Nell’epoca in cui anche i film più improbabili si inseguono per colpire al cuore, Frozen Hot Boys si presenta su Netflix il 10 aprile come una sorpresa tagliente e calorosa, capace di superare le aspettative e ribaltare i cliché. Non è solo una storia di adolescenti problematici che cercano il riscatto: è un inno alla possibilità, alla seconda possibilità, e al potere disarmante del crederci davvero.

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Frozen Hot Boys (2025) scena

Freddo fuori, caldo dentro

La premessa del film Netflix Frozen Hot Boys è già di per sé spiazzante: un gruppo di ragazzi thailandesi rinchiusi in un istituto penale minorile viene selezionato per partecipare a una competizione internazionale di sculture di ghiaccio in Giappone. Sembra una gag da commedia leggera, e Frozen Hot Boys gioca inizialmente anche su questo tono, con scene vivaci e una dinamica di gruppo degna di un teen dramedy in salsa orientale. Ma sotto la superficie levigata dell’ironia si muove una narrazione più profonda.


Protagonista è Jab, interpretato con carisma naturale da Nuttawat “Bank” Thanataviepraserth, leader impulsivo e pieno di contraddizioni. Accanto a lui troviamo Kru Chom (una magnetica Natapohn “Taew” Tameeruks), insegnante apparentemente motivata da spirito rieducativo, ma con un secondo fine ancora oscuro. Lei non è la classica mentore buona: è ambigua, calcolatrice, eppure capace di intuire il potenziale laddove nessuno osa guardare.

Più che delinquenti, anime in sospensione

Il cuore pulsante del film Netflix Frozen Hot Boys sono i ragazzi stessi, ognuno con una rabbia che non nasce dal nulla. Vengono da famiglie assenti o tossiche, e hanno imparato presto che la società li etichetta e li archivia. Ma il ghiaccio, paradossalmente, diventa il materiale attraverso cui possono scolpire una nuova identità.


Il gruppo non funziona subito: si scontrano, si sabotano, si perdono. Ma attraverso il processo faticoso di allenamento - reso ancor più drammatico dal fatto che non hanno mai visto la neve - emergono i loro tratti più umani: la voglia di essere ascoltati, la paura di fallire, la sete di riscatto.

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Frozen Hot Boys (2025) scena

Un coming-of-age con stile asiatico e cuore universale

Il regista Tanakit Kittiapithan non nasconde l’interesse per la gioventù a rischio e la domanda che guida tutta l’opera: “Cosa succederebbe se dessimo una vera seconda occasione a chi è stato scartato?” In questa prospettiva, film Netflix Frozen Hot Boys non è solo ispirato a una storia vera (quella di una squadra thailandese che ha davvero vinto in competizioni di sculture di neve a Sapporo e Harbin) ma diventa un manifesto per l’empatia.


La regia alterna momenti di ritmo scattante, quasi videoclip, a pause silenziose, fatte di sguardi e neve che cade piano. La colonna sonora, sospesa tra beat elettronici e melodie malinconiche, accompagna con efficacia le diverse fasi del percorso dei protagonisti.


Nel cuore del film si muove un intreccio di temi forti, affrontati con sorprendente delicatezza. C’è innanzitutto la questione dell’identità: ogni ragazzo della squadra è costretto a misurarsi con l’immagine che il mondo ha cucito addosso a lui. Non sono delinquenti e basta, ma giovani in bilico, pieni di rabbia e di domande. La neve, elemento estraneo al loro vissuto, diventa il simbolo di ciò che è nuovo, difficile, ma anche possibile da affrontare.


Frozen Hot Boys
parla poi di riscatto sociale, non come premio straordinario, ma come diritto minimo negato troppo spesso. L’occasione che viene offerta a questi ragazzi non è magica, né gratuita: è un percorso faticoso, fatto di cadute e riconquiste. Ma proprio per questo diventa reale, credibile. Un altro filo importante è quello del rapporto con gli adulti: l’opera non assolve né condanna, ma invita a guardare oltre il ruolo e riconoscere l’impatto che le scelte degli adulti hanno sulle generazioni più fragili.


Infine, c’è il tema del gruppo. Non basta essere messi insieme per diventare squadra: bisogna imparare a fidarsi, a gestire i conflitti, a riconoscere le debolezze reciproche. E solo attraverso questa costruzione lenta e sincera può emergere qualcosa di vero, capace di durare anche oltre la gara.

Frozen Hot Boys non è solo un film per ragazzi

Il film Netflix Frozen Hot Boys si rivolge a chi ha dimenticato cosa significa essere esclusi. Il messaggio finale, rafforzato dalle parole del co-regista Nareubadee Wetchakam, è potente nella sua semplicità: “Mai arrendersi. Le sfide si superano. E non esistono ostacoli piccoli che non conducano a grandi successi”.


Con un equilibrio riuscito tra ironia e pathos, Frozen Hot Boys non predica, ma racconta. Non cerca l’epica, ma la conquista un centimetro alla volta, nel gelo del Giappone e nel calore imprevedibile di questi “ragazzi bollenti”.


Frozen Hot Boys
è una scommessa vinta. Un film che ha il coraggio di raccontare il dolore con leggerezza, e la leggerezza con profondità. E, se il ghiaccio può sciogliersi, anche i cuori più duri possono imparare a scolpire qualcosa di nuovo da se stessi.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Frozen Hot Boys

Frozen Hot Boys

Drammatico - Thailandia 2025 - durata 117’

Titolo originale: Kaeng Hima Deuxd

Regia: Tanakit Kittiapithan, Naruebordee Wechakum

Con Natapohn Tameeruks, Nuttawat Thanataviepraserth, Chatchai Chinnasri, Sadanont Durongkavarojana

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