Il quinto colonnello

The Film Club omaggia Marcello Mastroianni, scomparso il 19 dicembre 1996. Non ha bisogno di presentazioni ovviamente, ma nel catalogo ci sono titoli non scontati di una carriera folgorante e massiccia (l’attore ciociaro, romano d’adozione, ha fatto circa 150 film). Ci piace però partire da La notte di Michalengelo Antonioni (1961, Minerva Classic), intermezzo fondamentale della trilogia dell’incomunicabilità, tra L’avventura e L’eclisse, pilastro del cinema moderno centrale per comprendere il rinnovamento estetico degli anni 60.

La Milano del Boom immortalata nello stesso momento di Il posto di Ermanno Olmi, con il grattacielo Pirelli in costruzione e i cantieri della MM in piazza San Babila. La geografia di una città in pieno mutamento sociale, bucanieri del benessere sociale e intellettuali al servizio di una economia (quindi di una politica) rampante. Mastroianni è uno scrittore, potrebbe essere Jep Gambardella da piccolo, è sposato con Jeanne Moreau ma forse si innamora di Monica Vitti. Epperò riguardatelo, La notte, ma dal punto di vista delle donne. Forse vedrete un altro film che si interroga sull’effimero sorretto da spalle solo maschili.

Mastroianni fu però un re della commedia, il quinto colonnello come sostiene Gian Piero Brunetta, e lo dimostra in La fortuna di essere donna (1956, Minerva Classic) di Alessandro Blasetti, con Sophia Loren sua partner ideale (ben 14 i set calcati insieme sin da giovanissimi). Sempre in pieno neorealismo rosa sono Le ragazze di Piazza di Spagna di Luciano Emmer (1952, Minerva Classic) e Peccato che sia una canaglia (1954, Minerva Classic) ancora Blasetti e Loren, ma anche Vittorio De Sica.

Dello stesso anno (1954) è pure Cronache di poveri amanti (Minerva Classic) di Carlo Lizzani da Vasco Pratolini, dove l’attore cambia decisamente personaggio; è Ugo ex ardito del popolo (quelli che ai feroci fascisti di Balbo & Co. facevano un mazzo così) il quale sceglie un riflusso ante litteram (cherchez les femmes) nonostante siano gli anni bui dell’avvento vigliacco di Mussolini e camerati. Del 1957 è invece Il momento più bello (di prossima disponibilità nella library), sempre Emmer ma più raro, da aspettare quindi con trepidazione.

E tra le rarità Il marito bello, sottotitolo Il nemico di mia moglie (1959, Minerva Classic) di Gianni Puccini, scritto insieme a Castellano e Pipolo, con Marcello arbitro di calcio e due co-protagoniste formidabili, Giovanna Ralli (la più sottovalutata attrice italiana, per chi scrive) e Luciana Paluzzi futura, indimenticabile, Bond girl. Con Mastroianni anche Amore e guai (1958, Minerva Classic) di Angelo Dorigo, La donna della domenica di Luigi Comencini da Fruttero & Lucentini (1975, Minerva Classic), ...Correva l’anno di grazia 1870 di Alfredo Giannetti con Anna Magnani (1972, RaroVideo Channel) e Niente di grave, suo marito è incinto di Jacques Demy (1973, Minerva Classic).

Marcello Mastroianni su The Film Club