Oggi, 13 settembre, è scomparso all’età di 91 anni Jean-Luc Godard ed è come se il cinema si fosse improvvisamente ristretto, liofilizzato. Ma la retorica sulla “fine della settima arte” risulta stucchevole, specie se si pensa a quanto il cineasta, dalle Histoire(s) du cinéma cominciate nel 1988 e proseguite come un flusso per oltre dieci anni, abbia sempre rilanciato. Sempre rinnovato. Abbiamo trovato nell’archivio di Film Tv questo formidabile articolo di enrico ghezzi. Doveva presentare una iniziativa di Raro Video insieme a Film Tv ed è venuto fuori un viaggio cinematico attraverso Fino all’ultimo respiro e Godard tutto. Il nostro omaggio a questo straordinario artista lo lasciamo quindi alle parole di enrico... (Mauro Gervasini)


La morte del bel mondo

26 agosto 2008

Non è con godard che avrei aperto (troppi o troppo pochi, anzi troppochi anni fa) la collana eccentriche visioni per RaroVideo. Infatti la aprimmo con Warhol (naturalmente fu un caso (?!?), avendo appena acquisito i fratelli Curti proprio i diritti per la prima edizione warholiana in dvd al mondo), ovvero col cineasta più radicalmente e olimpicamente non tanto innovatore quanto impassibilmente rivelatore della “nonnovità” misteriosa e assoluta del cinema, del suo esser “mai visto” proprio in quanto pura ripetizione.

Quasi giusto, infine, o perfetto, inaugurare invece questo spazio su Film Tv (ndr: lo spazio di cui parla enrico ghezzi è un appuntamnento sul settimanale Film Tv che nell’arco del 2006 presentò quattro film in homevideo in collaborazione con Rarovideo) con À bout de souffle/Fino all’ultimo respiro. Nel momento in cui alla morte di Belmondo con cui genialmente Godard chiude l’esordio suo e dell’attore si sovrimprime oggi la “morte del bel mondo”, e il fantasma della fine del mondo appare l’unico set realista del film che svolge e dischiude il (nostro) presente; e il cinema, giocattolo supremo della “belle époque”, si mostra araldo o cifra della catastrofe.

Seduttore mascherato, ladro di cinema scintillante, pittore impressionista dell’istante-cinema, già dal titolo del primo film Godard coglie e confessa il battito dell’orgasmo-cinema nel ritmo dei fotogrammi, tra dolore e nulla, tra respiro e apnea. Una delle prove di catalogazione cui si potrebbe sottoporre la nostra esperienza di cinema è probabilmente (o è solo una mia immaginazione follemente banale e inutile) quella di ordinare i film secondo la loro capacità di far dimenticare il supporto in cui vengono proposti, di abolire la situazione in cui sono proiettati.

Il silenzio digitale del dvd, la trasparenza gelida del suo far riessere un film, è perfettamente sfidato da À bout de souffle: guardati attirati ammiccati dagli “occhi in macchina” di Belmondo/Poiccard, in pochi secondi si è portati lontano, cioè vicinissimi alla situazione del nostro vedere (che è distanza). A me gli occhi, please, e jeanlucgodard instaura una leggera tonalità ipnotica leggera, da sempre ombra del cinema. Il personaggio che ci chiama in causa e ci saluta non è belmondo né è godard, è il cinema stesso che induce e richiede complicità e distrazione, attenzione e abbandono.

La stupenda spaurita tenera dura Jean Seberg che vende cinema in strada, sta già spacciando e vendendo morte e vita sul marciapiede del cinema. Ogni sguardo/respiro è la primultima volta, registrata e pronta a ripetersi, inevitabile “deuxième souffle” quindi anche mentre sembra scoprirsi e consegnarsi nel suo esser mai vista. Sopra la trama narrativa strampalata, corre e pattina quasi spensierata anche quando sembra pensosa (il film di Godard da sovrimprimere a À bout de souffle è certo Nouvelle Vague) la “bande à part” che è il cinema, invivibile e oltraggiosamente viva (lo ha capito benissimo Tarantino).

Il cinema questo ci promette e mantiene: di diventare immortali e poi morire. (E quanto al dvd: il rivedersi morire soffice a comando di belmondo dinoccolantesi jerrylewisianamente terribilmente certifica che anche la morte è sogno).

Autore

enrico ghezzi

Enrico Ghezzi, anzi enrico ghezzi, come ama venga scritto il suo nome, ha curato tra il 2011 e il 2016 sul settimanale Film Tv la rubrica Detour. Anzi, detour.

IL FILM

locandina Fino all'ultimo respiro

Fino all'ultimo respiro

Drammatico - Francia 1960 - durata 90’

Titolo originale: À bout de souffle

Regia: Jean-Luc Godard

Con Jean Seberg, Jean-Paul Belmondo, Henri Jacques Huet, Van Doude, Daniel Boulanger, Roger Hanin

Al cinema: Uscita in Italia il 30/11/-0001

in streaming: su MUBI MUBI Amazon Channel Raro Video Amazon Channel