Il film Un figlio ad ogni costo, su Rai 2 la sera del 9 agosto, si presenta come un thriller psicologico a tinte domestiche che affonda le sue radici in paure molto reali: la vulnerabilità durante la gravidanza, il desiderio di controllo, l’ossessione per la maternità. Diretto con ritmo incalzante, costruisce una spirale di tensione che si stringe attorno alla protagonista Hailey Kendricks, interpretata da Brooke Burfitt, in un momento di apparente serenità: l’attesa del suo primo figlio.

La fiducia come campo di battaglia
Il film di Rai 2 Un figlio ad ogni costo si apre con un omicidio misterioso, una donna assassinata nella vasca da bagno. Subito dopo, il tono cambia: Hailey e suo marito Joe (Jason Burkey) stanno pianificando l’arrivo della loro bambina, optando per un parto in casa. La scelta si rivela un primo elemento di frizione con la sorella Nicole, che teme le conseguenze di un’esperienza simile a quella che portò alla morte della loro madre.
A complicare la decisione entra in scena Bea Wexford, una doula apparentemente alle prime armi che Hailey incontra dopo una lezione di yoga prenatale. La nuova conoscenza, Jade Goddard, sembra sapere molto su Bea e insinua dubbi sulla sua affidabilità. Ma è proprio l’ambiguità a diventare il motore del racconto: chi è davvero Bea? E Jade? Chi protegge Hailey e chi vuole approfittarsi di lei?
Bea, con i suoi modi eccentrici e un passato offuscato da un lutto per infertilità, si comporta in modo sempre più sospetto. Hailey inizia a notare episodi inquietanti: piccoli furti, sabotaggi, persino una scossa elettrica da un macchinario per il parto. A peggiorare la situazione contribuiscono i fallimenti della sua migliore amica Lisa nella gestione del negozio e il clima sempre più paranoico nella casa.
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Verità nascoste e identità mascherate
Il film di Rai 2 Un figlio ad ogni costo gioca sul contrasto fra apparenza e verità, costruendo un cast di personaggi che sfuggono a ogni definizione netta. Hailey, incerta e fragile, rappresenta lo spettatore, costretto a decidere chi meriti fiducia. Bea, interpretata da Poppy George, si muove tra dolcezza e inquietudine, al punto da diventare protagonista di un incubo inquietante in cui appare come una possibile assassina.
Ma è Jade il cuore oscuro della vicenda. Interpretata da Lauren Buglioli, Jade è una figura ambigua che oscilla tra l’amica empatica e la manipolatrice instabile. Presentandosi come una madre in attesa, costruisce attorno a sé un’identità fittizia che crolla solo quando si scopre che il suo pancione è una farsa e che dietro il suo sorriso si cela una strategia per impadronirsi del bambino di Hailey.
Caleb, amante di Jade e marito di Lisa, completa il quadro con la sua codardia e i suoi silenzi colpevoli. È l’anello mancante tra i personaggi, inconsapevole catalizzatore della follia di Jade.

Maternità, controllo e desiderio
Il tema centrale è la maternità, ma non quella idealizzata. Il film di Rai 2 Un figlio ad ogni costo esplora la maternità come territorio di potere, identità e perdita. La gravidanza di Hailey diventa un campo di battaglia su cui si proiettano desideri frustrati, vendette e illusioni di riscatto. Jade, segnata da un aborto spontaneo e da un passato in affido, cerca di riprendersi ciò che sente le sia stato tolto dalla vita. La maternità diventa per lei un’ossessione, una missione, un diritto negato da compensare a ogni costo, come suggerisce il titolo.
Altro tema portante è la fiducia. Il film sfrutta l’instabilità emotiva della gravidanza per mostrare quanto possa essere facile manipolare una persona vulnerabile. La casa, luogo tipico della sicurezza, si trasforma in un teatro di sorveglianza e minaccia, dove persino le telecamere per neonati diventano strumenti di spionaggio.
Infine, il film tocca la questione della sorellanza: sia nella relazione tra Hailey e Nicole, legate da un lutto mai elaborato, sia nella falsa sorellanza offerta da Jade, pronta a usare l’empatia come arma.
Il finale spiegato
La conclusione del film di Rai 2 Un figlio ad ogni costo non lascia spazio all’ambiguità. Jade, smascherata e ormai completamente fuori controllo, rapisce la neonata appena nata, ribattezzandola “Dawn” e presentandola come sua figlia al riluttante Caleb. Il confronto finale tra Hailey e Jade si svolge in un crescendo di tensione: Jade si arma di pistola, Hailey risponde con un martello. A prevalere è la madre vera, che colpisce Jade con fermezza.
L’ultima scena mostra Hailey in ospedale con Joe e la loro bambina, apparentemente al sicuro. Ma la quiete è solo apparente: una cartolina di compleanno inviata da Jade dal carcere chiude il film con una nota inquietante, suggerendo che la minaccia (seppur contenuta) non è mai del tutto eliminata.
Un figlio ad ogni costo non è solo un thriller di consumo televisivo. È un racconto su come la maternità, quando distorta, può diventare un’ossessione patologica. Ma è anche una riflessione più ampia sul bisogno di protezione, sull’identità che si forma attorno al diventare madre e sulla linea sottile tra cura e controllo. La struttura narrativa semplice è arricchita da un intreccio di sospetti e colpi di scena che mantengono alta l’attenzione fino all’ultimo frame.
Nel microcosmo di questo thriller domestico si agitano paure universali: perdere il controllo sul proprio corpo, sulla propria casa, sul proprio futuro. Ed è proprio questo che rende il tv movie inquietante: perché le minacce, più che venire dall’esterno, si annidano là dove ci si aspetta conforto.
Filmografia
Un figlio ad ogni costo
Thriller - Bermuda 2022 - durata 85’
Titolo originale: Labor, Lies and Murder
Regia: Ryan Dewar
Con Brooke Burfitt, Jason Burkey, Lauren Buglioli, Gina Hiraizumi
in streaming: su Rai Play
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