C’è una memorabile puntata dei Simpson in cui Bart provoca un incidente diplomatico con il governo dell’Australia, quando inganna per telefono un bambino del posto cercando la risposta a una domanda che lo fa impazzire: è vero che nei gabinetti dell’emisfero australe l’acqua circola in senso opposto?

Non sarà la prima cosa che vi verrà in mente, ma vivrete lo stesso senso di straniamento di Bart – impossibile che a sud dell’equatore il mio punto di vista sia praticamente speculare – alla fine del lungo viaggio di 2500 chilometri che il protagonista di Deserto Particular, il quarantenne Daniel, affronta attraversando il Brasile, catapultandosi dal sud ricco e reazionario che lo sta rigettando, al nordest povero e dagli orizzonti aperti di Bahia che gli sta dando una speranza, seppur sottile e incerta. Passa da un purgatorio di persone che coprono i loro corpi sotto strati e strati di vestiti, a un paradiso infernale dove i corpi sono esposti alla luce del sole. Da un posto grigio dove le persone, tra loro, parlano poco e male a un luogo colorato, esplosivo e vibrante dove la gente parla tutto il tempo al volume più alto possibile consentito da un diaframma umano. La prospettiva è ribaltata, ma le dinamiche sono le stesse di qualsiasi società in cui le diseguaglianze continuano ad allargarsi.


Quando Daniel decide impulsivamente di partire, la sua vita sta andando rapidamente a rotoli. Ha un genitore anziano bisognoso di cure e attenzioni costanti, e la sua carriera di poliziotto è in serio pericolo dopo un incidente violento che ha attirato l’attenzione e le critiche della stampa nazionale e dell’opinione pubblica, oltre a rischiare di costargli un mandato d’arresto e un processo penale. L’unica fonte di gioia nella vita di Daniel è Sara, donna che ha incontrato online e che ha sempre e solo frequentato (anche biblicamente) via messaggio. Non si sono mai incontrati, anche perché lei vive dall’altra parte di uno dei paesi più estesi del mondo; eppure, basta un solo pensiero dedicato a lei per regalare speranza a una vita sull’orlo dell’implosione. Un giorno, quando la disperazione sembra insormontabile, Daniel getta al vento la prudenza e decide di guidare per più di 2500 chilometri per raggiungere la sua amata. Nel frattempo, però, Sara smette di rispondere ai messaggi dell’uomo. Una volta arrivato a Bahia, Daniel non demorde e inizia a cercarla in lungo e in largo. C’è un problema però: nessuno sembra riconoscere la ragazza nella foto che lui va in giro mostrando.  


Non c’è alcuna sorpresa a effetto, in Deserto Particular: se l’elenco del cast può essere considerato davvero uno spoiler, allora non voglio più vivere in questa cinefilìa tossica. Invece c’è una storia d’amore a distanza, in Deserto Particular, che poi si trasforma in un road movie che diventa l’indagine di un poliziotto con un passato violento – per il quale è difficile sia provare, sia non provare simpatia – che a sua volta si trasforma in un percorso di scoperta e accettazione. Un film che utilizza i generi per raccontare una storia di incontri fra bolle umane agli antipodi, che non ha paura di essere politica.


A tal proposito il regista Aly Muritiba, vincitore del premio del pubblico alle Giornate degli Autori della scorsa Mostra del cinema di Venezia, non ha mai preteso di essere ambiguo: “[...] il paese è affondato in una spirale di odio, che è culminata con l’elezione di Bolsonaro, durante il cui mandato le minoranze, le donne, le persone indigene, la comunità LGBTQ+, i neri, sono stati sistematicamente marginalizzati e perseguiti e il paese si è ritrovato diviso tra il sud conservatore e il nordest progressista. Ci sono stati episodi di violenza, a volte si è arrivati alle armi. E questo momento oscuro mi ha motivato a fare questo film. [...] In un momento di odio, ho deciso di raccontare una storia d’amore”. Con buona pace di chi, nel precedente governo brasiliano, aveva tentato di ostacolare il film, Deserto particular esce anche in Italia a partire dall’11 gennaio, grazie al provvido intervento distributivo di Cineclub Internazionale.



Autore

Nicola Cupperi

Scrive per FilmTv perché gliel'ha consigliato il dottore. Nel tempo libero fa la scenografia mobile. Il suo spirito guida è un orso grigio con le fattezze di Takeshi Kitano.

IL FILM

locandina Deserto particular

Deserto particular

Drammatico - Brasile, Portogallo 2021 - durata 120’

Titolo originale: Deserto particular

Regia: Aly Muritiba

Con Antonio Saboia, Pedro Fasanaro

Al cinema: Uscita in Italia il 11/01/2024