Nella marea di film thriller targati Lifetime, Il lato oscuro della mia gemella in onda su Rai 2 nel pomeriggio del 15 luglio si distingue per il modo sfacciato con cui abbraccia l’assurdo, il melodramma e il dark camp. Non è solo un film su gemelle separate alla nascita; è una discesa vertiginosa in un incubo d’identità rubate, omicidi e traumi familiari e cavalli. Ma la vera gara è quella tra due anime opposte nate nello stesso istante: Tess e Sammy.

La sorella che non sapevi di avere
Tess Houston (Lauren Swickard), al centro del film di Rai 2 Il lato oscuro della mia gemella, è una ragazza semplice e amante degli animali, cresciuta in un ranch insieme alla madre adottiva Patricia (Jennifer Taylor). Sta per iniziare il college con l’ambizione di diventare veterinaria, ma il suo nuovo inizio prende una piega sinistra quando scopre di avere una gemella identica, Sammy Crain (Swickard), cresciuta in una famiglia ricca e disfunzionale. La sorpresa si trasforma presto in trappola: Sammy non vuole recuperare un rapporto perduto. Vuole la sua vita.
Dopo aver ucciso i suoi genitori adottivi con l’aiuto del fidanzato Damon (Rory Gibson), Sammy dà inizio a un piano diabolico: scambia la propria identità con quella di Tess, la incastra per omicidio e tenta di impossessarsi del patrimonio della sua nuova “famiglia”. La confusione dilaga quando nemmeno la madre di Tess riesce a distinguere le due sorelle. Intanto, Tess si ritrova drogata, accusata e in fuga, mentre Sammy occupa il suo posto, mente con naturalezza e tiene in pugno tutti con un sorriso angelico e una pistola pronta all’uso.
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Due volti, un mondo che si sbriciola
Tess è la protagonista “buona” del film di Rai 2 Il lato oscuro della mia gemella. Dolce, responsabile, un po’ ingenua, rappresenta l’archetipo della ragazza americana di provincia. Il suo desiderio di connessione e il bisogno di amare si trasformano nel suo tallone d’Achille.
Sammy, invece, è la sorella cattiva per eccellenza: manipolatrice, rancorosa, affamata di rivalsa. Cresciuta in un ambiente ricco ma abusivo, sviluppa un cinismo feroce e una visione distorta dell’amore. La sua è una rabbia che cerca vendetta sotto forma di usurpazione.
Patricia, la madre adottiva di Tess, è una figura protettiva ma inizialmente cieca. La sua crescita come personaggio è fondamentale: da ingenua a madre guerriera che impara a fidarsi del proprio istinto.
Damon, il complice di Sammy, rappresenta l’ambizione cieca: è muscoloso, leale solo ai soldi, e finisce vittima della stessa freddezza che ha contribuito a spargere.

Identità, trauma, giustizia
Il film di Rai 2 Il lato oscuro della mia gemella gioca sul fascino antico del “doppio”: l’identico che nasconde l’opposto. Ma dietro al gioco d’identità c’è di più.
Il trauma dell’abbandono, l’impatto degli abusi, il potere delle scelte e la ricerca disperata di amore si intrecciano in un mix tossico. Il lato oscuro della mia gemella parla anche di quanto facilmente la verità possa essere manipolata se la fiducia viene usata come leva.
La storia suggerisce che la famiglia non è solo biologia ma conoscenza, empatia e memoria condivisa: Sammy fallisce nel rimpiazzare Tess perché non ne conosce i dettagli, le abitudini, l’essenza.
Il finale spiegato
Nel finale del film di Rai 2 Il lato oscuro della mia gemella, Sammy tiene Patricia sotto tiro in una baita isolata. Sta per ucciderla quando Tess arriva giusto in tempo per salvare la madre e affrontare la sorella. Le due lottano, fisicamente e psicologicamente. Sammy vomita tutto il suo odio: per essere stata scelta “per sbaglio”, per l’amore che non ha ricevuto, per un destino che ha interpretato come punizione.
Ma l’arma simbolica non è la pistola: è il confronto. Tess rifiuta di odiare Sammy. Le dice che avrebbe potuto amarla. Questo scardina l’equilibrio fragile della villain. Il colpo finale è di Patricia, che la stende con un attizzatoio. È la madre, finalmente consapevole, a chiudere il cerchio.
Sammy finisce in prigione. Dieci mesi dopo, Tess la visita per il loro diciottesimo compleanno. Le porta un messaggio di pace, chiedendo al giudice clemenza. Sammy, apparentemente gelida, le chiede di restare un altro po’. Non c’è redenzione, ma forse, un barlume di rimorso.
Il lato oscuro della mia gemella non pretende di essere realistico. Esagera, esonda, si prende libertà narrative che sfiorano il grottesco ma lo fa con consapevolezza. È una storia di vendetta familiare raccontata come un incubo a occhi aperti.
Il merito va soprattutto a Lauren Swickard, capace di interpretare due ruoli diametralmente opposti senza mai perdere credibilità. Il suo passaggio da vittima a carnefice (e viceversa) è fluido, disturbante e divertente.
In un’epoca dove le narrazioni gemellari sono spesso prevedibili, Il lato oscuro della mia gemella osa andare oltre. Non cerca ambiguità morali: c’è una buona e una cattiva, ma entrambe sono il risultato di scelte altrui, di famiglie fallite, di silenzi. È un thriller che prende il meglio del genere e lo amplifica: identità rubate, inganni, segreti sepolti e colpi di scena. Un guilty pleasure che non chiede perdono.
Filmografia
Il lato oscuro della mia gemella
Thriller - USA 2020 - durata 79’
Titolo originale: Twisted Twin
Regia: Jeff Hare
Con Lauren Swickard, Jennifer Taylor, Rory Gibson, Peter Onorati, Merrick McCartha, Bryson Powers
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