Un’isola, cinque donne, un addio al nubilato e un predatore marino ma quello che Hayley Easton Street porta sullo schermo con Something in the Water, su Italia 2 il 17 settembre, non è un semplice film di squali. È il tentativo di inserire un dramma relazionale dentro un contenitore di genere. E nel farlo, il film svela più le crepe nei legami umani che quelle nella carena della barca.

Nicole Rieko Setsuko
Something in the Water (2024) Nicole Rieko Setsuko

Il ritorno del rimosso

La vicenda del film di Italia 2 Something in the Water si apre con un’aggressione. Meg (Hiftu Quasem) e Kayla (Natalie Mitson), coppia omosessuale londinese, vengono attaccate da una gang. Un anno dopo, quel trauma ha lasciato Meg in frantumi. È sola, rancorosa, e non ha più rivisto Kayla da allora. Ma le cose precipitano quando le due si ritrovano, senza preavviso, nella stessa località caraibica per il matrimonio dell’amica comune Lizzie (Lauren Lyle).


A unirle ci sono altre due figure: Ruth (Ellouise Shakespeare-Hart), apparentemente l’unica dotata di razionalità, e Cam (Nicole Rieko Setsuko), che invece vive come se ogni scelta fosse un gioco. Le cinque, legate da un passato da compagne di studi o forse solo da nostalgia mal riposta, si imbarcano in quella che dovrebbe essere una giornata di relax su un’isola remota.


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La deriva, nel mare e nei rapporti

Quello che segue è prevedibile, ma non per questo meno inquietante. Un attacco di squalo, una ferita aperta, una barca malridotta, e cinque persone che, improvvisamente, non possono più permettersi di ignorarsi. Easton Street sceglie di non mettere lo squalo al centro della narrazione, relegandolo a detonatore più che a presenza costante. La vera tensione si consuma nei dialoghi, nei silenzi e in quelle esitazioni che emergono quando la sopravvivenza fa cadere ogni cortesia. I rapporti tra le protagoniste, già fragili all’inizio, si sfaldano minuto dopo minuto.

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Something in the Water (2024) scena

Acqua limpida, sentimenti torbidi

Il film di Italia 2 Something in the Water, girato nella Repubblica Dominicana, punta molto sull’impatto visivo. L’acqua è trasparente, il cielo aperto, la luce naturale abbondante. Un’estetica pulita e solare che contrasta con la tensione crescente e sottolinea l’illusione di sicurezza iniziale. La regia, pur priva di guizzi davvero originali, tiene insieme la narrazione con coerenza, anche se soffre nei momenti in cui si cerca un pathos che non arriva mai davvero.


La sceneggiatura di Cat Clarke inserisce qua e là elementi tematici rilevanti (omofobia, classe sociale, emancipazione) ma li lascia spesso galleggiare in superficie, affidandosi a dialoghi che raramente riescono a scavare a fondo. I personaggi si parlano addosso più che ascoltarsi, e le loro azioni, spesso illogichem sembrano più funzionali al copione che autentiche.

Un finale già scritto

La tensione iniziale si stempera presto. Il film di Italia 2 Something in the Water comincia con una premessa forte ma, a metà corsa, sembra già in affanno. Si avverte una certa stanchezza, come se il contenitore drammatico non fosse sufficiente a sostenere un ritmo narrativo che dovrebbe invece stringere il fiato. Si aspetta l’attacco decisivo, il momento in cui il pericolo prenderà il sopravvento, ma arriva tardi e in forma blanda. Quando finalmente qualcosa accade, è più una liberazione che un picco di tensione.


Il finale rincorre l’epilogo classico del genere senza deviare, senza osare. L’oceano resta lì, muto e indifferente, mentre la dinamica umana si chiude senza un vero punto di arrivo. C’è la sensazione che tutto quello che è successo, in fondo, fosse già scritto al momento della partenza. Non c’è evoluzione, solo resistenza. E quando anche questa viene meno, resta solo la stanchezza.


Something in the Water
è un’opera prima solida dal punto di vista tecnico, ma carente di identità. Vuole essere dramma, survival movie e film di squali allo stesso tempo, senza riuscire a dominare nessuna di queste anime. Le attrici reggono bene la parte, la regia sa dove andare, ma la storia fatica a coinvolgere. Non manca il mestiere, ma manca la mordente. Quella tensione vera che ti tiene a galla anche quando la superficie è calma. E qui, troppo spesso, lo è.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Something in the Water

Something in the Water

Horror - Usa/Gran Bretagna/Francia 2024 - durata 86’

Titolo originale: Something in the Water

Regia: Hayley Easton Street

Con Lauren Lyle, Hiftu Quasem, Natalie Mitson, Laura Costa, Gabriel Prevost-Takahashi

in TV: 17/09/2025 - Mediaset Italia 2 - Ore 21.15

in streaming: su Infinity Selection Amazon Channel Infinity+ Timvision