Nel film Non è mai troppo tardi, trasmesso da Rai 1 in tarda serata il 9 agosto e diretto da Tomy Wigand, la trama si regge su una premessa tanto semplice quanto ricca di potenziale umano: un uomo, reduce da tre matrimoni e padre di tre figli, si trova improvvisamente costretto ad affrontare tutto ciò che ha evitato per una vita intera, ovvero la genitorialità, l’empatia, la responsabilità affettiva.

Pablo Grant, Harriet Herbig-Matten, Jakob Josef Gottlieb
Non è mai troppo tardi (2022) Pablo Grant, Harriet Herbig-Matten, Jakob Josef Gottlieb

Un pilota a terra

Nel film di Rai 1 Non è mai troppo tardi, Paul Langner (Heino Ferch), comandante di lungo corso e campione di elusione familiare, ha fatto della carriera la sua unica costante. Dopo due divorzi e un terzo matrimonio in crisi con la più giovane Susanne (Picco von Groote), Paul ignora una promessa fatta cinque anni prima: ritirarsi anticipatamente per occuparsi del figlio minore Franz (Jakob Josef Gottlieb), consentendo alla moglie di tornare al lavoro. Quando invece si presenta l’opportunità di pilotare un jumbo, Paul antepone ancora una volta la cabina di comando alla famiglia.


Susanne lo abbandona lasciandogli Franz e un ultimatum: una settimana per dimostrare di poter essere un padre. Non bastasse, bussano alla porta anche Jonas (Pablo Grant) e Tabea (Harriet Herbig-Matten), i figli nati dai suoi due precedenti matrimoni. Così, il pilota si ritrova bruscamente declassato a ruolo di padre full-time, senza patente, senza esperienza, senza rete.


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Una famiglia (ri)assemblata

Paul, nel film di Rai 1 Non è mia troppo tardi, è un uomo sulla sessantina, disorientato in un mondo dove non è più sufficiente provvedere economicamente alla famiglia. Cresciuto da un padre distante, ha perpetuato inconsapevolmente lo stesso modello di paternità, rifugiandosi nel lavoro per evitare il confronto emotivo.


Jonas, 22 anni, è il figlio più fragile: studente universitario con disturbi d’ansia, appena dimesso da una clinica. Lontano da casa, lontano dal padre, sembra cercare un appiglio più che una riconciliazione.


Tabea, 17 anni, ha una rabbia silenziosa che si incide sulla pelle. Sta per diplomarsi, ma sogna di diventare meccanica. La madre vuole spedirla in un collegio; lei cerca in Paul il primo adulto disposto ad ascoltarla.


Franz, il più piccolo, è il solo con cui Paul ha avuto un rapporto di presenza, seppur marginale. Diventa l’innesco della crisi e della potenziale rinascita.

Heino Ferch, Jakob Josef Gottlieb
Non è mai troppo tardi (2022) Heino Ferch, Jakob Josef Gottlieb

Fallimento e riconciliazione

Il cuore narrativo del film di Rai 1 Non è mia troppo tardi, si muove attorno a un concetto chiave: essere padre non è una conseguenza biologica, ma una scelta quotidiana. Paul incarna l’uomo che ha sempre rimandato l’intimità affettiva, confondendo il ruolo di genitore con quello di semplice fornitore.


Il film esplora i limiti della crescita personale in età adulta, interrogandosi su quanto si possa realmente cambiare. Paul non ha mai imparato ad amare in modo stabile, e ora è chiamato a farlo non per una donna, ma per tre figli che gli chiedono (esplicitamente o in silenzio) di esserci.


La storia tocca anche il tema della mascolinità obsoleta: Paul è un “capitano” abituato a dare ordini, ma in casa si ritrova disarmato. Deve imparare a cucinare, a consolare, a guidare (letteralmente e simbolicamente), a chiedere scusa.


Un altro tema forte è quello della famiglia ricomposta, affrontato in modo volutamente disordinato. Il film non cerca la perfezione narrativa, ma mostra l’attrito, l’imbarazzo, i fallimenti e le minuscole vittorie del vivere insieme.

Un road movie per l’anima

Il film di Rai 1 Non è mia troppo tardi,  si divide nettamente in due atti: nella prima parte domina il caos, Paul è travolto dagli imprevisti e la sua inadeguatezza viene messa a nudo. Nella seconda, la narrazione prende la forma di un road movie familiare, con Paul che parte con i figli in camper per riportare Tabea dalla madre.


Durante il viaggio, si crea un fragile ma autentico terreno di dialogo. I conflitti emergono, ma anche una tenerezza nascosta. Paul inizia a vedere i suoi figli come persone distinte, con sogni, paure e una vita interiore ignorata troppo a lungo.


Nonostante l’etichetta ufficiale di commedia, il tono è più vicino al dramma con sfumature lievi. I momenti comici sono sporadici, spesso involontari. Il film non cerca il riso, ma la riconciliazione.


Non è mai troppo tardi
usa il dramedy per indagare con onestà emotiva il fallimento affettivo e la possibilità (imperfetta, parziale, ma reale) di riscatto. Al centro c’è un uomo che impara a chiedere scusa, ad ascoltare, a restare. In tempi di relazioni liquide e padri assenti, è un tema che resta attuale.


Non è cinema d’autore, ma è cinema che si assume la responsabilità di parlare di crescita adulta senza ricorrere a facili retoriche. E questo, nonostante il tono da tv movie tedesco, è già una piccola sfida vinta.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Non è mai troppo tardi

Non è mai troppo tardi

Commedia - Germania 2022 - durata 90’

Titolo originale: Nie zu spät

Regia: Tomy Wigand

Con Heino Ferch, Picco von Groote, Pablo Grant, Harriet Herbig-Matten, Jakob Josef Gottlieb, Ines Honsel

in streaming: su Rai Play