A partire dal 10 luglio 2025, Netflix propone il film Brick, un mystery-thriller tedesco diretto da Philip Koch, già autore di Tribes of Europa e 60 Minuti. Prodotto da Max Wiedemann e Quirin Berg, noti per il successo globale Dark, il film si presenta come una claustrofobica esplorazione del panico, della paranoia e della crisi personale, il tutto incastonato in un contesto urbano e familiare che si trasforma in una trappola mentale e fisica.

Sira-Anna Faal, Axel Werner
Brick (2025) Sira-Anna Faal, Axel Werner

La casa diventa prigione

Il film Netflix Brick inizia con una rottura imminente. Tim (Matthias Schweighöfer) e Olivia (Ruby O. Fee), una coppia sull’orlo della separazione, vivono in un appartamento ad Amburgo. La loro routine viene interrotta bruscamente quando, una mattina, scoprono che ogni via d’uscita dalla loro casa è stata murata con una strana sostanza nera. La porta è bloccata, le finestre sono sigillate. Il mondo esterno è sparito. Nessun segnale, nessuna spiegazione.


Il primo tentativo di fuga si infrange contro la natura impenetrabile del materiale. Nemmeno un trapano riesce a scalfirlo. L’unica possibilità è scavare verso le altre unità dell’edificio, dove si scopre che anche gli altri inquilini sono prigionieri della stessa anomalia.

Volti comuni, motivazioni diverse

Il gruppo che si forma sotto la pressione dell’emergenza è eterogeneo e carico di tensioni latenti. Tra i vicini troviamo Marvin (Frederick Lau), instabile e sull’orlo del collasso, e la sua compagna Ana (Salber Lee Williams), oltre a Yuri (Murathan Muslu), un ex poliziotto taciturno che sembra sapere più di quanto non dica. Con loro anche Axel Werner, Sira-Anna Faal e altri comprimari che contribuiscono a una progressiva escalation di sospetti e fratture interne.


Le dinamiche del film Netflix Brick si complicano quando il gruppo, scavando verso i piani inferiori, scopre nell’abitazione del misterioso padrone di casa una serie di schermi che osservano ogni singolo appartamento. Chi li sta guardando? E perché?

Matthias Schweighöfer, Frederick Lau
Brick (2025) Matthias Schweighöfer, Frederick Lau

Un thriller da camera con vocazione esistenziale

Costruito quasi interamente in interni, il film Netflix Brick sfrutta l’ambientazione per accentuare l’angoscia. Girato in un elaborato set-torre, con luce naturale quasi assente, il film mantiene un’atmosfera densa e opprimente per tutta la sua durata (circa 90 minuti). Ma la vera morsa non è quella fisica. È quella psicologica.


Ogni personaggio reagisce diversamente alla prigionia. Alcuni cercano razionalmente una via d’uscita, altri sprofondano nel sospetto, nella paranoia, nella violenza. La paura alimenta l’isolamento. E l’isolamento, a sua volta, produce disintegrazione emotiva.

La depressione come architettura

Secondo il regista Philip Koch, la parete nera del film Netflix Brick rappresenta una metafora della depressione. Un male silenzioso e pervasivo che si manifesta senza preavviso, murando ogni via di fuga emotiva. Tim, il protagonista, incarna questa metafora: chiuso in se stesso, prigioniero non solo dell’appartamento ma di una vita dalla quale non riesce più a uscire.


La lettura simbolica non è forzata. Il film si presta anche a una lettura sociale: una riflessione sulla sorveglianza, sull’alienazione urbana, sul modo in cui le nostre connessioni, anche le più intime, si rivelano fragili quando sottoposte a stress.


Ma Brick non impone una chiave di lettura. È proprio nella molteplicità dei suoi livelli che trova la sua forza. Si può guardare come un thriller puro, teso e incalzante. Oppure come un dramma psicologico travestito da racconto di sopravvivenza.

Un’escalation controllata

L’intreccio del film Netflix Brick si sviluppa con una serie di svolte narrative, ogni volta che il gruppo si illude di essere vicino alla soluzione. Ma ogni passo avanti apre nuove domande. La narrazione non indulge nel gratuito, mantiene una coerenza interna e sa dosare bene le informazioni. Anche se il finale secondo alcuni non è all’altezza della tensione costruita, il percorso resta coinvolgente.


Il dubbio su cosa ci sia oltre le mura non è solo narrativo: è esistenziale. Cosa ci aspetta, se mai riusciremo a uscire?


Brick 
è un film compatto, che lavora su più livelli senza perdere l’equilibrio. Non cerca lo shock fine a sé stesso, ma costruisce un mistero che parla anche delle gabbie invisibili in cui spesso ci troviamo senza accorgercene. In un’epoca di isolamento forzato, di case trasformate in rifugi e prigioni, la domanda centrale di Brick (siamo davvero liberi, o solo comodamente murati vivi?) risuona con forza.


Brick
è una produzione tedesca che mostra come anche con pochi elementi si possa costruire un thriller capace di inquietare e far pensare. E, per una volta, la vera uscita di emergenza potrebbe non essere quella che porta fuori ma quella che porta dentro.

Autore

Redazione

Questo è il luogo in cui si cucinano i servizi principali del sito filmtv.it come le nuove schede di film e serie tv che entrano nel database, i testi e i dati con cui si presentano i nuovi film della settimana, i risultati del box office del lunedì, i calendari del prossimamente e, naturalmente, gli articoli con cui presentiamo film e serie nelle nuove categorie "Film anteprima", "Pop Film" e "Tv Show"

Filmografia

locandina Brick

Brick

Thriller - Germania 2025 - durata 90’

Titolo originale: Brick

Regia: Philip Koch

Con Matthias Schweighöfer, Ruby O. Fee, Frederick Lau, Murathan Muslu, Alexander Beyer, Sira-Anna Faal

in streaming: su Netflix Netflix Basic Ads