Espandi menu
cerca

Trama

Metà degli anni Novanta. Nitram vive con la madre e il padre nella periferia australiana. La sua è un'esistenza di isolamento e frustrazione dal momento che non è mai stato capace di adattarsi al mondo che lo circonda. Tuttavia, tutto cambia quando trova l'inattesa amicizia in una solitaria ereditiera, Helen. Il loro legame va però incontro a un tragico epilogo che spinge Nitram a far uscire fuori la rabbia repressa. Sarà l'inizio di una lenta discesa in un incubo che culminerà nel più nichilista e atroce degli atti.

Curiosità

LA PAROLA AL REGISTA

"Da quattro anni vivo in Tasmania, dove io e mia moglie (l'attrice Essie Davis, ndr) abbiamo deciso di crescere i nostri figli. Abbiamo fatto questa scelta perché non c'è posto più bello di questa regione e della sua gente. Ci sono uno spirito e una resilienza qui che non sono secondi a nessuno. D'inverno, le tempeste antartiche colpiscono le coste e, curiosamente, la Tasmania si anima di un'energia tutta particolare, di curiosità, di bisogno di esplorazione e di conoscenza del luogo stesso e del suo passato.

In effetti, il suo passato include molti fantasmi, tante tragedie irrisolte che perseguitano ancora la terra e fluttuano come una nebbia costante sulla sua incommensurabile bellezza. Tale riflessione è complessa e richiede una certa cautela perché ci sono cose di cui è meglio non parlare, un'oscurità che è meglio evitare. Le ombre tremano ma rimangono per lo più nell'oscurità.

La sceneggiatura di Nitram di Shaun Grant esce da questa zona grigia. È inaspettata, onesta e rivelatrice, dettata dal desiderio di capire e di sollevare domande su uno dei capitoli più oscuri della storia australiana, il massacro di Port Arthur nel 1996. La metodica rivelazione del personaggio nelle settimane che precedono il dramma è così vivida e insondabile che va ben oltre la sua mostruosità e mi ha portato a confrontarmi con qualcuno che sentivo di conoscere, di aver incrociato, di aver ignorato... qualcuno che avrei visto ma poi dimenticato.

Il ritratto che dipinge, la famiglia che ha creato e la stessa strada in cui vive, mi hanno parlato, mi sono sembrati familiari. Questo dispiegarsi progressivo del personaggio, questa disintegrazione e questo isolamento mi hanno spinto inesorabilmente a considerare come una persona può trasformarsi in Leviatano. E, una volta che ha raggiunto la sua fase più pericolosa e instabile, cos'è che lo ribalta e lo spinge a fare la scelta peggiore che si possa immaginare?

Il momento in cui si sente più incertezza è quando compra le sue prime armi da fuoco. L'orrore di questa scena mi porta a sostenere maggiormente una riforma legislativa sulle armi, più di qualsiasi discussione o statistica sull'argomento. Cristallizza il dramma in un modo che dimostra chiaramente gli errori del passato e come le regole sulle armi possano essere al servizio dei più vulnerabili e pericolosi.

Sin dal mio primo film, mi sono interessato al motivo per cui certi giovani cercano risposte in una forma di violenza così estrema. È a causa di un vuoto culturale, che priva questi esseri di una vera comunità, è dovuto a una mancanza di senso di appartenenza? Quando non c'è la Chiesa a unire, nessun attaccamento alle proprie radici, nessun legame con la terra o il proprio paese, quali punti di riferimento si hanno? Quali sono gli elementi che arrivano a deviarli e a spingerli verso il bisogno, insensibile e sciocco, di uccidere?

Come regista, cerco di affrontare le cose nel modo più delicato possibile. So bene che questo film parla di un evento che in molti preferirebbero evitare o dimenticare. Il dolore è profondo. Dimenticare ci aiuta a sopravvivere ma la libertà viene dalla memoria. Ho provato a sondare l'oscurità per un po' di verità e per capire l'inaudito. Non ci sono risposte assolute ma la strage di Port Arthur fa parte della nostra eredità, è un fardello della nostra storia e ci avverte dei pericoli che il nostro futuro comporta".

Note

Ispirato a una storia vera.

Scrivi un tuo commento breve su questo film

Scrivi un commento breve (max 350 battute)

Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.

Vedi anche
Recensioni

La recensione più votata è sufficiente

alan smithee di alan smithee
5 stelle

FESTIVAL DI CANNES 74 - CONCORSO Nell'Australia dei primi anni '90 un trentenne bipolare conosciuto come Nitram per la sua insana passione per esplosivi e petardi (Caleb Landry Jones) vive come un figlio viziato e un po' isolato dai contesti sociali, presso la coppia di genitori anziani che cercano di tutelarlo. Per guadagnare due soldi fa il giro del vicinato col tagliaerba arrugginito per… leggi tutto

1 recensioni sufficienti

2021
2021

Recensione

alan smithee di alan smithee
5 stelle

FESTIVAL DI CANNES 74 - CONCORSO Nell'Australia dei primi anni '90 un trentenne bipolare conosciuto come Nitram per la sua insana passione per esplosivi e petardi (Caleb Landry Jones) vive come un figlio viziato e un po' isolato dai contesti sociali, presso la coppia di genitori anziani che cercano di tutelarlo. Per guadagnare due soldi fa il giro del vicinato col tagliaerba arrugginito per…

leggi tutto
Recensione
Utile per 4 utenti
locandina
Foto
Caleb Landry Jones
Foto
Uscito nelle sale italiane il 1 gennaio 1970
I nostri top user
Scopri chi sono i top user

Sono persone come te:
appassionati di cinema che hanno deciso di mettere la loro passione al servizio di tutti.

Scopri chi sono i top user
Come si diventa un top user

I top user sono scelti tra i membri della community sulla base della qualità e della frequenza dei loro contributi: recensioni, notizie, liste.

Scopri come contribuire
Posso diventare un top user?

Certo! Basta che tu ti registri a FilmTv.it e che inizi a condividere la tua passione e il tuo sapere. Raccontaci il cinema che ami!

Registrati e inizia subito