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Libri A(ni)mati / 69: "the Oppenheimer Alternative" di Robert J. Sawyer (2020) - Hamartia: Sunshine ("Adesso siamo diventati Vita, i salvatori del mondo.")
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Libri A(ni)mati / 69: "the Oppenheimer Alternative" di Robert J. Sawyer (2020) - Hamartia: Sunshine ("Adesso siamo diventati Vita, i salvatori del mondo.")

Un colpo di tosse da parte del nucleo del Sole (un'espulsione di massa coronale ben più devastante di un normale brillamento), ed ecco che un'ottantina d'anni dopo tutti i pianeti all'interno di 1,2 U.A. spannometriche (unità astronomica = 149.597.870,707 km, ovvero la distanza media fra Terra e Sol, che al perielio è di ca. 147 mln/km e all'afelio di ±152) verranno cauterizzati e sterilizzati: prima il piccolo Mercurio, poi il gemello mancato della Terra, Venere, e infine la culla stessa dell'umanità (della serie: atmosfera spazzata via, oceani vaporizzati, superficie disciolta e biosfera annientata), mentre a Marte, un po' più in là, ad approssimativamente 1,5 U.A., basterà mettersi una buona crema solare: la squadra di J. Robert Oppenheimer ha scoperto la Natura della Catastrofe (non i crimini contro l'umanità di Nagasaki e Hiroshima, e non la possibilità di estinguere l'umanità per mano di una piccola parte dell'umanità stessa, ma un disastro naturale di proporzioni interplanetarie su scala stellare) e a quella di Wernher von Braun, coadiuvato da John von Neumann (i monoliti di "2001: a Space Odyssey" sono formalmente "Macchine di von Neumann", vale a dire moderni computer) ed altri (appartenenti - Freeman Dyson e Stanislaw Ulam - e non - Albert Einstein - ai progetti Manhattan e Orion, all'Institute for Advanced Study, etc...), toccherà organizzare il si salvi chi può verso il pianeta rosso ed oltre. Anche se alla fine la soluzione, se pur parziale, ma molto più elegante (le einsteniane inquietanti/spettrali azioni a distanza) di una flotta di scialuppe di salvataggio, arriverà da Richard Feynman e Kurt Gödel... Momento indimenticabile (a parte quello, senza spoiler, tra Oppie e Jean Tatlock): l'ultimo dialogo tra un Enrico Fermi morente e un Edward Teller venuto al capezzale ospedaliero dell'amico e collega per cercare conforto dalle proprie strangelovesche decisioni: troverà una risoluta, sincera, lucida, disinteressata e spietata empatia.

 

 

Iniziamo tautologicamente da un presupposto col dire che se si possiede un minimo di conoscenza pregressa della storia “the Oppenheimer Alternative” di Robert Sawyer - un eccellente artigiano Hard-SF di solido mestiere e idee intelligenti e seducenti che tesse trame intriganti e "linearmente complesse" narrandole con stile asciutto, sobrio e "accessibile ai più" e che meriterebbe una miglior fortuna editoriale su scala globale - si legge tutto d’un fiato: perché il lettore riesce a fare in fretta 2 + 2 (anche se quello “smeraldo nel cielo” finale è una bella sorpresa) e quindi, di rimbalzo in rimbalzo, le varie successive deduzioni di possono ricavare dal contesto desumendole grazie a giusto un filo d’arguzia intuitiva, senza però che questo progressivo disvelamento riduca l'impatto appassionante e avvincente della vicenda, e anzi, contribuendo ad esso in tal senso. 

 

“Adesso siamo diventati Vita, i salvatori del mondo!”, pronuncia ad un certo punto del romanzo J.(ulius) Robert “Oppie” Oppenheimer, includendo sé stesso assieme agli altri partecipanti al tripartito (Potere Paziente di Hans Bethe che si occupa di fisica del Sole cercando di stabilizzarne l'attività e di schermare da essa la Terra, Cemento Compatto di Kitty Oppenheimer e Leo Szilard alla ricerca di soluzioni non convenzionali attraverso idee grandiose e Nuovi Nomi di Isidor Isaac Rabi che studia le possibili diverse modalità per evacuare l'umanità dal pianeta) progetto Arbor (dal luogo di nascita - Ann Arbor, Michigan - di Jean Tatlock), e il libro di Robert J.(ames) Sawyer, molto critico per sostanziali ragioni contenutistiche e non stilistico-formali nei confronti del film di Christopher Nolan, è incentrato - senza esagerare con gli spoiler - s’una parolina, terraforming, e quindi su di un “altro” mondo, che da rubino passa a smeraldo…

 

[Incisioni di Tony Georges Roux (1894-1928) illustranti un'edizione d'inizio XX secolo (1917) de "les Fleurs du Mal" (1857) di Charles Baudelaire (1821-1867).]

 

"Jean lo guardava implorante con i suoi occhi di giada, lei che quella sera aveva deciso di diventare une martyre."

 

Colophon.

"the Oppenheimer Alternative" (2020) di Robert J. Sawyer (ed. Mondadori, traduzione di Nicola Fantini):

- Urania Jumbo n. 34, agosto 2022 (brossura, 460 pagg., € 9.90);

- i Miti, luglio 2023 (brossura, 560 pagg., € 7.90).

 

* * * ¾ - 7.5

 

- https://nuclearsecrecy.com/nukemap/

- https://outrider.org/nuclear-weapons/interactive/bomb-blast

Playlist film

Oppenheimer

  • Biografico
  • USA, Gran Bretagna
  • durata 180'

Titolo originale Oppenheimer

Regia di Christopher Nolan

Con Kenneth Branagh, Florence Pugh, Cillian Murphy, Emily Blunt, Josh Hartnett, Jack Quaid

Oppenheimer

IN TV Sky Cinema Collection

canale 303 altre VISIONI

 
E=mc² (Near Zero).

 

"Rata-tatàn! Rata-tatàn!", oppure "Dodes'ka-den! Dodes'ka-den!", fanno le bielle motrici e quelle d'accoppiamento... (Dalle mandrie votate a veicolare il massacro che al galoppo hanno spinto più in là la Frontiera al Cavallo Vapore che ha eretto ed unito di crocevia in crocevia l'America: "Manca solo il saloon.")

 

Christopher Nolan, là dove “Interstellar” ebbe inizio [e il Grande Rimosso - almeno parzialmente, per interposte V2, ed oltre a, per altri versi, John von Neumann, Subrahmanyan Chandrasekhar e Freeman Dyson - di questo “Oppenheimer” (parimenti a quella specie/sorta d’interpretabile - un po' forzatamente - come un’onirica comparsata, con "un anticipo tremendo", dell'Enola Gay trasvolante... sulla Manica) è Wernher von Braun], coi pappi dei pioppi (fotografia in 70mm di Hoyte van Hoytema) che danzano nell’aria nei pressi della direttrice che da Los Alamos porta, passando per Berkeley, Princeton, Chicago e Manhattan (Project), ad AlamoGordo (iper-nonluogo in cui le sabbie desertiche di silicio e feldspato vetrificandosi al calor bianco divennero trinitite) vibrando (montaggio di Jennifer Lame) sul ritmo, l’agogica, la melodia, l’armonia, la dinamica e il timbro di Ludwig Göransson, fa, (quasi) tutto da sé (il supervisore agli effetti speciali Scott R. Fisher sta al 12° film del regista in 25 anni di carriera come Douglas Trumbull sta a "2001: a Space Odyssey" e "the Tree of Life"), quel che può, ovvero: un paradossalmente (in quanto la realtà è costituita per lo più da vuoto) solido, anche se non sperticatamente insolito, film IMAX-eastwoodiano nella realizzazione (fin dal nucleo oltre che lungo le orbite del guscio esterno), pieno zeppo di metaforoni, pur’anche sostenuti da un’architettura "random"-mnemonico-jazzistica...

- scindere l’atomo e frantumare bicchieri; Oppie a colori, Strauss (che in pratica qui ricopre il ruolo che in futuro avranno alcuni carabinieri dei NAS, alcuni magistrati della Procura di Roma e alcuni giornalisti de l'Espresso nei confronti di Ilaria Capua: invece che virus in questo caso si esportano isotopi, e così come i primi non serviranno a creare epidemie i secondi non servono, non servivano e non saranno serviti a costruire armamenti nucleari, ma bensì, "addirittura", a sviluppare la ricerca per la medicina nucleare in campo diagnostico e terapeutico) in bianco e nero (in un paio di occasioni le posizioni lungo l’asse della Storia s’incrociano invertendosi: la bellezza della punteggiatura e della sintassi cinematografica) e Truman (che, congedandolo porgendogli un fazzoletto per il sangue sulle mani e le lacrime dagli occhi, pronuncia la “o” di Oppenheimer - il genio, il coordinatore, il guru-sfinge, il vitellone, la divinità vedica, il piagnone, il non-Nobel, l'organizzatore, il dongiovanni - nel modo sbagliato, allungandola in accentuazione) altamente desaturato; il celeberrimo passo della Bhagavad-Gita declamato durante un orgasmo; alcune delle conversazioni avvenute realmente riportate con dialoghi accurati e veritieri (non ultima l’aviotraversata verso la libertà e la salvezza di Bohr, più il particolare - del tutto inventato con un mash-up sincretico - del morso schrödingeriano che ha rischiato di dare alla mela spalmata/inoculata con cianuro di potassio e destinata a Blackett); il Signature Martini; eccetera eccetera -

...che ne stempera la stolida ingombranza, e soprattutto, dimentico del giocattolone “Tenet”, sceneggia e dirige, basandosi in larga parte sulla biografia American Prometheus: the Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer, scritta da Kai Bird e Martin J. Sherwin e pubblicata nel 2005 (e che a sua volta possiede una fitta bibliografia di una ventina di pagine e un apparato di note che si sviluppa per una novantina), una storia, strutturalmente tripartita come “Dunkirk”, ma ramificata lungo un arco temporale ben più vasto (da metà anni ‘20 a metà anni ‘60), che trova shyamalanicamente la sua (dis)soluzione con l’ultima parola/inquadratura oppenheimer-einsteiniana, "proprio" così come, a loro volta e contestualizzando il tutto, facevano, convergendo verso il loro momentum/punctum/quantum, “Memento”, “the Prestige” e “Inception” (anche se forse, lasciando perdere la bolsa trilogia batmaniana, il film della carriera dell’autore di “Following” che - incongruentemente, in superficie e per assurdo - più assomiglia a questo è - il “non” suo - “Insomnia”).

- - - - - - - - - -  I N I Z I O  I N T E R M E Z Z O  - - - - - - - - - -

“Siamo arrivati troppo tardi”, disse Emilo Segré. Quella minchietta di Hitler s’è sparato in testa, Berlino e Dresda sono rase al suolo. Poi, per inerzia fatale lungo il falsopiano della Storia, ecco 334 B-29 in volo su Tokyo (100.000 persone vaporizzate in tempeste di fuoco) versus 6 chilogrammi e rotti di plutonio-239 ad arrostire i mostri di Gila (Heloderma suspectum) del New Mexico. Gotta light? L’aggeggio, l’arnese, l’affare: esplode.

 

 

La Sacra Trinità di protone, neutrone ed elettrone al meglio delle loro capacità. Il Grande Scoppio arriva al punto di osservazione, posto a 30 chilometri dall’epicentro della deflagrazione, Ground Zero, sull'alta torre di estrazione che non scava petrolio ("There Will Be Blood"), ma Squarcia la Realtà, circa 1 minuto dopo il Grande Lampo. La notte si trasforma in giorno e l’Essere Umano è diventato Morte, Distruttore di Mondi, mentre già risuona nell’aria la pendereckiana trenodia - il canto/lamento funebre - per le vittime che verranno. Un anno e mezzo prima, Jean Tatlock, impegnata nel “togliere il fardello di un'anima paralizzata da un mondo in lotta”, dirà - "come" Ettore Majorana (e/o Paul Ehrenfest), presago teorico-quantistico di quel che verrà - addio al futuro: “Sono disgustata da tutto…”. Lo spazio-tempo collassa: la Storia non è finita, ma precipita costantemente con un abbrivio e un’inerzia fatali. La reazione a catena si rivela essere psicologica, politica, sociale: incontrollabile, non come quelle atomiche a fissione (uranio, plutonio) e termonucleari a fissione-fusione (idrogeno), sino a che il Poseidon (Status-6) equipaggiato con una sporca bomba gamma (cobalto-60) non si mette a scodinzolare impaziente come una remora attaccata al fianco del Belgorod, al placido culmine di uno dei CrossRoads (le Isole Vergini - i nomi che diedero loro gli Arawak e i Kalinago con loro si sono estinti - del buen retiro non sono le Aorokin Majel di Bikini) della Storia. Ma intanto, nel frattempo di un orizzonte degli eventi ideale, sotto agli alami populus, Tyke, che da adulta si chiamerà Toni, sta gattonando. E qualcuno intona, in quel medesimo continuum spazio-temporale, o in un altro quando-e-dove, sovrapponendosi al flusso delle vite che scorrono: “...some sunny day!”

- - - - - - - - - - -  F I N E  I N T E R M E Z Z O  - - - - - - - - - - -

La Seconda Guerra Mondiale è finita: entra in scena la Guerra Fredda (quella che porterà alla proverbiale Quarta Guerra Mondiale combattuta con pietre e bastoni, cormacmcarthyano isotopo 60 del cobalto permettendo). FDR viene “sostituito” da Truman ("Ho sentito che sta lasciando Los Alamos. Che cosa ne dovremmo fare?" - "Restituirlo agli indiani.") ed Eisenhower, ma incredibilmente la Genbaku Bungaku avrà sino ad oggi una bibliografia relegata al solo Giappone, e quel pericoloso pagliaccio di Joseph McCarthy viene ostracizzato e consegna il testimone al Metodo Hoover di Boris Pash: ma ecco che David L. Hill ripaga Strauss, fuor di processo, con la sua stessa moneta. E ciò che a tal proposito crea più stizza è che Strauss può anche essere tutto sommato impilato nella categoria "banalità del male", ma - sfogliatane la biografia - non certo in quella della "pura malvagità": Nolan inventa quel "sussurrarsi addosso" da malabolgia dantesca fra Oppenheimer ed Einstein in riva al lago a Princeton, così miserabilmente malinterpretato da Strauss (a causa della sua debolezza di carattere, soprattutto), mentre di vero c'è (e magari narrativamente ciò sarebbe pure bastato, ma forse "non" dal PdV cinematografico) che Oppenheimer lo derise pubblicamente di sponda e fioretto, da collega a collega commissario della Commissione per l'Energia Atomica, durante un'udienza del 1949 davanti al Congresso (“My own rating of the importance of isotopes is that they are far less important than electronic devices, but far more important than, let us say, vitamins.”), e proprio la melmosa onda lunga del maccartismo - con McCarthy al tempo già proscritto dai più - consentì a Strauss di mettere in piedi quella ottusamente "furbesca" baracconata.

Interpretazioni maiuscole - talune buone e talaltre ottime, e fra di esse una manciata meritevoli di un Oscar (nel senso vagamente buono del termine) o per lo meno di una pacca sulla spalla - di Cillian Murphy (J. Robert Oppenheimer), Robert Downey Jr. (Lewis Strauss), Matt Damon (Leslie Groves), Emily Blunt (Katherine "Kitty" Puening in Oppenheimer), Florence Pugh (Jean Tatlock), David Krumholtz (Isidor Isaac Rabi), Tom Conti (Albert Einstein), Benny Safdie (Edward Teller), Casey Affleck (Boris Pash), Rami Malek (David L. Hill), Gary Oldman (Harry S. Truman), Kenneth Branagh (Niels Bohr), Josh Hatnett (Ernest Lawrence), Macon Blair (Lloyd K. Garrison), Dane DeHaan (Kenneth Nichols), Tony Goldwin (Gordon Gray), Christopher Denham (Klaus Fuchs), Guy Burnet (George Eltenton), Jefferson Hall (Haakon chevalier), James D'Arcy (Patrick Blackett: "I bombardamenti atomici non sono stati l'ultimo atto della Seconda Guerra Mondiale, ma il primo atto della Guerra Fredda con la Russia."), Jason Clarke (Roger Robb), James Remar (Henry L. Stimson: "Il bombardamento di Tokyo ha ucciso centomila persone, soprattutto civili. Mi preoccupa un'America in cui facciamo queste cose e nessuno protesta."), Scott Grimes (consulente di Strauss), David Dastmalchian (William L. Borden) e Matthew Modine (Vannevar Bush).


E poi Enrico Fermi (Danny Deferrari) - "Qualcuno vuole scommettere sul possibile incendio dell'atmosfera?" (il film s'intitola "Oppenheimer" non "i Ragazzi di Via Panisperna") -, Werner Heisenberg (Matthias Schweighöfer), Richard Feynman (Jack Quaid) - col parabrezza del pick-up al posto degli occhiali con vetro affumicato da saldatore, ma quasi senza bonghi -, Luis Alvarez (Alex Wolff), Leo Szilárd (Máté Haumann) - non è presente nel film, essendo un'osservazione fatta in un'intervista del 1960, ma questa citazione ne racchiude il senso su scala umana, apocalisse planetaria (guerre termonucleari, epidemie virali, intelligenze artificiali, surriscaldamento globale, brillamenti solari ipermassivi e un misto di questa pentalogia di fattori naturali ed antropici) a parte: "Let me say only this much to the moral issue involved: Suppose Germany had developed two bombs before we had any bombs. And suppose Germany had dropped one bomb, say, on Rochester and the other on Buffalo, and then having run out of bombs she would have lost the war. Can anyone doubt that we would then have defined the dropping of atomic bombs on cities as a war crime, and that we would have sentenced the Germans who were guilty of this crime to death at Nuremberg and hanged them?" -, George Kistiakowsky (Trond Fausa), Hans Bethe (Gustaf Skarsgård), Kurt Gödel (James Urbaniak) - che sarebbe ("dopo" Nikola Tesla e come Alan Turing e Ludwig Wittgenstein) un ottimo ipotetico prossimo progetto nolaniano -, Lyndon B. Johnson (Hap Lawrence), e, fuori campo, Hiroito (che, da nascente a calante, visse quasi più di tutti: tra i personaggi protagonisti, i co-protag. e i ruoli/caratteri secondari del film l'unico oggi in vita è Peter, il figlio maggiore di Oppenheimer), JFK, Hiroshima e Nagasaki.

 

Avete fatto voi questo orrore, Dottore?


* * * * (¼) - 8.25   

 

Recensione (completa del picassiano olio su tela 81x60 del 1931: "Femme Assise aux Bras Croisés"). 

 

Nota. Questa la traduzione della frase (che ho citata nel testo, ma che non è presente nel film d Nolan) pronunciata da Leó Szilárd nel 1960 in un'intervista a U.S. News and World Report: "Lasciami dire solo questo sulla questione morale coinvolta: Supponiamo che la Germania avesse costruito per prima due bombe e noi neanche una. E supponiamo che la Germania ne avesse sganciate una, diciamo, su Rochester e l'altra su Buffalo, ma poi avendo finito le bombe avesse perso la guerra. Qualcuno potrebbe mettere in dubbio che noi allora avremmo definito crimine di guerra sganciare bombe atomiche sulle città, e che a Norimberga avremmo condannato a morte i tedeschi colpevoli di tale crimine, impiccandoli?" 

 

Rilevanza: 1. Per te? No

I giorni dell'atomica

  • Drammatico
  • USA
  • durata 95'

Titolo originale Day One

Regia di Joseph Sargent

Con Brian Dennehy, David Strathairn, Michael Tucker

I giorni dell'atomica

 

Avendo io scritto "the Oppenheimer Alternative" ("l'Alternativa Oppenheimer"), tantissimi mi hanno chiesto cosa pensassi del film "Oppenheimer"di Christopher Nolan. L’ho visto pochi giorni fa, nel modo in cui il regista vorrebbe che sia visto: in 70 mm IMAX.

Quando sono uscito dal cinema, ero piuttosto positivo, ma, essendo ormai è passato un po’ da allora, devo dire che non sono più così entusiasta, anche se lo consiglierei ancora.

Sì, è un buon film. Ma è il meglio disponibile al cinema su questa storia? No, direi che il migliore sull’argomento rimane sempre il film TV del 1989 "Day One" ["i Giorni dell'Atomica"] con David Strathairn nella parte di Oppie, Brian Dennehy come generale Leslie R. Groves, e Michael Tucker, nel ruolo di Leo Szilard.

Cillian Murphy, che interpreta Oppenheimer nel film di Nolan, vincerà l’Oscar come miglior attore? No, non credo; la sua è una versione terribilmente monotona di Oppie, che invece era una persona molto più complessa (e molto più affascinante) di quanto indicherebbe il ritratto di Murphy.

Eppure, prevedo che un Oscar per la recitazione in questo film ci sarà – e andrà a Robert Downey Jr. per la sottile interpretazione, perfettamente controllata e magistrale di Lewis Strauss, ex presidente della Commissione per l’energia atomica. Nel frattempo, Matt Damon mi ha sorpreso per quanto sia bravo nei panni del generale Leslie R. Groves, e Benny Safdie è perfetto come Edward Teller. Nelle prime scene, non pensavo molto a David Krumholtz come I.I. Rabi, ma alla fine del film ero molto più entusiasta circa la sua interpretazione.

Ma Nolan dà poca importanza a quasi tutti gli altri scienziati – i personaggi che nel mio romanzo "the Oppenheimer Alternative"mi sono divertito a ritrarre più grandi del vero, ma reali. Per esempio, Richard Feynman è ridotto a un ragazzo che suona bonghi sullo sfondo in un paio di inquadrature e Kurt Gödel appare in una scena all’inizio, come se dovesse avere un ruolo nella storia, ma non viene mai più trattato.

Nel frattempo, le presunte star femminili del film Emily Blunt nel ruolo di Kitty Oppenheimer e Florence Pugh nel ruolo di Jean Tatlock – interpretano poco più di un cameo.

E, se posso essere così audace, per quelle scene di vita reale che appaiono nel film di Nolan "Oppenheimer" e nel mio "l'Alternativa Oppenheimer", I miei ritratti sono storicamente più accurati. Ho rifiutato di cambiare tutto ciò che effettivamente disse o fece Oppenheimer; al riguardo Nolan non si è fatto tanti scrupoli.

Nolan interpreta Oppenheimer come se fosse stato un sofisticato attivista politico, il che semplicemente non era così: un uomo che, in realtà, era così fuori contatto con la gente comune da essere completamente all’oscuro della Grande Depressione anche se aveva ventisei anni nel 1930; un uomo che, in realtà, non ha mai votato fino all’età di trentadue anni.

E l’incidente scatenante che Nolan ha inventato per il film – la scena iniziale con Oppie, Einstein e Strauss – è un abbellimento del tutto fittizio e, francamente, non necessario.

Il film ha diversi errori, tra cui una versione spaventosamente imprecisa del famoso incidente in cui Oppenheimer cercò di avvelenare con una mela il suo tutor al Cavendish Laboratory di Cambridge; persone che sventolano bandiere americane a cinquanta stelle a Los Alamos nel 1945, quando gli Stati Uniti avevano solo quarantotto stati; il verdetto del comitato di revisione consegnato di persona (anziché per lettera); Oppie dice la sua famosa battuta “Now I am become Death” a Jean Tatlock (e  prima  del test Trinity!) invece che a Edward R. Murrow alla CBS nel 1955 (la prima volta che apparentemente la pronunciò ad alta voce); Oppie chiamava Isidor Isaac Rabi “Izzy”, cosa che nessuno ha mai fatto (è sempre stato chiamato con il suo cognome, anche da sua moglie), e chiamava il generale Groves “Leslie”, un nome che i suoi amici non hanno mai usato; per tutti loro era Dick (da Richard, il suo secondo nome).

Inoltre, nonostante tutto il brusio pre-release sulla supposta nudità frontale, in realtà nel film non esiste affatto (si vedono i seni di Florence Pugh in poche inquadrature, e basta). La nudità non era necessaria ed è servita solo a ottenere un rating “R” al film negli Stati Uniti, il che è un peccato; anche i giovani dovrebbero vedere questo film.

Era anche gratuitamente offensivo, per alcuni, il fatto che Nolan in un’altra scena completamente fittizia, ritrae un Oppie nudo che recita parti della Bhagavad Gita, sacra agli indù, a una Pugh nuda; non c’era necessità narrativa perché i due fossero svestiti in quella scena.

Nonostante tutta la prosopopea di Christopher Nolan secondo cui il suo "Oppenheimer"è un film importante e, dalle sue stesse parole, “pone le domande più inquietanti“, lui si limiterà a mostrarci l’esplosione del test Trinity nel New Mexico e non il lancio delle bombe sulle città abitate e vive di Hiroshima e Nagasaki. Sì, Nolan ritrae il famoso momento in cui Oppenheimer dice di temere di avere “le mani sporche di sangue” a Harry S. Truman nello Studio Ovale, ma, nel suo film, non abbiamo mai una reale sensazione di pentimento per Oppenheimer, né degli orrori della guerra nucleare.

Purtroppo, nonostante il formato IMAX, la maggior parte delle scene di "Oppenheimer" non sono molto memorabili né visivamente né emotivamente.

 

(Robert J. Sawyer, 2023; traduzione di Franco Giambalvo.)

 

https://www.nuove-vie.it/oppenheimer-il-film/

 

Rilevanza: 1. Per te? No

 

Alle 5.29.50 - a soli dieci secondi dal via - risuonò il colpo di gong dell'ultimo avvertimento, uno strumento orientale che segnalava l'incombente trionfo americano.
Oppie prese dalla tasca il vetro protettivo da saldatore di gradazione 10.
«Cinque!» annunciò la voce maschile che usciva dall'altoparlante esterno. «Quattro!»
Oppie scoprì di avere i polmoni paralizzati.
«Tre!»
La testa invece gli pulsava così forte da scuotergli il corpo intero.
«Due!»
Sollevò il vetro di intenso color ambra, dove i suoi occhi azzurri si specchiavano assumendo una sfumatura verde.

«Uno!»
Lo stesso verde - realizzò con sorpresa - degli occhi di Jean Tatlock.
Luce! Feroce. Pura. Accecante.
Una luminosità crudele, insopportabile fin da subito, continuava a intensificarsi.
Una luce silenziosa, sacra... non ancora accompagnata da rumori ma di un'intensità di cui nessuno sulla terra aveva mai avuto esperienza. Per la prima volta gli esseri umani stavano facendo ciò che solo le stelle erano riuscite a fare, convertire la materia in energia, l'E=mc² di Einstein non era più un'equazione su un manuale ma un'arma devastante.
La cupola di luce accecante continuava a espandersi; Oppie valutò che fosse arrivata a un chilometro e mezzo di diametro, poi tre, poi quattro chilometri e mezzo. E il colore che all'inizio era di un bianco puro, poi giallo, poi una cacofonia di tonalità, adesso si era stabilizzato su un viola attinico, un livido semicircolare sul firmamento.
E la luce cominciò a innalzarsi... dannazione, sì, su uno stelo gigantesco, mentre la forma emisferica veniva spinta sempre più in alto, l'inferno che incontrava il paradiso. Nessuno se l'aspettava. Sembrava un parasole incandescente, un fungo di fuoco alto chilometri.
Poi ci fu un crac fragoroso quando il rumore dell'esplosione li raggiunse. Robert riuscì miracolosamente a stare in piedi; il più robusto Kisty che gli stava accanto ne venne travolto, ma si affrettò a rialzarsi e si avvicinò al suo capo con difficoltà. «Mi devi dieci dollari!» urlò, la sua testa calva era divisa in due da un largo sogghigno mentre dava a Oppie una pacca sulla spalla.

Oppie prese il portafoglio, ma lo trovò vuoto. «Dovrai aspettare!» gridò di rimando.
Qualcun altro si stava avvicinando: si trattava di Ken Bainbridge, il direttore del sito dei test, con la bocca che sembrava quella di un serpente. «Adesso siamo tutti dei figli di puttana!» urlò per farsi udire sopra il fragore.
"Si" pensò Oppie. "Lo siamo davvero. Abbiamo cambiato il mondo, abbiamo vinto la guerra e segnato un'epoca." Tutto il passato era solo un prologo; da quel momento in poi si apriva una nuova fase, una nuova epoca, una nuova era. Quelle passate prendevano il nome dalla specie animale più evoluta: Paleozoico, Mesozoico, Cenozoico. Ma quella che iniziava adesso non aveva come segno distintivo una svolta biologica, bensì la devastazione imbrigliata.

 

Rilevanza: 1. Per te? No

Pioggia nera

  • Drammatico
  • Giappone
  • durata 123'

Titolo originale Kuroi Ame

Regia di Shohei Imamura

Con Yoshiko Tanaka, Kazuo Kitamura, Etsuko Ichihara, Shoichi Ozawa

Pioggia nera

 

Genbaku Bungaku (la Letteratura - l'Arte - della/sulla Bomba Atomica).

 

"... ecco il presidente Harry S. Truman, in diretta dall'oceano Atlantico, di ritorno negli Stati Uniti dalla Conferenza di Potsdam."
E poi la voce di Truman, con il suo accento del Missouri, che lentamente aumentava di volume a mano mano che la radio si scaldava: "Poco fa, un aereo americano ha sganciato un'unica bomba su Hiroshima, rendendola una città inservibile per il nemico. Questa bomba è più potente di ventimila tonnellate di TNT. I giapponesi hanno iniziato la guerra con il bombardamento di Pearl Harbor. Adesso sono stati ripagati con gli interessi".
Oppie, incongruamente, non pensò alla bomba all'uranio progettata dal suo team ma alle v-2 tedesche, dove "V" stava per Vergeltungswaffe... "Arma di vendetta". Si alzò per mettersi davanti alla radio.
"Ma non è tutto" proseguì Truman. "Con questa bomba abbiamo ottenuto un rivoluzionario aumento della capacità distruttiva che va a integrare la crescente potenza delle nostre forze armate. Abbiamo iniziato la produzione di queste bombe, e altri modelli più potenti sono in fase di sviluppo."
Modelli più potenti? Oppie si sentì cedere, trascinato dalla gravità. Di sicuro Truman non si riferiva alla super di Teller. L'avevano davvero messa a punto? Guardò Serber, e il collega scrollò le spalle, apparentemente quell'affermazione aveva sorpreso anche lui.
E poi il presidente diede il nome alla bestia, un termine coniato da H.G. Wells nel 1913 - come Oppie aveva appreso da Leo Szilard - ma fino a quel momento sconosciuto alla gran parte degli americani. "Si tratta di una bomba atomica. È l'imbrigliamento dell'interazione fondamentale dell'universo. La forza da cui il Sole trae la sua energia è stata scatenata contro coloro che hanno portato la guerra in Estremo Oriente."
Be', pensò Oppie, non era proprio così; la bomba all'idrogeno di Teller era basata sulla fusione, ma il modello uranium-gun della Little Boy usata su Hiroshima e quello al plutonio della Fat Man, che in quel momento si trovava in una base aerea a Tinian a sud del Giappone, erano invece basati sulla fissione, sul decadimento e non sull'unione degli atomi. Tuttavia in entrambi i casi l'elemento di partenza si era trasformato in qualcos'altro; come aveva scherzato Szilard quando era venuto a sapere del test Trinity: «È sicuro che il primo alchimista di successo fu Dio, ma alle volte mi chiedo se questo secondo successo non sia opera del diavolo in persona».
Truman proseguì, il suo tono di voce solitamente esitante si fece deciso: "Adesso siamo pronti per distruggere con maggiore rapidità e in modo radicale ogni attività produttiva delle città giapponesi. Distruggeremo i loro porti, le loro fabbriche e i loro mezzi di comunicazione. Voglio essere chiaro: distruggeremo ogni risorsa che permetta al Giappone di sostenere la guerra".
No, no, pensava Oppie. L'obiettivo era quello di mostrare al mondo intero che combattere una guerra non era più sostenibile... che qualsiasi conflitto avrebbe portato a un Armageddon, e quindi tutte le armi andavano deposte. Continuare a distruggere era...
Era esattamente quello che Truman intendeva: "L'ultimatum del 26 luglio di Potsdam era stato dichiarato per salvare il popolo giapponese dalla distruzione totale. I leader del Giappone lo hanno rifiutato. Se ora non accettano le nostre condizioni, possono aspettarsi dal cielo una pioggia devastante come non si è mai vista su questa terra".
Certo che avrebbero accettato le condizioni! A quel punto non c'erano altre scelte razionali. Forse si poteva far esplodere la seconda bomba al largo nel Pacifico, a distanza di sicurezza e alla presenza della stampa internazionale. Di sicuro non era necessario sganciarla su Kokura o Niigata.
Truman continuò: "Abbiamo speso oltre due miliardi di dollari per la più grande scommessa scientifica della storia... e abbiamo vinto. Ma la meraviglia più grande non è la dimensione dell'impresa, la sua segretezza o il suo costo, bensì il lavoro concertato delle menti scientifiche che l'hanno resa possibile. È improbabile che si possa realizzare un'altra forma di cooperazione di tale ampiezza. È il più grande obiettivo raggiunto attraverso l'organizzazione scientifica".
A Oppie tornarono in mente le parole dell'amico I.I. Rabi, premio Nobel per la fisica nell'anno precedente, quando aveva declinato la sua offerta di diventare direttore associato del progetto: non voleva che tre secoli di fisica culminassero in uno strumento di distruzione totale*. Oppie aveva replicato che Hitler non aveva dato loro scelta... ma adesso Hitler era morto da tre mesi. E con un po' di fortuna e buonsenso, ancora qualche mese e il concetto di guerra mondiale sarebbe sbiadito fino a sparire fra le pagine della storia.

 

*Dopo, in un dialogo tra Oppie e Kitty, la citazione è ripresa: «...il problema è affascinante, non credi? Se ci fosse una soluzione semplice...»

Oppie si interruppe, perché si era reso conto di usare le stesse parole di Edward Teller durante la prima riunione dei Luminari nell'estate del 1942: «Una bomba atomica a fissione è semplice», aveva affermato. «Possono realizzarla anche i tuoi neolaureati. Ma una bomba basata sulla fusione nucleare? Quella sì che è una sfida degna di noi».

No. Realizzare una bomba a fusione non era cosa degna allora come oggi. Ma questa - questa! - lo era eccome. Qualche anno prima Rabi aveva dichiarato di non volere che tre secoli di fisica culminassero con una bomba. Ma ingannare il Sole, la natura e Dio stesso era sicuramente appropriato.

 

Rilevanza: 1. Per te? No

Sunshine

  • Fantascienza
  • Gran Bretagna
  • durata 98'

Titolo originale Sunshine

Regia di Danny Boyle

Con Rose Byrne, Cillian Murphy, Chris Evans, Cliff Curtis, Troy Garity, Michelle Yeoh

Sunshine

In streaming su Disney Plus

vedi tutti

 

Il Sole è un ordigno a fusione termonucleare» disse Oppie. «Come potrebbe questa catastrofe essere diversa da quella provocata dalla tua super?»
«La super serve a prevenire la guerra; non verrebbe mai impiegata in battaglia. Invece essere spazzati via per un capriccio del Sole? Noi e i nostri figli meritiamo di meglio. Tua figlia Tyke lo merita.» Oppie aveva visto Teller giocare con il figlioletto Paul; gli cantava le canzoncine, giocava a batti le manine. Cavolo, lo aveva visto giocare a batti le manine anche con Tyke, con un enorme sorriso ridicolo stampato su quel volto dai lineamenti grossolani. Spesso Edward teneva in tasca caramelle da dare ai bambini che incontrava sulla via dell'ufficio.
Robert aveva detto a Pat Sherr di non essere il tipo che "si affeziona". Il concepimento di Peter era stato un incidente nel corso della relazione con Kitty. Oppie ebbe un flashback che lo riportò all'estate del 1940, quando lui aveva telefonato al medico che Kitty aveva sposato due anni prima, per spiegargli la situazione. «Suppongo che voglia chiedermi di divorziare» aveva detto il dottore senza traccia di ostilità. «Sì, per favore» aveva replicato Oppie, aggiungendo: «La ringrazio». Tutto cosi accademico, così civile, così moderno.
Forse Teller aveva una percezione più profonda delle cose rispetto a Oppie. Ma il suo argomento era sbagliato... o quantomeno, pensava, non era quello giusto se voleva convincerlo. Una specie condannata, una civiltà incenerita? Erano dimensioni che poteva comprendere. Ma i suoi figli? La loro ipotetica progenie di li a decenni? Oh, per favore.
E anche in una prospettiva più ampia, perché avrebbe dovuto preoccuparsi? «I nazisti» disse piano «hanno dato al mondo i campi di sterminio. Noi gli abbiamo dato le armi atomiche. Non ci sono bravi ragazzi.» Indicò il luminoso cielo azzurro; lui e Teller sapevano che le stelle erano lassù, anche se in quel momento erano occultate dalla luce del Sole. «Forse questo risponde alla domanda di Enrico.»

«Quale domanda?» Teller si accigliò.
«L'assenza di creature di altri mondi; il fatto che nessun extraterrestre sia mai arrivato sulla Terra.»

«Oh, il problema dei "marziani". È sconcertante, vero?»
Oppie succhiò il bocchino della pipa mentre procedevano. «Forse. O forse no.»
«Dubiti che esistano civiltà più evolute?»
«Più evolute? Forse no. Evolute come noi? Sì, probabilmente ogni tanto ne nasce qualcuna... ma non dovrebbe durare.»
Le labbra di Teller si piegarono verso il basso, sotto gli occhiali dalle lenti verdi. «Ah, pensi che alla fine ciascuna di esse scatenerà il potere dell'atomo per poi autodistruggersi.»
Oppie si accorse di avere inarcato le sopracciglia; quell'idea non gli era ancora venuta. «No, credo che forse siano già distrutte.»
«Da cosa?»
«Gerling afferma che la Terra e di conseguenza il Sole hanno 3,2 miliardi di anni, vero? E l'anomalia solare che abbiamo riscontrato risale al 1938, lo stesso anno in cui Otto Hahn e Lise Meitner hanno scoperto la fissione nucleare.»
«E allora?»
«Allora è una notevole coincidenza che, su scala cosmica, praticamente in simultanea con la nostra scoperta del potere dell'atomo, il Sole distruggerà questo pianeta. Forse quando gli abitanti di un pianeta iniziano a comprendere la vera natura dell'atomo e la sua energia, essi diventano troppo pericolosi se lasciati liberi nell'universo.»
«Lasciati?» ripeté Teller, come se quella parola lo confondesse.
«E quindi l'universo cospira per spazzarli via.»
Si stavano avvicinando a Bathtub Row. «Devi smetterla di leggere tutto quel misticismo orientale, Oppie.»
Robert sorrise. «Può darsi.»
«Ma anche se fosse così, si dovrebbe ugualmente lottare» replicò Teller. «Se l'universo desidera sbaragliarci, noi dobbiamo sconfiggerlo. E per farlo, servirsi del gruppo di cervelli che hai qui è il punto migliore da cui cominciare. Tu puoi guidarci in questa impresa.»

 

Rilevanza: 1. Per te? No

Nobel

  • Drammatico
  • Italia
  • durata 91'

Regia di Fabio Carpi

Con Hector Alterio, Giovanna Mezzogiorno, Stanislas Merhar

Nobel

In streaming su Amazon Video

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Oppie e Rabi si ritirarono nello studio, ciascuno con la propria pipa accesa. Sulla scrivania c'era una copia del primo numero del «Bulletin of the Atomic Scientists of Chicago», uscito all'inizio del mese; Robert lo aveva già letto durante il volo dalla California. Notò che la medaglia del Nobel era posata di piatto su uno scaffale, non incorniciata o incastonata, semplicemente messa li. Era la prima volta che vedeva quella medaglia, anche se conosceva diversi vincitori. Non voleva studiarla con ammirazione in presenza dell'amico, ma quando Rabi si assentò per andare in bagno, colse l'occasione per esaminarla. Il disco aveva un diametro di poco più di sei centimetri e dal peso doveva essere d'oro. Sulla parte anteriore c'era il profilo di Alfred Nobel, l'inventore della dinamite, con barba e fiocco.
Oppie avrebbe voluto che il ritratto fosse frontale; voleva guardarlo negli occhi. Nobel aveva ricevuto un dono riservato a pochi: aveva capito che cosa avrebbe pensato di lui la storia. Nel 1888, quando il chimico aveva cinquantasette anni, sei prima della sua morte, un giornale francese confondendolo con il fratello Ludvig da poco scomparso pubblicò il suo necrologio intitolandolo Le marchand de la mort est mort, "È morto il mercante di morte". Quello che per Alfred era cominciato come un problema di chimica, poi si era trasformato in una produzione di armamenti.
Grazie a questa premonizione, Alfred decise di cambiare il proprio futuro... e quello del mondo. Senza figli e scapolo, modificò il proprio testamento per destinare il novantaquattro percento del suo patrimonio al fine di istituire attraverso una fondazione dei premi annuali per la fisica, la chimica, la letteratura, la fisiologia o medicina che sarebbero stati assegnati "alla persona la cui opera avrà maggiormente contribuito alla fratellanza fra le nazioni, all'abolizione o riduzione degli armamenti, e per il mantenimento e la diffusione dei congressi per la pace".
Oppie sfregò la medaglia fra pollice e indice, un atomo o due di oro passavano nella sua mano, mentre qualche molecola del suo corpo si trasferiva al dischetto metallico. "Arriverà presto," pensò speranzoso "presto."
Il principe Arjuna aveva dubitato del proprio dovere; Alfred Nobel aveva cambiato il suo destino. Ma sebbene il primo avesse avuto visioni ultraterrene e Nobel avesse preceduto Oppie nel creare il più potente esplosivo della storia, nessuno dei due aveva visto le fiamme dell'inferno come invece era capitato a lui. Sì, certo, Nobel aveva letto anzitempo il proprio necrologio, ma Oppie recentemente aveva ricevuto in anticipo la notizia della fine del mondo, anche se...

 

Rilevanza: 1. Per te? No

Il dottor Stranamore

  • Grottesco
  • Gran Bretagna
  • durata 93'

Titolo originale Dr. Strangelove or How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb

Regia di Stanley Kubrick

Con Peter Sellers, George C. Scott, Sterling Hayden, Peter Bull, Keenan Wynn, Slim Pickens

Il dottor Stranamore

In streaming su Amazon Video

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Il generale continuò: «Il suo tanto osannato Szilard voleva avvertire i giapponesi, ricorda? Far esplodere la bomba a scopo dimostrativo. C'erano parecchie ragioni per non fare una cosa del genere, e la principale era che non potevamo sapere in nessun modo come avrebbero reagito a quella dimostrazione. Avrebbero deposto le armi come pensava Szilard, oppure avrebbero raddoppiato gli sforzi, convinti che se proprio dovevano soccombere era meglio farlo gloriosamente, trascinando con sé quanti più avversari possibile? Oppure, se avessimo dato una semplice dimostrazione della bomba, loro avrebbero potuto credere che non avremmo mai avuto il coraggio di sganciarla su una città, e quindi avrebbero continuato a combattere anche più strenuamente». Fece un gesto sprezzante. «Tutto questo è niente se paragonato alla situazione attuale. Rivelare a 2,3 miliardi di esseri umani che il pianeta è condannato sarebbe il più grande esperimento psicologico della storia.»
«In passato ci sono stati profeti di sventura» obiettò Oppie «e la civiltà è andata avanti imperterrita.»
«È vero» assentì Groves, annuendo seccamente. «Ma si trattava sempre di svitati.» Fece oscillare un dito fra Oppie e Rabi. «Non erano i migliori scienziati al mondo.» Poi indicò se stesso: «E neppure il governo degli Stati Uniti». Spostò lo sguardo dall'uno all'altro: «È in grado di prevedere gli effetti della diffusione della notizia, dottor Rabi? E lei, dottor Oppenheimer?».
Concesse loro un secondo per la risposta, ma poiché nessuno aprì bocca il generale continuò: «Diciamo che solo il dieci percento dell'umanità potrebbe reagire negativamente; uso la percentuale che Fermi ha proposto nel caso della reazione a catena. Bene, ma qual è il margine di errore? Se, come direbbe quel bellimbusto di Szilard, la vostra ipotesi è corretta entro un fattore di dieci, vorrà dire che nel migliore dei casi dovremo fare i conti con ventitré milioni di persone in preda al panico, mentre nel peggiore lo saranno tutti. Robert, so quanto si sta battendo a favore del controllo internazionale dell'energia atomica. Forse riuscirà nell'intento, forse no. Ma noi, signori, siamo entrati in una nuova era grazie a Robert e a me: l'era atomica. Non passerà molto prima che una sola persona in preda al panico sarà in grado di innescare una catastrofe che ci annienterà tutti, proprio come la vostra epurazione solare. Io non voglio dare a una di queste persone con tale potere un ulteriore motivo di esasperazione».
Su questo ha ragione» affermò Rabi, rivolte a Oppenheimer. «Tieni presente che non abbiamo idea della percentuale di popolazione che riusciremo a salvare, se mai sarà possibile. Se la soluzione consisterà nell'evacuare il pianeta, saremo in grado di portar via migliaia di persone, non certo milioni e tantomeno millardi. Scoppieranno disordini non appena annunceremo chi dovrà vivere e chi invece verrà lasciato indietro.»
Groves annui seccamente. «Proprio così. Vi ricordate... quand'è stato? Sette anni fa? Quella trasmissione di Orson Welles?»
«La guerra dei mondi» intervenne il colonnello Nichols.
«Esatto» disse Groves. «Vi ricordate del panico che ha provocato?
Oppie all'epoca si era perso quel radiodramma, ma il presunto sito del primo atterraggio dei marziani veniva collocato poco più di sei chilometri a sudest di dove si trovavano adesso, a Grover's Mill; Einstein gliel'aveva indicato con grande piacere una volta che ci erano passati in macchina.
Quel panico è stato scatenato da un unico programma di un'ora, trasmesso da una sola emittente in una sola nazione» continuò Groves. «Provate a immaginare cosa provocherebbe la continua diffusione della stessa notizia per settimane o mesi in ogni angolo del mondo.»
«Ma questo problema riguarda proprio tutto il mondo», ribatté Oppie «e noi dal mondo intero possiamo ricevere aiuto, o almeno dagli scienziati.»
Groves cambiò posizione sulla poltrona. «Vi porterò i migliori fisici tedeschi» disse. «Ma anche se pensassi che quelli russi o cinesi abbiano qualcosa da offrirci, cosa che dubito, non è questo il punto. Non è una questione di competenza; è una questione, come ho detto, di segretezza. E non tanto perché ci consente di evitare l'ondata di panico, ma soprattutto perché ci permette di fare il nostro lavoro. Robert, pensa davvero che avremmo potuto utilizzare Los Alamos come base operativa se il Congresso l'avesse saputo? I contrasti per stabilire l'assegnazione dei fondi - se la base dovesse sorgere in questo distretto oppure in quell'altro - ci avrebbero fatto sprecare mesi se non anni.» Si rivolse a Rabi: «Lei, dottore, ha menzionato Enrico Fermi. Riesce a credere per un secondo che gli avrebbero permesso di realizzare la prima pila atomica allo Stagg Field - alla University of Chicago, diciamolo pure forte! - se fosse stata la pubblica amministrazione a finanziare il progetto? Dannazione, lui non lo disse neanche al rettore! Se qualcosa fosse andato storto, avrebbe avvelenato o spazzato via l'intera città».
«Sì, ma lui...»
«Nessun ma, Robert. Perché non ha rivelato a tutti ciò che le disse Edward Teller durante la prima riunione dei Luminari nel '42, e cioè che l'esplosione di una bomba atomica avrebbe potuto incendiare l'atmosfera? Abbiamo forse informato il mondo della scommessa di Fermi, poco prima del test Trinity? Della possibilità di cancellare dalle mappe solo il New Mexico oppure l'intero pia- neta? Il governatore del New Mexico lo seppe solo poco prima dell'esplosione perché sono stato io a informarlo, e il vicepresidente era completamente all'oscuro del nostro lavoro, l'ha saputo solo dopo essere subentrato a Roosevelt.»
«Ho incontrato Truman» disse Oppie. «Lui non è... dotato.»

 

Rilevanza: 1. Per te? No

Interstellar

  • Fantascienza
  • USA, Gran Bretagna
  • durata 169'

Titolo originale Interstellar

Regia di Christopher Nolan

Con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, David Gyasi, Wes Bentley

Interstellar

IN TV Sky Cinema Collection

canale 303 altre VISIONI

 

Grazie alla ricerca di Oppenheimer, noi adesso sappiamo che i buchi neri hanno avuto e hanno tuttore un ruolo decisivo nell'evoluzione dell'universo. Lui è vissuto altri ventisette anni dopo quella scoperta, ma non ne ha mai parlato né si è messo ad approfondire l'argomento. Parecchie volte gli chiesi il perché, ma lui si limitava a cambiare il discorso. – Freeman Dyson

 

Rilevanza: 1. Per te? No

2001. Odissea nello spazio

  • Fantascienza
  • Gran Bretagna
  • durata 141'

Titolo originale 2001: A Space Odyssey

Regia di Stanley Kubrick

Con Keir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester, Daniel Richter, Leonard Rossiter

2001. Odissea nello spazio

IN TV Sky Cinema Drama

canale 308 vedi tutti

 

Credo che il viaggio interplanetario (grazie all'energia atomica) sia una concreta possibilità. – Richard Feynman, 5 dicembre 1945

 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

I ragazzi di via Panisperna

  • Drammatico
  • Italia
  • durata 180'

Regia di Gianni Amelio

Con Andrea Prodan, Ennio Fantastichini, Laura Morante, Michele Melega

I ragazzi di via Panisperna

 

La California Academy of Science si occupava soltanto di scienze naturali: le attività da gentiluomo vecchio stile che consistevano nell'osservazione delle stelle, la previsione del tempo, lo studio di piante e animali, raccogliere rocce e fossili. La fisica non era contemplata; di conseguenza, scherzò fra sé Oppie, il suo campo era una scienza innaturale. Perversa, In disaccordo con gli standard di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. 

 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Una donna nella Luna

  • Drammatico
  • Germania
  • durata 163'

Titolo originale Frau im Mond

Regia di Fritz Lang

Con Gerda Maurus, Willy Fritsch, Gustav von Wagenheim, Klaus Pohl

Una donna nella Luna

 

«Tre!»
Leo Szilard era in piedi sul caldo pendio coperto di cactus e arbusti fioriti che dominava il Pacifico, contento del fatto che tutto avesse inizio con un conto alla rovescia.
Il conto alla rovescia per lanciare un razzo era stato introdotto dai tedeschi, ma non l'aveva inventato Wernher von Braun e neppure il suo grande predecessore Hermann Oberth; era stata invece Thea von Harbou, la sceneggiatrice del film di fantascienza del 1929 Frau im Mond, di Fritz Lang.
«Due!»
In effetti l'influenza della fantascienza al giorno d'oggi era onnipresente. Il modello di prova dell'Orion era lungo un metro e aveva la forma di un tozzo proiettile e come l'astronave del romanzo De la terre à la lune di Jules Verne del 1865; d'altra parte il vero Orion avrebbe impiegato ammortizzatori intelligenti proprio come il velivolo di Verne.
«Uno!»
Anche il metodo di propulsione delle due astronavi aveva qualcosa in comune. Quella di Verne veniva sparata dalla Terra con un cannone. Un Orion invece avrebbe impiegato una miriade di detonazioni di bombe termonucleari. Il veicolo di prova, soprannominato Putt-Putt, utilizzava sfere di C4 delle dimensioni di un pompelmo che venivano espulse da un foro nella piastra di spinta.
«Zero!»
La prima esplosione fu...
Mein Gott!
Leo credette che il modellino di prova fosse finito in mille pezzi. Invece no! Eccolo! Appena sopra l'enorme nube di fumo nero: lo scafo in fibra di vetro dello USS Putt-Putt era intatto e...
Un'altra esplosione!
Un'altra nube nera.
E di nuovo la sagoma a forma di proiettile emer se dal fumo.
Blam!
La navicella si portava più in alto, salendo verso il cielo.
Dava l'impressione che avrebbe continuato a volare per sempre anche se, come Leo seppe più tardi, la durata effettiva del volo fu di ventitre secondi. Tuttavia in quell'arco di tempo Putt-Putt si era alzato di cinquantasei metri, più di cinquanta volte la sua altezza.
Al termine della catena di esplosioni, Leo e gli altri si misero ad applaudire quando si aprì il paracadute. Putt-Putt cominciò a scendere lentamente dal cielo, un angelo di misericordia che veniva a salvare l'umanità. 

 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

L'anti-scienza - Il caso Ilaria Capua

  • Documentario
  • Italia
  • durata 54'

Regia di Stefano Pistolini, Massimo Salvucci

L'anti-scienza - Il caso Ilaria Capua

 

Loro [i tre astronauti dell'Apollo 1; NdR] almeno sono morti in fretta.

Tre settimane prima i dottori avevano spiegato a Oppie che la radioterapia non faceva più effetto... ed era già passato un anno da quando gli avevano diagnosticato un cancro alla gola.

Lui però non aveva perso il senso dell'ironia: per gran parte era merito suo se esisteva la medicina nucleare, e gli isotopi che nella fase iniziale avevano tenuto sotto controllo i tumori erano proprio quelli di cui Lewis Strauss voleva proibire l'esportazione... Dio, erano già passati diciotto anni?

"Gli isotopi sono molto meno importanti dei dispositivi elettronici, ma lo sono di gran lunga di più delle vttamine. Una via di mezzo."

Una via di mezzo.

Ovviamente, all'epoca Oppie parlava di isotopi riferendosi al loro utilizzo in campo bellico, non per tenere a bada l'insaziabile cancro. Adesso che avevano cessato di fare effetto, i medici avrebbero tentato con la chemioterapia, ma lui sapeva che le probabilità erano scarse; la fisica era sempre superiore alla chimica.

 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

I segreti di Twin Peaks

  • Serie TV
  • USA
  • 4 stagioni 49 episodi

Titolo originale Twin Peaks

Con Kyle MacLachlan, Michael Ontkean, Sheryl Lee, Catherine E. Coulson, Heather Graham

Tag Horror, Storia corale, Crimini, Intrighi, USA, Anni '90

I segreti di Twin Peaks

In streaming su Paramount Plus Apple TV Channel

vedi tutti

 

"Twin Peaks 3: the Return" (2017) di David Lynch e Mark Frost.

 

- Ep. 1-6

- Ep. 7-9

- Ep. 10-12

- Ep. 13-15

- Ep. 16

- Ep. 17-18

 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Le valigie di Tulse Luper

  • Grottesco
  • Gran Bretagna, Italia, Spagna, Ungheria, Russia
  • durata 125'

Titolo originale The Moab Story - The Tulse Luper Suitcase - Part I

Regia di Peter Greenaway

Con JJ Feild, Jordi Mollà, Victoria Abril, Kathy Bates, William Hurt, Vincent Gallo

Le valigie di Tulse Luper

 

- the Tulse Luper Suitcases - Part 1: The Moab Story 

- the Tulse Luper Suitcases - Part 2: Vaux to the Sea 

- the Tulse Luper Suitcases - Part 3: From Sark to the Finish 

- A Life in Suitcases (riassunto rieditato della trilogia)

 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Melancholia

  • Drammatico
  • Danimarca, Svezia, Francia, Germania, Italia
  • durata 136'

Titolo originale Melancholia

Regia di Lars von Trier

Con Kirsten Dunst, Charlotte Gainsbourg, Kiefer Sutherland, Charlotte Rampling, John Hurt

Melancholia

In streaming su Amazon Prime Video

vedi tutti

 

Bisogna essere completamente folli per non impazzire una volta messi di fronte al concetto di morte: da questo PdV i depressi sono le persone più sane dell'universo. Ma la vita se ne frega, e l'infezione - il cui scopo è rendere l'universo stesso auto-cosciente attraverso miliardi di miliardi di sensori (noi), tutti sacrificabili - è inestirpabile.

 

Recensione.

 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

For All Mankind

  • Serie TV
  • USA
  • 4 stagioni 40 episodi

Titolo originale For All Mankind

Con Ronald D. Moore, Ben Nedivi, Matt Wolpert, Noah Harpster, Sonya Walger

Tag Fantascienza, Storia corale, Esplorazione, Spazio, USA, Anni duemiladieci

For All Mankind

In streaming su Apple TV Plus

vedi tutti

The Pacific

  • Serie TV
  • USA
  • 1 stagione 10 episodi

Titolo originale The Pacific

Con James Badge Dale, Jon Seda, Joseph Mazzello, Gary Sweet, Joshua Helman, Ashton Holmes

Tag Guerra, Storia corale, Soldati, Storie di vita, Varie, Anni '40

The Pacific

In streaming su Now TV

vedi tutti

 

Giappone ed Oceano Pacifico

 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Gli spostati

  • Drammatico
  • USA
  • durata 125'

Titolo originale The Misfits

Regia di John Huston

Con Marilyn Monroe, Clark Gable, Montgomery Clift, Eli Wallach, Thelma Ritter, James Barton

Gli spostati

In streaming su MGM Amazon Channel

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Postumi extra-diegetici.

 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

La guerra dei mondi

  • Fantascienza
  • USA
  • durata 85'

Titolo originale The War of the Worlds

Regia di Byron Haskin

Con Gene Barry, Ann Robinson, Les Tremayne, Robert Cornthwaite, Sandro Giglio, Lewis Martin

La guerra dei mondi

In streaming su Amazon Video

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Romanzo (1897) di Herbert George Wells citato nel testo.

 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Casablanca

  • Drammatico
  • USA
  • durata 102'

Titolo originale Casablanca

Regia di Michael Curtiz

Con Humphrey Bogart, Ingrid Bergman, Paul Henreid, Claude Rains, Sydney Greenstreet

Casablanca

In streaming su Amazon Video

vedi tutti

 

Film citato nel testo.

 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Il settimo sigillo

  • Drammatico
  • Svezia
  • durata 96'

Titolo originale Det sjunde inseglet

Regia di Ingmar Bergman

Con Max von Sydow, Gunnar Björnstrand, Bengt Ekerot, Bibi Andersson, Nils Poppe

Il settimo sigillo

In streaming su Amazon Video

vedi tutti

 

Film citato nel testo.

 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

A prova di errore

  • Drammatico
  • USA
  • durata 110'

Titolo originale Fail-Safe

Regia di Sidney Lumet

Con Henry Fonda, Dan O'Herlihy, Walter Matthau, Dom DeLuise, Frank Overton, Edward Binns

A prova di errore

In streaming su Amazon Video

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Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Asteroid City

  • Sentimentale
  • USA
  • durata 104'

Titolo originale Asteroid City

Regia di Wes Anderson

Con Margot Robbie, Tom Hanks, Scarlett Johansson, Jeffrey Wright, Maya Hawke, Adrien Brody

Asteroid City

In streaming su Amazon Video

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Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Following

  • Noir
  • Gran Bretagna
  • durata 70'

Titolo originale Following

Regia di Christopher Nolan

Con Jeremy Theobald, Alex Haw, John Nolan, Lucy Russell

Following

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Altri Christopher Nolan.

 

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Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Memento

  • Noir
  • USA
  • durata 116'

Titolo originale Memento

Regia di Christopher Nolan

Con Guy Pearce, Carrie-Anne Moss, Joe Pantoliano, Stephen Tobolowsky

Memento

IN TV Sky Cinema Collection

canale 303 altre VISIONI

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Insomnia

  • Thriller
  • USA, Canada
  • durata 119'

Titolo originale Insomnia

Regia di Christopher Nolan

Con Al Pacino, Robin Williams, Hilary Swank, Martin Donovan, Maura Tierney

Insomnia

IN TV Iris

canale 22 altre VISIONI

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Batman Begins

  • Supereroi
  • USA, Gran Bretagna
  • durata 140'

Titolo originale Batman Begins

Regia di Christopher Nolan

Con Christian Bale, Michael Caine, Liam Neeson, Cillian Murphy, Morgan Freeman, Gary Oldman

Batman Begins

IN TV Sky Cinema Collection

canale 303 altre VISIONI

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

The Prestige

  • Fantasy
  • USA, Gran Bretagna
  • durata 128'

Titolo originale The Prestige

Regia di Christopher Nolan

Con Hugh Jackman, Christian Bale, Michael Caine, Scarlett Johansson, David Bowie

The Prestige

IN TV Sky Cinema Collection

canale 303 altre VISIONI

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Il Cavaliere Oscuro

  • Supereroi
  • USA
  • durata 152'

Titolo originale The Dark Knight

Regia di Christopher Nolan

Con Christian Bale, Heath Ledger, Morgan Freeman, Michael Caine, Gary Oldman

Il Cavaliere Oscuro

IN TV Sky Cinema Collection

canale 303 altre VISIONI

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Inception

  • Thriller
  • USA, Gran Bretagna
  • durata 148'

Titolo originale Inception

Regia di Christopher Nolan

Con Joseph Gordon-Levitt, Leonardo DiCaprio, Ellen Page, Marion Cotillard, Cillian Murphy

Inception

IN TV Mediaset Italia 2

canale 49 altre VISIONI

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno

  • Azione
  • USA, Gran Bretagna
  • durata 165'

Titolo originale The Dark Knight Rises

Regia di Christopher Nolan

Con Christian Bale, Anne Hathaway, Joseph Gordon-Levitt, Tom Hardy, Gary Oldman

Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno

IN TV Sky Cinema Collection

canale 303 altre VISIONI

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Dunkirk

  • Azione
  • USA, Gran Bretagna, Francia
  • durata 107'

Titolo originale Dunkirk

Regia di Christopher Nolan

Con Fionn Whitehead, Aneurin Barnard, Harry Styles, Kenneth Branagh, James D'Arcy

Dunkirk

In streaming su Amazon Video

vedi tutti

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Tenet

  • Fantascienza
  • Gran Bretagna, USA
  • durata 150'

Titolo originale Tenet

Regia di Christopher Nolan

Con John David Washington, Robert Pattinson, Kenneth Branagh, Elizabeth Debicki

Tenet

In streaming su Amazon Video

vedi tutti

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

L'esercito delle 12 scimmie

  • Fantascienza
  • USA
  • durata 125'

Titolo originale Twelve Monkeys

Regia di Terry Gilliam

Con Bruce Willis, Brad Pitt, Madeleine Stowe, Christopher Plummer, David Morse

L'esercito delle 12 scimmie

IN TV Sky Cinema Suspense

canale 306 vedi tutti

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No
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