C’è qualcosa di profondamente inquietante nell’essere testimoni di un crimine che nessuno è disposto a riconoscere: è da questo paradosso che prende il via il film Netflix La donna della cabina numero 10, thriller psicologico tratto dal bestseller di Ruth Ware e diretto da Simon Stone.


Disponibile dal 10 ottobre, il lungometraggio mette al centro la voce isolata di una donna che grida la verità nel vuoto: un classico schema del giallo paranoico, declinato però con un’energia contemporanea. Al timone c’è Keira Knightley, nei panni di Lo Blacklock, giornalista alle prese con un viaggio di lavoro che si trasforma in incubo. Un superyacht, un equipaggio evasivo, passeggeri ambigui e una sparizione apparentemente immaginaria. L’apparato estetico da crociera di lusso è solo una facciata: sotto la superficie scintillante, la verità è nascosta e nessuno sembra volerla riportare a galla.

Keira Knightley, Guy Pearce
La donna della cabina numero 10 (2025) Keira Knightley, Guy Pearce

Una donna, una cabina, nessun testimone

La storia film Netflix La donna della cabina numero 10 si sviluppa attorno a un evento cruciale e destabilizzante: Lo, inviata a bordo per scrivere un reportage sull’inaugurazione dello yacht Aurora, assiste al momento in cui una donna viene gettata in mare dalla cabina accanto alla sua, la numero 10. Ma al mattino seguente, le viene assicurato che nessuna donna era alloggiata lì. Nessuna denuncia, nessuna scomparsa, nessun corpo. L’equipaggio e i passeggeri minimizzano, confondono, deviano. Lo, tuttavia, non cede: comincia a indagare in autonomia, mossa da un misto di senso del dovere e bisogno personale di riscatto.


È un thriller che gioca tutto sullo spazio ristretto e sulla progressiva erosione della fiducia. La nave, pur sconfinata e lussuosa, diventa una prigione galleggiante. La claustrofobia cresce, così come il sospetto. Chiunque potrebbe mentire. Tutti potrebbero sapere più di quanto dichiarino. Lo si trova sola contro una massa silenziosa, alimentata da privilegi, apparenze e convenienze. La domanda non è solo “chi è stato?”, ma soprattutto: “perché nessuno vuole che si sappia?”.

Knightley e il volto del dubbio

Keira Knightley porta in scena nel film Netflix La donna della cabina numero 10una protagonista fragile ma determinata. Lo non è un’eroina tradizionale: ha alle spalle un trauma, soffre di ansia, beve troppo, è spesso indecisa. Ma la sua incertezza è proprio ciò che la rende credibile e umana. È il volto del dubbio che non si spegne, della consapevolezza che la verità può essere distorta, ignorata, se pronunciata dalla persona sbagliata.


Attorno a lei ruota un cast corale ben orchestrato. Guy Pearce interpreta Richard Bullmer, il ricco proprietario dello yacht, figura di potere e ambiguità. Kaya Scodelario è Grace, un’influencer in apparenza innocua ma forse non così trasparente. David Ings dà vita ad Adam, erede di un impero mediatico, mentre Hannah Waddingham si muove nel ruolo di Heidi, l’ospite pettegola e manipolatrice. David Ajala, nei panni del fotografo Ben, è uno dei pochi che sembra ascoltare Lo, ma anche lui resta opaco. Ogni personaggio è costruito per generare incertezza, per confondere lo spettatore sul piano della verità.

Keira Knightley, David Ajala
La donna della cabina numero 10 (2025) Keira Knightley, David Ajala

La solitudine dell’essere credute

Il film Netflix La donna della cabina numero 10 affronta, in modo diretto, un tema ancora scottante: la delegittimazione della voce femminile. La sensazione di non essere credute non è solo un espediente narrativo, ma il cuore pulsante del racconto. Ruth Ware ha dichiarato che il suo romanzo parla proprio di questo: una donna che dice la verità e viene ignorata perché donna, perché fragile, perché disturbante.


Lo non combatte solo contro un possibile assassino, ma contro un sistema che tende a silenziare, a dubitare, a riscrivere i fatti. La sua battaglia per essere ascoltata risuona in modo trasversale, in ogni contesto in cui la testimonianza viene messa in dubbio in base a chi la pronuncia. Il film non cerca ambiguità: come afferma il regista Simon Stone, lo spettatore non è mai spinto a dubitare di Lo. Il punto non è se ha visto davvero qualcosa. Il punto è che nessuno vuole crederle, anche se lo ha fatto.

In mare aperto, senza rete

Con riferimenti dichiarati al cinema paranoico degli anni ’70 (La conversazione, I tre giorni del Condor, Il maratoneta), il film Netflix La donna della cabina numero 10 si inserisce in quella tradizione ma ne aggiorna le dinamiche. Il complotto non è più solo politico: è sociale, relazionale, percettivo. L’elemento hitchcockiano è chiaro, con rimandi evidenti a La signora scompare, ma qui la tensione è meno elegante e più sfiancante. Lo è consumata, tesa, sempre sull’orlo della rottura. Ma anche per questo, autentica.


Simon Stone costruisce un’atmosfera in cui il lusso serve a mascherare il pericolo. La fotografia è limpida, levigata, quasi pubblicitaria: un contrasto che amplifica il senso di alienazione. È come se la nave, con tutto il suo comfort, fosse progettata per disinnescare ogni allarme. Ma il pericolo non scompare. Si nasconde meglio.

Un urlo nella nebbia

La donna della cabina numero 10 è un film che lavora sul margine: tra visibile e invisibile, tra verità e rappresentazione, tra ciò che si grida e ciò che si sceglie di non ascoltare. Lo Blacklock non è un’investigatrice infallibile: è una donna con ferite aperte, costretta a combattere da sola. Ma proprio in questa solitudine risiede la sua forza. In un mondo che le dice di smettere, lei continua. Non per eroismo, ma per necessità. Perché una volta che hai visto qualcosa di vero, non puoi più fingere il contrario.


Nel panorama attuale, dominato da thriller ad alto ritmo ma spesso poveri di sostanza, La donna della cabina numero 10 si distingue per una narrazione solida, centrata su un conflitto che va oltre il crimine: quello per essere ascoltati. Una battaglia silenziosa, che echeggia forte tra le onde.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina La donna della cabina numero 10

La donna della cabina numero 10

Horror - USA 2025 - durata 93’

Titolo originale: The Woman in Cabin 10

Regia: Simon Stone

Con Keira Knightley, Hannah Waddingham, Kaya Scodelario, Guy Pearce, Gugu Mbatha-Raw, David Morrissey

locandina La conversazione

La conversazione

Thriller - USA 1974 - durata 115’

Titolo originale: The Conversation

Regia: Francis Ford Coppola

Con Gene Hackman, Frederic Forrest, John Cazale, Allen Garfield, Cindy Williams, Michael Higgins

Al cinema: Uscita in Italia il 10/03/2025

in streaming: su Rakuten TV Apple TV

locandina I tre giorni del Condor

I tre giorni del Condor

Spionaggio - USA 1975 - durata 120’

Titolo originale: Three Days of the Condor

Regia: Sydney Pollack

Con Robert Redford, Faye Dunaway, Cliff Robertson, Max Von Sydow, Addison Powell, Walter McGinn

in streaming: su Infinity Selection Amazon Channel Prime Video

locandina Il maratoneta

Il maratoneta

Drammatico - USA 1976 - durata 120’

Titolo originale: Marathon Man

Regia: John Schlesinger

Con Dustin Hoffman, Laurence Olivier, Roy Scheider, Marthe Keller

in streaming: su Paramount+ Paramount+ Amazon Channel Amazon Video Timvision Chili