Il dono più grande, il film in onda su La5 la sera del 19 dicembre, arriva nel panorama dei tv movie natalizi come una produzione apparentemente modesta, targata BYUtv, ma con un carico emotivo e tematico che va oltre le aspettative. Con semplicità e attenzione ai dettagli più umani, il film affronta il Natale da un punto di vista meno scintillante e più autentico: quello del cambiamento interiore.


Pur ambientato nel periodo delle feste, non fa leva sulle solite atmosfere zuccherose, ma si concentra sulla crescita personale, sul dolore, sull’altruismo. È la storia di un’adolescente che impara a guardare oltre sé stessa, in un mondo che non ha bisogno di regali costosi, ma di gesti reali. A interpretare il ruolo principale è Mia Topalian, che guida una narrazione emotivamente concreta, in un film che ha più da dire di quanto sembri.

Mia Topalian
Il dono più grande (2020) Mia Topalian

Jennifer: da cliché a coscienza

All’inizio del film di La5 Il dono più grande, Jennifer è il ritratto perfetto dell’adolescente viziata. È superficiale, egoista, e completamente disinteressata a tutto ciò che non riguarda il proprio riflesso nello specchio. Ma dietro questa maschera di sarcasmo e autosufficienza si nasconde un dolore silenzioso: un rapporto incrinato con la madre, l’assenza di direzione, e un senso di vuoto che nemmeno il Natale riesce a colmare.


Mia Topalian interpreta Jennifer con una sottile progressione emotiva, nonostante qualche accelerazione narrativa nella trasformazione del personaggio. Dopo un litigio con la madre (interpretata da una intensa Ivey Mitchell), Jennifer si ritrova costretta a fare volontariato presso un rifugio per senzatetto. Ed è lì che il personaggio cambia. Non di colpo, ma a scatti: un gesto qui, uno sguardo là. Il suo cinismo viene sfidato da persone che non hanno nulla ma che pure le danno tutto: tempo, attenzione, dignità.


La crescita di Jennifer è credibile non tanto per la scrittura – che in alcuni momenti forza la mano – quanto per il modo in cui gli altri personaggi le rispondono. Nessuno la tratta come una caricatura, ma come una persona da recuperare. Ed è in questo equilibrio che il film trova il suo cuore.


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Figure di passaggio, momenti di rottura

Attorno a Jennifer, nel film di La5 Il dono più grande, ruotano personaggi secondari che fungono da specchi e catalizzatori. Charlotte, la madre, è una figura severa ma stanca, la cui rigidità nasconde un dolore profondo. Il loro conflitto non è risolto con frasi da calendario, ma attraversa silenzi, incomprensioni e, infine, accettazione.


Nel rifugio, Jennifer incontra volontari e senzatetto che, pur avendo poco, incarnano valori che lei ha sempre ignorato. Non sono santi né predicatori: sono persone comuni che la obbligano a guardarsi dentro. Ognuno di loro contribuisce, anche con una sola scena, a incrinare le certezze di Jennifer e a spingerla verso una nuova consapevolezza. Nessuno “salva” Jennifer. Lei cambia perché osserva, ascolta, cade, si vergogna. E poi prova a fare meglio.

Bailey Chase, Jessica Morris
Il dono più grande (2020) Bailey Chase, Jessica Morris

Il vero spirito del Natale non si compra

Il film di La5 Il dono più grande non si accontenta di mostrare decorazioni e fiocchi rossi: affronta direttamente alcuni dei temi più complessi legati al Natale. Primo fra tutti, l’altruismo. Ma non come dovere morale: come atto concreto. Aiutare gli altri qui non è un gesto caritatevole da pubblicare sui social, ma un lavoro faticoso, quotidiano, a volte scomodo.


Un altro tema centrale è quello della riconciliazione, non solo tra madre e figlia, ma tra ciò che si è stati e ciò che si vuole diventare. Il Natale è il contesto simbolico perfetto per questo tipo di transizione: un tempo di sospensione, in cui tutto può essere rimesso in discussione.


Infine, il film tocca il tema del lutto e della perdita, pur senza mai nominarli apertamente. La freddezza iniziale tra Jennifer e sua madre suggerisce un passato doloroso. Il silenzio che aleggia tra loro è più eloquente di mille dialoghi. E quel silenzio viene riempito, lentamente, da gesti piccoli ma significativi: un pasto cucinato insieme, un regalo pensato con cura, un biglietto lasciato sul comodino.

Il significato nascosto delle stringhe

Il titolo Il dono più grande si riferisce a un gesto simbolico che, nel film di La5, viene appena accennato ma mai davvero spiegato. Jennifer regala delle stringhe a un senzatetto, un dono che sembra insignificante. Ma il gesto ha un significato più profondo: le stringhe tengono unite le scarpe, danno direzione al passo, permettono di camminare. Sono ciò che tiene insieme. È questo il messaggio implicito del film: nel caos e nella fragilità della vita, sono i piccoli gesti a tenerci uniti, a darci stabilità.


Anche se il tv movie non approfondisce fino in fondo questa metafora, la sua potenza emerge comunque. Le stringhe diventano simbolo di legami ricostruiti, di percorsi riallacciati, di strade nuove che si possono ancora percorrere.

Jessica Morris
Il dono più grande (2020) Jessica Morris

Il finale

Il finale film di La5 Il dono più grande non cerca la lacrima facile né il colpo di scena. Jennifer torna a casa con una nuova coscienza. Non è diventata perfetta, ma ha smesso di essere cieca. Il suo rapporto con la madre si apre a una possibilità di dialogo. Il rifugio non è scomparso, e probabilmente ci tornerà. Il suo sguardo è cambiato, e questo basta.


Il tutto si chiude su un gesto: non una frase a effetto, ma un’azione semplice, coerente con il percorso della protagonista. È un epilogo che rispetta il tono generale del film: sommesso, ma onesto.

Un passo dopo l’altro

Il dono più grande non reinventa il genere natalizio, ma riesce in qualcosa di più raro: rende credibile una trasformazione umana. Non pretende di stupire con effetti speciali o svolte imprevedibili, ma costruisce un piccolo mondo dove il Natale torna ad essere ciò che dovrebbe essere: un’occasione per guardare gli altri negli occhi, e se stessi con maggiore sincerità.


Per BYUtv, si tratta di un altro passo deciso in una direzione che privilegia i contenuti rispetto alla forma, le persone rispetto alle icone. È un film che parla piano, ma lascia il segno. Come una stretta di mano vera. Come un paio di stringhe nuove, che ti aiutano a camminare meglio.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Il dono più grande

Il dono più grande

Sentimentale - Canada 2020 - durata 90’

Titolo originale: Shoelaces for Christmas

Regia: Craig Clyde

Con Bailey Chase, Jessica Morris, Mia Topalian, Austin R. Grant, Yolanda Stange, Summer Mitchell

in TV: 19/12/2025 - La5 - Ore 21.15

in streaming: su Prime Video Mediaset Infinity