Nel 1999 Luc Besson si prendeva una lunga pausa. Dopo aver apposto con arroganza la propria firma (con Nikita, Léon e Il quinto elemento) sugli anni 90 del cinema di genere – di quel genere votato alla spettacolarità senza umiliare l’intelligenza dello spettatore – il regista francese molla il colpo, forse spossato dall’esperienza sul set di Giovanna d’Arco. Che non solo dev’essere stato una faticaccia da girare, ma è stato anche un bagno di sangue al botteghino (66 milioni di dollari d’incasso in tutto il mondo a fronte di circa 85 milioni di budget stimati) ed è stato trattato abbastanza correttamente a pesci in faccia dalla critica. Besson si allontana dalla regia per sei anni, prima di rimettersi in sella nel 2005 con Angel-A, pasticciato omaggio alla magia cinema che scricchiola e probabilmente manca di sostanza, ma trasuda una forte dose di passione, di emotività e di Jamel Debbouze (che non guasta mai).
In quei sei anni senza regie, Besson aveva anche firmato con l’autopilota alcune sceneggiature (Taxxi 2, Yamakasi - I nuovi samurai, Wasabi, The Transporter); ma l’ultimo film che scrive prima di girare Angel-A è Danny the Dog, ottimo action in cui Jet Li, in forma smagliante, interpreta un uomo addestrato sin da bambino a comportarsi come un cane per difendere il crudele padre/padrone Bob Hoskins, cruento e vestito di un ghigno satanico perfetto. Danny the Dog dice che lo spirito e l’ethos dei cani, in grado di dimostrare la forma più pura e commovente di lealtà, sono di gran lunga superiori a quelli delle persone; e, a voler credere alle coincidenze, Danny the Dog è anche il film che ha restituito a Besson l’amore per il cinema necessario a tornare dietro la macchina da presa.
Tornando al passato più recente e al presente, l’ultimo film di Besson, Anna, usciva nel 2019 mentre il francese affrontava in tribunale le accuse di violenza sessuale sporte dall’attrice Sand Van Roy. Dopo essere stato assolto per mancanza di prove, nel giugno del 2023 la Corte di cassazione francese chiude definitivamente il caso a suo favore. Questi quattro anni di pausa, che anche questa volta sono stati presi in seguito a traumi e delusioni legati al mondo del cinema in senso lato, vengono nuovamente interrotti sia da un film che trasuda passione per la Settima arte, sia da una sceneggiatura che esalta l’amore per i cani e lo transustanzia in chiave narrativa. Solo che, stavolta, invece di dividere le due istanze in altrettanti film, Besson le ha accorpate in un unico, ambizioso progetto che si muove tangente all’horror, Dogman, presentato in concorso alla 80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e in uscita nelle sale italiane, grazie a Lucky Red, a partire dal 12 ottobre.
Dogman è la storia allucinante di Doug – interpretato da Caleb Landry Jones, premiato come migliore attore a Cannes nel 2021 con Nitram – ragazzo in carrozzina che si esibisce come drag queen (omaggiando dive del calibro di Marlene Dietrich, Édith Piaf e Marilyn Monroe) e che arrotonda rubando gioielli. La sua arma segreta sono gli innumerevoli cani che vivono in simbiosi con lui all’interno di un edificio abbandonato, fedelissimi al padrone e addestrati in maniera impeccabile per fare tutto ciò che lui chiede; compreso intrufolarsi in casa di un’anziana per sgraffignarne gli ori.
Doug non ha tutti i torti a voler vivere nell’ombra e a modo suo: se è vero, come afferma, che “Dove c’è qualcuno infelice, Dio manda un cane”, lui dev’essere stato schiaffeggiato con cattiveria dalla vita ben più di dieci volte, da tanti sono i cani che gli sono stati mandati e da tanto è il bene che gli vogliono. In Dogman, questi schiaffi vengono raccontati in una serie di flashback. Prima, da bambino, Doug è stato umiliato, torturato e reso disabile dal padre violento e criminale; poi, da adulto, è stato privato del canile in cui lavorava con profitto e con amore, demolito per far posto a un progetto di speculazione edilizia. I cani sono sempre stati gli unici esseri a stargli accanto senza togliergli qualcosa, dandogli solo amore incondizionato, supporto e gioielli. Ora, in questa seconda età adulta in cui ha abbracciato definitivamente la sua natura di reietto dopo aver inutilmente cercato un nuovo lavoro, Doug vede minacciata anche la comunità drag che lo ha accolto. Lui e i suoi cani avranno qualcosa da eccepire.
Il film
Dogman
Drammatico - USA 2023 - durata 114’
Titolo originale: DogMan
Regia: Luc Besson
Con Caleb Landry Jones, Jojo T. Gibbs, Marisa Berenson, James Payton, Christopher Denham, Michael Garza
Al cinema: Uscita in Italia il 12/10/2023
in TV: 17/12/2024 - Sky Cinema Suspense - Ore 23.00
in streaming: su Now TV Sky Go Apple TV Google Play Movies Rakuten TV Amazon Video Timvision
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