere senza tenere tutto sotto controllo, che può camminare senza sapere esattamente dove porta il sentiero. Anche la relazione con Luis non ha il sigillo di un bacio definitivo o di promesse solenni, ma un’intesa pacata, come se entrambi sapessero che l’amore vero ha bisogno di tempo e spazio per mettere radici.
Più di una passeggiata
Il film di Tv8 Un viaggio per ricominciare non è un capolavoro in senso stretto. I limiti del format Hallmark si fanno sentire: dialoghi espositivi, spiritualità abbozzata, svolte narrative a volte troppo facili. Ma il film riesce comunque a inserire in quel contenitore qualcosa di più autentico: una riflessione sul peso che ci portiamo dietro e su quanto possiamo lasciarne indietro, una volta imparato a fidarci degli altri e del percorso.
Nel suo piccolo, è un film che sa che la vera meta non è una cattedrale, ma la disponibilità a cambiare passo. E in questo, anche se non fa rumore, lascia un’impronta.
Filmografia
Un viaggio per ricominciare
Sentimentale - Canada, USA 2025 - durata 84’
Titolo originale: Journey to You
Regia: Terry Ingram
Con Erin Cahill, Erik Valdez, Isabelle Brès, Pep Tosar, Solal Bellaiche, Yvette Filanc
in TV: 27/10/2025 - TV8 - Ore 15.30


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