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Venezia 76 - Arrivederci Lido
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Per una volta, partirò con un aneddoto. Il post che state visualizzando è stato impaginato nel pomeriggio di sabato ma, dopo la proclamazione dei vincitori, è stato pesantemente revisionato. Non che mi fossi esposto in modo netto su vincitori/vinti, ma i premi assegnati - pochi giorni fa assolutamente impronosticabili - costringono a rivedere con occhi diversi sia la Mostra, sia la proiezione della sua influenza nel prossimo futuro. Entrando nel merito, la settantaseiesima edizione della Mostra internazionale di Venezia si è chiusa incoronando vincitore Joker (recensione) che, con ogni probabilità, con un regolamento ragionevole si sarebbe aggiudicato anche altro (vedi la Coppa Volpi a Joaquin Phoenix). Uno strappo radicale nei confronti della tradizione, per un film di cui si parlerà parecchio nei mesi a venire, per chi scrive un'opera che espone un dolore insopportabile e le conseguenze degli abbracci negati, prima ancora di un'origin story su uno dei villain più popolari di sempre. Contestualmente, L'ufficiale e la spia (recensione) di Roman Polanski ha ricevuto un riconoscimento di prima fascia, cancellando in un colpo solo le polemiche dei primi giorni.

 

locandina

Joker (2019): locandina

 

Sostanzialmente, la giuria guidata da Lucrecia Martel ha adottato scelte condivisibili, senza rinunciare a estrarre i classici conigli dal cilindro (No. 7 Cherry Lane e La mafia non è più quella di una volta). Ovviamente, non è possibile accontentare tutti (la stessa Martel ha dichiarato l'apprezzamento per Storia di un matrimonio e Panama Papers), ma ha fatto saltare molti pronostici snobbando Ema di Pablo Larrain, che in molti davano come principale papabile al Leone d'oro, pur temendolo. Infatti, quella di Larrain è stata in assoluto l'opera più divisiva della manifestazione, massacrata dalla maggioranza ed esaltata da un drappello di fedelissimi, senza individuare mezze misure.

 

locandina

Ema (2019): locandina

 

Detto dei premi, si può andare oltre e fornire un resoconto generalizzato. Questa è stata un'edizione che non ha eguagliato - neppure lontanamente - i fasti di un anno fa per quanto, onestamente, nemmeno glielo si poteva chiedere. Il concorso principale è stato contrassegnato da un'elevata sperequazione qualitativa, con pochi film finiti nel limbo della medietà (a fondo pagina, potete vedere la classifica stilata in base ai voti di venti critici, metà italiani, metà stranieri), alcune eccellenze, perlopiù premiate, e parecchie delusioni (ad esempio, Wasp network e Guest of honour). È andata decisamente meglio in Orizzonti, con una selezione eterogenea e ricca di pellicole sorprendenti, che non avrebbero sfigurato nella categoria principale, con autori che in futuro ci arriveranno. Un discorso analogo vale anche per le Giornate degli Autori, una sezione traboccante di gemme provenienti da tutto il mondo, dal Giappone di They say nothing stays the same fino al Sudan di You will die at 20, che la giuria presieduta da Emir Kusturuca ha decretato essere miglior opera prima della Mostra.

 

locandina

You will die at 20 (2019): locandina


Guardando al futuro, Venezia è chiamata a confermare la sua funzione veicolare in chiave Oscar. Premi alla mano, Joker e Joaquin Phoenix sono già in pole position (altre indicazioni arriveranno da Toronto), mentre difficilmente sarà preso in considerazione Ad Astra. Inoltre, i netflixiani Storia di un matrimonio e Panama papers, pur essendo meritevoli, saranno condizionati negativamente dall'appartenza alla piattaforma, come intuibile dalle reazioni alle loro proiezioni, regolarmente anticipate da un tripudio di applausi e fischi, con i primi ad aver la meglio. In più, va considerata la concorrenza interna. Infatti, se proprio un film Netflix avrà chance di arrivare in zona Oscar, è ipotizzabile che questo sarà The Irishman (difficilmente potranno tutti usufruire di una finestra in sala).

 

locandina

Storia di un matrimonio (2019): locandina


Infine, c'è stata un'invasioni di star. Brad Pitt ha praticamente paralizzato l'area per mezza giornata, Meryl Streep è stata ricoperta d'affetto, mentre Johnny Depp ha obbligato i fan a sottostare a un diluvio universale per quasi dieci ore. Per concludere, anche i musicologi sono stati coccolati, grazie alla presenza di due star assolute, quali sono Roger Waters e Mick Jagger. A proposito di partecipazione, questa è stata l'edizione più affollata e torrida, pure con ampio margine, tra quelle a cui ho avuto la fortuna di partecipare (le ultime quattro). Almeno fino a lunedì 2 settembre, quando la folla del week end è evaporata e gran parte degli accrediti internazionali ha preso il volo in direzione Toronto, le code per le proiezioni sono state chilometriche (fortunatamente, presenziare per conto di un network qual è FilmTv.it dà una gran mano), così come quelle per la conquista di una bottiglietta d'acqua o un panino gommoso. Un'affluenza ingranditasi a vista d'occhio, diretta conseguenza della vendita di biglietti, che ha registrato una crescita a doppia cifra, e degli accrediti non professionali, quadruplicatisi nel giro di tre anni. Un vero e proprio assalto, che obbliga a trascorrere parecchio tempo in coda (alla fine, evitando le logistiche più problematiche, sono sempre entrato, in alcuni casi tra gli ultimi 4/5 fortunati) e che dovrebbe spingere a future riflessioni organizzative (qualcosa deve cambiare: o meno accrediti o più sale/spettacoli).

 

Brad Pitt

Ad Astra (2019): Brad Pitt


Per chiudere, lascio ai posteri l'elenco dei film visti, ordinati in base al punteggio assegnato.
01 - L'ufficiale e la spia - - - 10/10 (recensione)
02 - Joker - - - 9/10 (recensione)
03 - Storia di un matrimonio - - - 8/10 (recensione)
04 - Martin Eden 8/10
05 - Waiting for the barbarians - - - 7,5/10 (recensione)
06 - Only the animals - - - 7,5/10
07 - Ad Astra - - - 7,5/10
08 - Chola - - - 7,5 (recensione)
09 - Panama papers - - - 7,5/10 (recensione)
10 - About endlessness - - - 7,5/10
11 - La mafia non è più quella di una volta - - - 7,5/10
12 - They say nothing stays the same - - - 7,5/10
13 - Burning Cane - - - 7/10 (recensione)
14 - Le verità - - - 7/10 (recensione)
15 - Qiqiu - - - 7/10
16 - The criminal man - - - 7/10
17 - You will die at 20 - - - 7/10
18 - Il sindaco del rione Sanità - - - 7/10
19 - Sanctorum - - - 7/10
20 - Verdict - - - 6,5/10 (recensione)
21 - Just 6.5 - - - 6,5/10 (recensione)
22 - Sole - - - 6,5
23 - The long walk - - - 6,5/10
24 - Giants being lonely - - - 6,5/10
25 - Babyteeth - - - 6,5/10 (recensione)
26 - Corpus Christi - - - 6,5/10 (recensione)
27 - Adults in the room - - - 6/10
28 - Il pianeta in mare - - - 6/10
29 - My days of glory - - - 6/10 (recensione)
30 - Madre - - - 6/10
31 - Moffie - - - 6/10 (recensione)
32 - Tutto il mio folle amore - - - 6/10
33 - The domain 5,5/10
34 - Gloria mundi - - - 5,5/10 (recensione)
35 - Saturday fiction - - - 5,5/10
36 - Hava, Maryam, Ayesha --- 5,5/10
37 - A son - - - 5/10 (recensione)
38 - The king - - - 5/10 (recensione)
39 - Pelican blood - - - 5/10
40 - Seberg - - - 5/10 (recensione)
41 - No. 7 Cherry Lane - - - 5/10
42 - The burnt orange heresy - - - 5/10
43 - Un monde plus grand - - - 5/10
44 - Barn - - - 5/10
45 - Ema - - - 4,5/10
46 - Guest of honor - - - 4,5/10
47 - Wasp network - - - 4/10 (recensione)
48 - Lingua franca - - - 4/10
49 - The painted bird - - - 4/10
50 - The perfect candidate - - - 3,5/10 (recensione)

 

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