La duplice e conflittuale chiave di lettura del titolo, per cui “privata” sta per “non pubblica, segreta, familiare”, ma anche per “mancante, espropriata, tolta”, viene dall’omonimo film (girato anche in Italia) di Louis Malle con Brigitte Bardot nel ruolo (quasi) di se stessa, a riflettere su quanto privato e quanto “di privato” possa avere e soffrire una celebrità.

Qui la vedette fuori sede e luogo è comunque un corpo divistico importante, quello di Jodie Foster, psicoanalista e psichiatra statunitense a Parigi, separata dal marito (Auteuil), con figlio non troppo benvoluto appena diventato padre (Lacoste) e soprattutto il trauma di una paziente suicida senza che lei se lo aspettasse (Efira): ma come ha potuto non accorgersi di quel desiderio di morte? Facile: dev’essere stato un omicidio.

Così, come in Misterioso omicidio a Manhattan, la nostra indaga insieme all’ex, soprattutto sulla figlia (Bajrami) e il marito di lei (Amalric), va da un’ipnotista a cui non crede perché la faccia smettere di lacrimare (non sta certo piangendo, ci mancherebbe) e, alla fine della detection, impara molto di sé e un poco dell’altra donna. Col passare del tempo, il cinema di Zlotowski si sposta di film in film verso la forma (e i non detti) del cinema classico, con una scrittura che mira al filmetto consumabile e godibile (non c’è nemmeno la posa dell’autorialismo, qui), ma che nel giochino ovvio e letterale che mette insieme giallo e psicoanalisi riesce a non chiudersi nel didascalismo, nel far tornare i conti pienamente, insinuando e lasciando aria a tensioni profonde e indicibili (quel cameo di Frederick Wiseman...). Un gioiellino.
Il film
Vita privata
Giallo - Francia 2025 - durata 105’
Titolo originale: Vie privée
Regia: Rebecca Zlotowski
Con Jodie Foster, Virginie Efira, Mathieu Amalric, Daniel Auteuil, Vincent Lacoste, Luàna Bajrami
Al cinema: Uscita in Italia il 11/12/2025


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